“Sono arrivate due risposte idonee dopo la manifestazione d’interesse da parte dell’Ateneo per individuare edifici in centro storico da destinare ad aule. C’è una commissione e deciderà quale delle due soluzioni sia la migliore per le esigenze dell’Università”, illustra il prof. Mario Losasso, docente ad Architettura della Federico II e delegato del Rettore Matteo Lorito all’Edilizia, che fa il punto su varie questioni che riguardano spazi e strutture. A cominciare da quella della ricerca di nuovi locali in centro storico, che è partita in primavera e che dovrebbe risolvere almeno in buona parte i problemi di mancanza di aule che affligge in particolare l’area umanistica e che complica la vita degli studenti, soprattutto quelli del primo anno, quando i corsi sono particolarmente affollati. È difficile, però, prevedere in questo momento quanto tempo occorrerà per la conclusione dell’acquisizione del nuovo edificio che sarà scelto e poi quanto servirà per effettuare gli interventi necessari ad accogliere al meglio gli studenti.
Studentati, “c’è un treno da non perdere”
Per quanto concerne la realizzazione degli studentati: “l’Ateneo sta lavorando con l’Adisurc, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio, che ha competenza su questo tema per l’acquisto e la gestione degli edifici, ed è partito un confronto tra uffici tecnici. C’è un treno da non perdere, perché a fine anno ci sarà un rifinanziamento della legge 338 del 2000, la norma che prevede il cofinanziamento da parte dello Stato per interventi rivolti alla realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari. A Napoli scontiamo ritardi legati non tanto all’inerzia quanto a difficoltà di carattere finanziario e di dialogo e collaborazione che per anni, in passato, ha caratterizzato i rapporti tra l’Opera universitaria (poi gli Edisu) e gli Atenei. Oggi lo scenario è mutato. Non sono in grado di prevedere il tempo occorrente per realizzare nuovi studentati, ma ci avviamo ad un’azione di sinergia ed a sfruttare nuove opportunità di rifinanziamento. Studentati, va precisato, che dovranno essere anche centri di servizi perché lo studente vive e non ha bisogno solo di un letto e di un bagno”.
Capitolo Scampia: tra l’inverno e la primavera, a seguito di una visita al cantiere della nuova sede di Medicina da parte del Rettore, sui quotidiani era apparsa la notizia che i corsi per gli aspiranti infermieri sarebbero partiti a settembre. La previsione si è rivelata sbagliata. Un peccato di ottimismo. Il traguardo, però, parrebbe ormai davvero prossimo. “Siamo in dirittura di arrivo e qualche inevitabile ritardo nella conclusione dei lavori, in parte determinato anche dalle vicende del Covid, non deve spaventare”. L’inaugurazione potrebbe avvenire all’inizio del 2022, in occasione dell’avvio del secondo semestre. L’aspetto importante da non trascurare, sottolinea il prof. Losasso: “la nuova sede non sarà solo uno scatolone per le lezioni. Sono previste attività di assistenza e formazione per il territorio che aiuteranno certamente ad inserire Medicina in un progetto di valorizzazione e riqualificazione di Scampia”.
Capitolo Scampia: tra l’inverno e la primavera, a seguito di una visita al cantiere della nuova sede di Medicina da parte del Rettore, sui quotidiani era apparsa la notizia che i corsi per gli aspiranti infermieri sarebbero partiti a settembre. La previsione si è rivelata sbagliata. Un peccato di ottimismo. Il traguardo, però, parrebbe ormai davvero prossimo. “Siamo in dirittura di arrivo e qualche inevitabile ritardo nella conclusione dei lavori, in parte determinato anche dalle vicende del Covid, non deve spaventare”. L’inaugurazione potrebbe avvenire all’inizio del 2022, in occasione dell’avvio del secondo semestre. L’aspetto importante da non trascurare, sottolinea il prof. Losasso: “la nuova sede non sarà solo uno scatolone per le lezioni. Sono previste attività di assistenza e formazione per il territorio che aiuteranno certamente ad inserire Medicina in un progetto di valorizzazione e riqualificazione di Scampia”.
Uno spazio verde allestito per gli studenti di Biologia
Interventi in corso ed ormai quasi conclusi anche per i nuovi spazi destinati al Corso di Laurea in Innovazione Sociale nel Polo a San Giovanni a Teduccio e per la ristrutturazione degli aulari degli Edifici 5, 10 e 20 al Policlinico. Dalla zona collinare a Fuorigrotta, ecco la situazione a Monte Sant’Angelo, il complesso universitario in via Cinthia che accoglie vari Dipartimenti delle ex Facoltà di Scienze e di Economia. “Va avanti – dice il prof. Losasso – il progetto di piantumazione di 500 alberi. La metà li piantammo alcuni mesi fa, ora saranno sistemati gli altri 250. È una operazione che migliora la vivibilità ed il microclima di quella sede universitaria”. Sempre relativamente a Monte Sant’Angelo, “con il prof. Gionata De Vico, che è il Direttore del Dipartimento di Biologia, abbiamo progettato di allestire uno spazio verde con punti di sosta ombreggiati a disposizione degli studenti. Anche lì saranno messi alberi. Non si tratta di realizzare in questo caso una nuova area a verde, ma di valorizzare e trasformare spazi verdi oggi non funzionali. Non dico abbandonati, perché i giardinieri ci vanno, ma poco vissuti. Il progetto di Biologia potrebbe essere replicato anche in altri punti del complesso universitario”. Non meno rilevante, sottolinea il delegato all’edilizia, l’operazione che, attingendo ad un finanziamento di 400mila euro ,comporterà l’installazione di pannelli fotovoltaici nella sede di via Cinthia. In centro storico, prosegue, “è in bando la progettazione della connessione dello Scalone con le rampe del Salvatore”.
