Colorata e già vissuta la nuova aula studio del Dicea

Colorata e già vissuta la nuova aula studio del Dicea

48 postazioni, distribuite tra 12 tavoli da 4 sedute ciascuno, in una sala ampia e luminosa con le pareti bianco e arancio. Inaugurata lo scorso 21 marzo, da lunedì 27 è operativa la nuova aula studio del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (DICEA). Si trova al terzo piano dell’Edificio 8 di via Claudio ed è intitolata ai professori Vittorio Biggiero e Fabio Rossi. Come ha potuto constatare Ateneapoli, gli studenti non si sono fatti attendere e, perfettamente a loro agio, l’hanno fatta propria sin dal primo giorno. “L’abbiamo scoperta  grazie ad un post di Assi Ingegneria. La novità ci ha incuriosite e ora eccoci qui a dare un’occhiata”, raccontano Fabiana De Stefani e Vittoria Barone, studentesse alla Magistrale in Ingegneria Elettronica. Hanno preso posto da un’oretta e si stanno confrontando su un software per un progetto d’esame. Entrambe sono habitué degli spazi studio di via Claudio. “Quelli dell’Edificio del Biennio, ad esempio, oppure le biblioteche degli Edifici 3 e 4 – precisano – ma inevitabilmente, come tutti gli altri, sono sempre pieni. Le aule studio si prestano ai ripassi e ai lavori di gruppo”. Carlotta Traversa, terzo anno di Ingegneria Civile, ha partecipato all’inaugurazione del 21 marzo: “C’è stata una bella festa, con tanto di buffet. Sono passata per un saluto insieme ad un’amica e il colpo d’occhio è stato notevole, ricorda. Loda i bei bagni nuovi interni, la presenza di cestini per carta, plastica e rifiuti generici, le tendine arancioni intonate all’ambiente e le illustrazioni grafiche di pozzi, fognature, impianti di depurazione, falde e canali appese alle pareti in tema con gli interessi del Dipartimento. Comodissime anche le prese a muro lungo tutto il perimetro”. Fuori sede, di Bari, “ho scelto Ingegneria Civile alla Federico II perché sono consapevole del prestigio di questa scuola”. Sta studiando per l’esame di Costruzioni idrauliche. Di fronte a lei c’è Manuela, con gli appunti di Tecnica delle Costruzioni, e, accanto alle studentesse, Giovanni Molitierno che apprezza l’arancione, “a mio parere stimolante per la concentrazione. In tarda mattinata si nota un certo ricambio.

Per ogni tavolo che si libera, uno prende vita. Quest’aula è molto tranquilla – commenta Davide Molino di Ingegneria Civile – forse perché non è ancora conosciuta. Una piccola parte di me spera resti tale perché è veramente accogliente e invitante per lo studio”. “Ma forse qualche seduta in più ci starebbe – ribatte Augusto Ferrara, da bravo ingegnere, decretando che – lo spazio in fondo all’aula è sufficiente almeno per un altro tavolo”. I ragazzi, di solito frequentatori della biblioteca di Ingegneria Sanitaria al secondo piano, stanno lavorando alla progettazione di un acquedotto: “Fortuna che qui un po’ di chiacchiericcio è concesso”, dicono con un sorriso, condividendo il tipico vizietto dei frequentatori abituali di aule studio. Ha l’aria di essere sui libri da tempo Angelo Carabotto, terzo anno di Ingegneria Navale. Lui conferma: “Sto studiando Tecnologia meccanica da stamattina. Ho lezione solo nel pomeriggio”. La consiglierebbe agli amici? “Sì”, risponde senza indugio.

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