“Non è necessario essere geni” per entrare in Facebook

“Sono molto contento ed emozionato, queste sono le aule in cui ho studiato e sono cresciuto. Spero di lasciarvi un messaggio importante, ovvero che l’università è solo un pezzo della nostra vita, dopo ci sono tante cose da realizzare. Anche se si è rimasti un po’ indietro, è sempre possibile recuperare. Ve lo assicuro io che mi sono laureato a 21 anni, con 97 su 110”,   dice con enfasi Aurelio De Rosa, 29 anni, originario di Frattamaggiore, laureato Triennale in Informatica alla Federico II. È tra gli ospiti, l’11 ottobre a Monte Sant’Angelo, dell’incontro “Pensare in grande” promosso dal prof. Sergio Di Martino, docente di Ingegneria del Software al Corso di Laurea in Informatica. Relatori della giornata, oltre ad Aurelio, altri due giovani italiani che lavorano alla sede di Londra di Facebook. Un evento parte di un ciclo di seminari negli Atenei del Paese. 
Aurelio è entrato da circa un anno nella società che gestisce il social network più grande al mondo come sviluppatore del sito per l’utenza; primo e, per ora unico, italiano membro del gruppo di jQuery, la libreria JavaScript più utilizzata al mondo, alla quale ha dedicato due libri, oltre agli articoli accademici e altri cento e più articoli tecnici dei quali è autore. La sua ascesa comincia a Londra, ‘la città migliore al mondo’, dove si trasferisce alcuni anni dopo la laurea lavorando prima come free-lance e poi in una piccola società di sole venticinque persone. “Non è necessario essere geni per intraprendere questa strada. Inviare una candidatura a realtà come Google o Facebook, però, mette una pressione addosso che si può anche non voler accettare. Ero convinto di restare pochi mesi, soprattutto poiché provenivo da una…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 27 ottobre (n. 16-17/2017)
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