Losasso traccia poi un bilancio del lavoro realizzato dall’Ateneo tra la primavera, l’estate e questo scorcio di autunno per migliorare la fruizione dell’Ateneo: “Ci siamo resi conto con il Covid della inadeguatezza di molti spazi e delle dotazioni tecnologiche. In questi mesi sono state implementate in tante aule e sono stati sostituiti banchi e sedie. La circostanza che le aule siano state frequentate da un numero limitato di studenti in ragione delle norme anticontagio ha consentito un ragionamento per una migliore organizzazione degli spazi. Sono state anche introdotte telecamere nelle aule per trasmettere in sincrono lezioni ed attività formative. Un potenziamento attuato anche con proiettori di ultima generazione e reti lan. Utili, queste ultime, per una stabilità del segnale. Il wifi, se usato da tutti, va in crisi e le reti lan permettono di ovviare al problema. Questi interventi hanno riguardato Architettura, Ingegneria ed altri Dipartimenti”. Prosegue: “Abbiamo lavorato, e lo stiamo facendo ancora, anche sui sistemi di climatizzazione. Siamo stati costretti perché, per minimizzare il rischio Covid, non è previsto il ricircolo dell’aria. Tutta la parte impiantistica ha lavorato al limite perché ha estratto aria dall’esterno e l’ha immessa all’interno, senza ricircolo. Tre giorni fa sono andati in tilt due macchinari a Monte Sant’Angelo e l’Ufficio tecnico ha dovuto mettere in campo quello di riserva. In sostanza, stiamo realizzando uno sforzo di sostituzione delle parti impiantistiche obsolete. A via Claudio fu effettuato già 18 mesi fa investendo il Fondo Kyoto, che concede finanziamenti a tasso agevolato ai soggetti pubblici proprietari degli immobili, per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico ed idrico. È un processo che sarà continuato perché sulle parti impiantistiche bisognerà investire molto ancora”. Un ruolo molto importante in questa operazione, sottolinea il docente, hanno avuto i referenti all’edilizia dei vari Dipartimenti. Ovviamente, conclude Losasso, “questi sono progetti per i quali, al di là del coordinamento centrale, è indispensabile la collaborazione e la partecipazione di tutti coloro i quali, nei vari livelli dell’Ateneo, sono chiamati a dare un contributo. Devo per questo ringraziare tutti coloro i quali non si sono tirati indietro ed hanno collaborato”.
Losasso traccia poi un bilancio del lavoro realizzato dall’Ateneo tra la primavera, l’estate e questo scorcio di autunno per migliorare la fruizione dell’Ateneo: “Ci siamo resi conto con il Covid della inadeguatezza di molti spazi e delle dotazioni tecnologiche. In questi mesi sono state implementate in tante aule e sono stati sostituiti banchi e sedie. La circostanza che le aule siano state frequentate da un numero limitato di studenti in ragione delle norme anticontagio ha consentito un ragionamento per una migliore organizzazione degli spazi. Sono state anche introdotte telecamere nelle aule per trasmettere in sincrono lezioni ed attività formative. Un potenziamento attuato anche con proiettori di ultima generazione e reti lan. Utili, queste ultime, per una stabilità del segnale. Il wifi, se usato da tutti, va in crisi e le reti lan permettono di ovviare al problema. Questi interventi hanno riguardato Architettura, Ingegneria ed altri Dipartimenti”. Prosegue: “Abbiamo lavorato, e lo stiamo facendo ancora, anche sui sistemi di climatizzazione. Siamo stati costretti perché, per minimizzare il rischio Covid, non è previsto il ricircolo dell’aria. Tutta la parte impiantistica ha lavorato al limite perché ha estratto aria dall’esterno e l’ha immessa all’interno, senza ricircolo. Tre giorni fa sono andati in tilt due macchinari a Monte Sant’Angelo e l’Ufficio tecnico ha dovuto mettere in campo quello di riserva. In sostanza, stiamo realizzando uno sforzo di sostituzione delle parti impiantistiche obsolete. A via Claudio fu effettuato già 18 mesi fa investendo il Fondo Kyoto, che concede finanziamenti a tasso agevolato ai soggetti pubblici proprietari degli immobili, per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico ed idrico. È un processo che sarà continuato perché sulle parti impiantistiche bisognerà investire molto ancora”. Un ruolo molto importante in questa operazione, sottolinea il docente, hanno avuto i referenti all’edilizia dei vari Dipartimenti. Ovviamente, conclude Losasso, “questi sono progetti per i quali, al di là del coordinamento centrale, è indispensabile la collaborazione e la partecipazione di tutti coloro i quali, nei vari livelli dell’Ateneo, sono chiamati a dare un contributo. Devo per questo ringraziare tutti coloro i quali non si sono tirati indietro ed hanno collaborato”.
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