Continua il focus di Ateneapoli sull’organizzazione didattica del Corso Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia. Dopo aver intervistato i docenti coordinatori dei primi tre anni, stavolta tocca a quelli del cosiddetto triennio clinico. Nessun cambiamento rilevante per il secondo semestre del IV anno, spiega il prof. Claudio Bellevicine: “Vista le peculiarità del triennio in questione, suddiviso in lezioni frontali e la parte pratica da svolgere in laboratori e reparti, il cosiddetto compattamento dei corsi non è stato adottato. Sarebbe stato complicato dovendo fare i conti soprattutto con le clinical rotation, attività molto importanti dei tre anni clinici”. Una decisione presa dopo un confronto tra tutte le componenti: “abbiamo provato fin da subito ad instaurare una comunicazione puntuale con le rappresentanze degli studenti per organizzare l’anno in corso nella maniera più fluida possibile”. Quanto agli insegnamenti previsti: “abbiamo in programma lezioni di Anatomia patologica, Cardiologia, Chirurgia toracica, Nefrologia, Urologia, Ortopedia. Per tutti questi esami abbiamo organizzato, di concerto con gli studenti, le attività pratiche al mattino per osservare in maniera interattiva ciò che poi viene spiegato durante le ore di lezione frontale al pomeriggio”. Per qualsiasi tipo di segnalazione su aule o problematiche dei docenti a tenere i corsi, “abbiamo creato un gruppo whatsapp con i rappresentanti per una comunicazione semplice, efficace e simultanea, così da evitare qualsiasi discrepanza. In generale, stiamo facendo uno sforzo per semplificare e rendere interattiva la didattica frontale e, al contempo, dare maggiore peso all’attività di clinical rotation, il tutto al fine di portare gli studenti a frequentare di più le lezioni e di risvegliare in loro quell’interesse che in aula tende ad atrofizzarsi un po’”. Passando al V anno, “il percorso ricalca in linea di massima quello del semestre dello scorso anno – spiega il coordinatore, prof. Massimo Niola – abbiamo spostato in avanti le lezioni, cioè dalle 13.00, per dare la possibilità ai ragazzi di frequentare i reparti e ottemperare alle cosiddette clinical rotation. E credo l’abbiano gradito: il semestre è iniziato solo da pochi giorni ma l’incremento delle presenze è significativo in rapporto agli altri anni, quando i corsi si sviluppavano durante la mattinata”. Lo spostamento al pomeriggio delle lezioni starebbe avendo influssi positivi anche sull’assorbimento dei concetti di Medicina legale, insegnamento proprio del docente: “si tratta di una branca particolare, ci si può trovare di fronte a terminologie diverse da quelle che uno studente di Medicina è abituato a incontrare, anche se le lezioni sono molto interattive e coinvolgenti, data la peculiarità della Medicina legale, cosa che aiuta a dissipare subito qualsiasi dubbio” . Ad ogni modo, chiude il docente, “i ragazzi se ne renderanno conto con il tempo che questa organizzazione semplificherà anche l’approccio alla prova di profitto finale”.
Il prof. Giuseppe Servillo, coordinatore del secondo semestre del VI anno, parla invece di semestre molto pratico: “accanto a una parte di lezioni frontali, ce n’è un’altra che avviene nel SimLab (Centro di simulazione, ndr), dove i ragazzi si esercitano sui manichini. Per la parte di Ginecologia viene mostrato loro come si gestisce un parto; per Emergenze invece c’è una parte di BLS (Basic Life Support, procedura di primo soccorso, ndr), si impara a fare il massaggio, a usare il defibrillatore semiautomatico, i principali meccanismi di ventilazione e c’è pure una parte dedicata al trauma con sessioni pratiche per la gestione del paziente”. Tutte attività da seguire e svolgere al massimo perché, come ricorda il docente, “questa è una laurea abilitante, quindi subito dopo si può accedere a lavori di Guardia medica e trovarsi a gestire situazioni di emergenza di entità minore o maggiore, a seconda dei casi”. Inoltre, per il semestre in corso, potrebbe essere implementata nella parte pratica “la possibilità di impiantare agenti vascolari, drenaggi toracici” questo perché il “SimLab si sta sviluppando ogni anno sempre di più”. Sul tirocinio pratico valutativo nessun cambiamento: “è sempre molto interattivo, i ragazzi vengono suddivisi in piccoli gruppi, portati in reparti e affidati a un docente, li facciamo ruotare tra Sala operatoria, Terapia antalgica e Rianimazione in modo da fornire una visione ampia della disciplina”. Non mancano i consigli, nonostante l’esperienza maturata: “studiare sempre, l’aspetto teorico è importante. E aggiungo: interfacciarsi il più possibile con i professori per segnalare necessità, punti deboli, eventuali paure rispetto al mondo del lavoro, ormai molto vicino per loro”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 5 – 2025 – Pagina 22