“È la prima volta in assoluto che l’Università si interessa al Cimitero delle Fontanelle. Per sfatare il mito dei napoletani superstiziosi e sfaticati, c’è bisogno di maggior interesse verso il nostro patrimonio e territorio”, sono le parole di Rocco Civitelli dell’Associazione Iris Fontanelle che il 4 novembre ha fatto da guida agli studenti del Master in “Drammaturgia e Cinematografia. Critica, scritture per la scena e storia”, coordinato dal prof. Pasquale Sabbatino, promotore dell’evento. La giornata è stata pensata nell’ambito della manifestazione “Vivi nel ricordo”, promossa dall’Assessorato al Comune e al Turismo di Napoli, dedicata alla memoria di Pier Paolo Pasolini. In questa occasione gli studenti del Master hanno presentato la raccolta inedita “Racconti di vita delle anime pezzentelle”. “Oggi c’è un’ulteriore testimonianza di come il nostro Master e la Federico II non siano chiusi nella torre eburnea rispetto alla città. Pensiamo debba esserci uno scambio sinergico tra questi due poli. Perciò abbiamo pensato alla messa in scena di un testo dei testi, in grado di raccontare, attraverso la vita delle ‘capuzzelle’, la nostra città. La scenografia è un luogo simbolico, sineddoche di Napoli, dove si alternano luce e buio, morte e speranza”, presenta le letture drammatizzate dei ragazzi Vincenzo Caputo. Dopo gli interventi musicali del soprano, nonché studentessa del Master Cristina Patturelli, accompagnata dal Maestro di chitarra Franco Manuele, segue la visita guidata al Cimitero, inframezzata dai racconti degli allievi. A supportare la guida, due studenti del secondo anno di Studi Umanistici, membri all’Associazione Iris Fontanelle: “questa nasce da un gruppo di giovani del quartiere che vogliono recuperare il luogo culturale in cui vivono. Per questo organizziamo visite guidate”, sottolinea Giulia Volpe, iscritta a Filosofia. È invece Emanuele Esposito, studente ad Amministrazione dei Beni Culturali, a raccontare le leggende dei teschi di Donna Concettina e del Capitano: “la prima è una…
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 18/2015)
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