Il Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione industriale ha cura di seguire i suoi ex studenti anche per radiografare i settori professionali che li accolgono. Tra i tanti alumni, Nicoletta Sardo. Laureata a febbraio 2024 in Ingegneria di prodotto, uno dei tre curricula della Magistrale in Ingegneria Chimica, adesso lavora alla Kraft-Heinz, tra le prime 5 multinazionali al mondo nel settore food and beverage. “Già durante il secondo semestre ho svolto un internship di sei mesi presso il centro di ricerca e sviluppo di Kraft-Heinz a Nimega, nei Paesi Bassi, finalizzato alla stesura della tesi Magistrale – racconta Nicoletta – L’ho scelto per cominciare ad avere un’idea su cosa fosse il mondo del lavoro senza avere ancora tutte le responsabilità della carriera”.
Nonostante si fosse trovata molto bene e al termine avesse ricevuto una proposta di lavoro, ha rinunciato: “Avevo ancora 3 esami e so che studiare è un lavoro a tempo pieno, quindi non volevo portare in parallelo studio e lavoro – spiega – Ho detto al mio capo di voler tornare in Italia, ma che mi era piaciuto tantissimo lavorare con loro. E di tenerci in contatto”.
E infatti, dopo la laurea, quando si è aperta una possibilità di ritornare al centro Kraft-Heinz, Nicoletta non ha perso tempo: “Mi sono trasferita ad aprile come contractor nel team di processo a tempo determinato, ma proprio ieri ho avuto la notizia che da gennaio avrò un contratto a tempo indeterminato come Associate R&D Technogist. È stato totalmente inaspettato, ma si sono allineati tutti gli astri: ho appena cambiato casa, anche qui a tempo indeterminato, e si è venuta a creare una stabilità che mi mancava”. “Mi sembra di stare qui da una vita, anche se è solo da aprile”, scherza. La ricerca è sempre stata il suo pallino anche se “non avevo un’idea precisa”.
Poi l’incontro con il food and beverage: “quando ho cominciato a lavorare da Kraft-Heinz ho potuto unire la mia passione per cibo e cucina a un ambiente più pragmatico rispetto all’accademia – afferma – Si deve stare all’interno di certe scadenze e non si può raggiungere lo stesso livello di dettaglio perché non si può stare troppo tempo su un’unica cosa. Ho dovuto imparare a parallelizzare il lavoro e svolgere più progetti contemporaneamente”.
Due i consigli per i suoi colleghi: “Non vi sottovalutate. Date valore alla formazione e agli strumenti che la Federico II offre” e “Fate esperienza all’estero per aprirvi gli orizzonti e capire che opportunità ci sono, ma non dimenticate da dove provenite”. Un giorno, infatti, Nicoletta vorrebbe ritornare in Italia e mettere a frutto qui “il mio background e le mie hard skill – che non tutti hanno – per spingere l’innovazione”.
Tesi all’estero per Giovanni
Invito raccolto, quello di recarsi all’estero per fare esperienza, da Giovanni De Pascale, secondo anno della Magistrale in Ingegneria dei Materiali, laureato alla Triennale lo scorso novembre con una tesi dal titolo ‘Double network hydrogels and their applications as biomaterials’: “Ho studiato l’idrogel a doppio reticolo e le sue applicazioni in vari ambiti: quello biomedico nella costruzione di protesi per infortuni al ginocchio, ma anche in uno che mi riguarda più da vicino come biomateriale per le lenti a contatto e, ancora in uno più innovativo, come sostituto della plastica”, racconta. Ha scelto di continuare con la Magistrale alla Federico II perché “la Triennale ha un’impostazione molto teorica, che quasi ‘prevede’ la Magistrale, mentre ora sto davvero studiando gli argomenti che più mi interessano, le varie classi di materiali, e ‘mettendo le mani’ in laboratorio”.
Durante gli studi è stato membro di Best, Board of European Students of Technology, associazione no profit degli studenti di materie Stem, di cui oggi è tesoriere. “Best mi ha permesso di sviluppare le mie soft skills ed avere esperienze formative a Napoli e fuori – racconta – Ho potuto viaggiare e conoscere miei pari di molti Paesi”.
Proprio per questo consiglia ai ragazzi dei primi anni di “non sottovalutare la vita associativa, che dà una visione complementare e più valore al Corso di studi, insegnando competenze trasversali apprezzate dalle aziende”. A breve Giovanni partirà per Budapest, dove “svolgerò il mio lavoro di tesi sui nanomateriali e l’applicazione delle fibre”. Andare all’estero è per lui una “maniera per trovare una direzione più definita al mio futuro”.
Eleonora Mele
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli
Ateneapoli – n. 19-20 – 2024 – Pagina 13