Prestigioso riconoscimento per la prof.ssa Staiano

L’eccellenza della Federico II riconosciuta a livello internazionale, ancora una volta. La prof.ssa Annamaria Staiano è la nuova Presidente della Società Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (ESPGHAN), riferimento scientifico continentale nel settore pediatrico. Già a capo della Società Italiana di Pediatria come prima Presidente donna, Ordinario di Pediatria e Direttrice dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Pediatria Specialistica presso il Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliera, la docente è stata eletta durante il 57esimo meeting della ESPGHAN, che si è tenuto dal 14 al 17 maggio a Helsinki, alla presenza di 5800 pediatri provenienti da tutto il mondo.

“È stata una bella soddisfazione, parliamo di una tappa importante della mia carriera. È un traguardo prestigioso giunto dopo un lungo percorso professionale, scientifico e accademico”. Per una vita intera Staiano si è occupata di studiare la nutrizione e le intolleranze alimentari, la neurogastroenterologia e l’endoscopia pediatrica, i disordini funzionali gastrointestinali e della motilità esofagea, il microbiota intestinale e le malattie infiammatorie croniche intestinali.

E dunque l’orgoglio non è solo individuale, ma di “tutta la Scuola federiciana di Gastroenterologia pediatrica, perché si tratta della società scientifica più importante a livello internazionale per i programmi e le linee guida che emana, per la ricerca che porta avanti”. È significativo riportare qualche cenno storico, che rende ancora più onore alla docente e, di rimando, alla Federico II: nella breve vita dell’ESPGHAN, nata nel 1968, la prof.ssa Staiano è la quarta donna ad essere eletta e la quarta Presidentessa Italiana, dopo i professori Salvatore Auricchio, Stefano Guandalini (eletto mentre insegnava a Chicago) e Riccardo Troncone, tutti provenienti dall’Ateneo partenopeo. “È tanta la gioia nel rappresentare la Federico II in un momento di transizione del genere, che ci vede impegnati nel passare da un assetto culturale a uno del tutto inedito, proiettato verso un approccio basato molto di più sull’innovazione tecnologica per raggiungere livelli assistenziali e scientifici elevati”.

Sulle sfide che attendono la pediatria nel futuro immediato, Staiano traccia la rotta: “Le nuove tecniche, con l’Intelligenza Artificiale in primis, ci permettono di guardare ad una medicina di tipo preventivo e predittivo per la diagnosi. Grazie all’elaborazione di dati sempre più numerosi, l’IA ci consente di anticipare la comparsa di sintomi e di modellare la terapia sulla base delle caratteristiche dell’individuo. Insomma, stiamo andando in direzione di una personalizzazione della medicina in età pediatrica”. Come noto, quando si parla di pediatria, bisogna fare riferimento ai suoi vari livelli.

Non esiste solo nella declinazione accademica e di ricerca, ma pure in quella territoriale e ospedaliera. Che in Italia negli ultimi anni sono in affanno per la mancanza di almeno 827 pediatri secondo una rilevazione della Fondazione Gimbe, in riferimento all’anno 2024. Staiano pare fiduciosa per i tempi a venire: “Abbiamo ancora un anno di sofferenza davanti a noi, perché tanti sono andati in pensione e c’è stato il trasferimento dagli ospedali al territorio. Ma grazie all’aumento delle borse di studio per le Specializzazioni c’è stato un incremento notevole di aspiranti pediatri. In dieci anni si è passati da 300 a 900 specializzandi per anno. Essendo iniziato il processo intorno al 2021, il prossimo anno avremo un numero significativo di pediatri a tal punto da coprire le carenze territoriali e ospedaliere”.
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Ateneapoli – n. 10 – 2025 – Pagina 28

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