Parte la quinta edizione del Laboratorio Antimafia Sociale

Anche quest’anno un ricco programma per il Laboratorio Antimafia Sociale (Las), ormai alla sua quinta edizione, coordinato dal prof. Leandro Limoccia, docente di Sociologia del diritto e della devianza al Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni (Demi).
Due gli approcci alla base del Las: “Il dialogo interdisciplinare, la contaminazione con le altre discipline” e “il dialogo transdisciplinare, per cercare di portare altri saperi, non accademici, nel processo di produzione della conoscenza, collaborando con la società civile e le istituzioni”, premette il prof. Limoccia, in un’ottica di “superamento della frammentazione delle discipline e per rendere possibile la riflessività”.
Vari e diversi i temi e di alto livello i soggetti sociali, culturali e accademici coinvolti. Gli incontri si terranno dall’8 aprile a giugno (Aula Fabrizi del Demi).
Si tratterà di ‘Nuovo impegno antimafia’ con Augusto Cavadi, cofondatore nel 1992 della Scuola di formazione etico-politica ‘G. Falcone’ di Palermo, per “una riflessione su a che punto è in generale la lotta alla mafia e alle nuove mafie, i passi in avanti, il bilancio antimafia, e in questo quadro l’analisi del ruolo dell’antimafia sociale negli ultimi 40 anni”, racconta il prof. Limoccia.
Il rapporto tra “mafiosi e politica, i condizionamenti mafiosi nel mercato e la camorristizzazione dei comportamenti di ampi settori della società” saranno affrontati nell’incontro ‘Evoluzione delle mafie’ con il prof. Giacomo Di Gennaro; di ‘Guerre, mafie, media nella società della cybersecurity’ parlerà il prof. Michele Mezza e di ‘Criminalità economica e finanziaria’ il prof. Pasquale Troncone.
Le mafie infatti non “sono più infiltrate nel tessuto economico e legale, ma la loro penetrazione è strutturata e radicata nel capitalismo finanziario, clientelare, imprenditoriale e di Stato, e facilitato dalla corruzione”.
Altro incontro con Gianfranco Nappi, Direttore editoriale di InfinitiMondi, ‘Dalla Terra dei fuochi all’agroecologia. Un piano straordinario’ che illustrerà come “la coltivazione e l’allevamento intensivi rappresentano punti fondamentali della crisi economica indotta dall’ossessione produttivistica che inquina e produce storture e ingiustizie distributive e sfruttamento del lavoro, negando il gusto e la vita”. Ancora, Samuele Ciambriello, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania, e la prof.ssa Sabina Curti, dell’Università di Perugia, parleranno di ‘Povertà educativa, disagio sociale e criminalità minorile’, un problema politico, giuridico e educativo per cui manca un piano strutturale in tema di prevenzione già dall’infanzia.
Giulia Russo, Direttore del Centro Penitenziario Pasquale Mandato di Secondigliano, e Don Tonino Palmese, Garante delle persone private della libertà personale della città di Napoli e presidente della Fondazione Polis, presiederanno l’incontro ‘La giustizia riparativa. Un nuovo paradigma della giustizia penale’ che mira a “risanare le ferite della persona e le fratture del tessuto sociale, facendo della cultura della riparazione un nuovo paradigma di giustizia penale, inclusivo e di benessere – spiega il prof. Limoccia – Vittima e reo, fermo restando le differenze, hanno in comune la sofferenza, e alla prima deve essere permesso di ristabilire i diritti negati e trasformare il dolore in speranza, anche per le future generazioni, e per il reo va riportata la consapevolezza del danno alla vittima per ammettere cambiamenti alla propria vita”. A ciò si collega ‘Algocrazia e potere. Nel ‘dovere’, il ‘diritto’ che sfida le mafie’ di Carmela Bianco, Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale San Tommaso. L’ultimo incontro, dal titolo provocatorio ‘La prepotenza come criterio ‘etico’ generale?’, sarà tenuto da Giuseppe Limone, Università Vanvitelli, direttore della Rivista ‘L’era di Antigone. Quaderni di Scienze Filosofiche, Sociali e Politiche’.
Il laboratorio si concluderà con una visita didattica il 14 giugno alla Villa Fernandes, bene confiscato alla camorra a Portici, sede del Presidio Libera Portici ‘Teresa Buonocore, Claudio Taglialatela, Pasquale Mandato’, del Collegamento contro le camorre “G. Franciosi” APS e dell’ANPI Ciro Siciliano, simbolo dell’intreccio tra “economia sociale e la lotta alla criminalità e corruzione”.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n. 5 – 2025 – Pagina 28

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