Il prof. Pasquale Abete è stato confermato di recente Coordinatore di Medicine and Surgery, percorso interamente in inglese. Ordinario di Medicina interna, nonché responsabile del settore ‘Terapia subintensiva internistica’ del Dipartimento assistenziale di Medicina Interna, Geriatria, Patologia cardiovascolare ed immunitaria e Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria dal 2005, il docente inizia il suo secondo mandato che si apre, nell’intervista ad Ateneapoli, tirando le somme del triennio appena trascorso ed elencando gli obiettivi da raggiungere in futuro per la Magistrale a ciclo unico. “I risultati sono buoni, c’è soddisfazione – ha esordito – soprattutto se si pensa che l’attivazione del Corso è stata abbastanza complicata a suo tempo perché non è stato semplice individuare un numero di aule da utilizzare in contemporanea per tutte le annualità. Alla fine ci siamo riusciti grazie alla prima Presidenza, della prof.ssa Paola Izzo, che io ho affiancato durante la fase del Comitato Ordinatore”. Il futuro pone però questioni dirimenti da affrontare: l’arrivo in ritardo di alcuni studenti extracomunitari per problemi burocratici; l’aumento dei posti banditi e la necessità di far arrivare i corsisti all’attività pratica con un buon italiano. Sul primo punto, a breve ci sarà un incontro con la Ministra Annamaria Bernini: “abbiamo un problema peculiare legato agli studenti extracomunitari che si iscrivono al nostro Corso. L’ingresso nel nostro Paese, per alcuni di loro, sta diventando complicato perché provengono da zone interessate da guerre, le Ambasciate fanno difficoltà a rilasciare permessi e visti. Gli effetti di questa situazione li registriamo al primo anno perché molti di loro arrivano tardi in Italia e non riescono a raggiungere il tetto di ore di frequenza sufficiente a sostenere gli esami”. Una soluzione: “si potrebbe proporre un anticipo del test di ingresso Imat (diverso da quello nazionale, ndr) a fine luglio. Ma è davvero complicato perché la prova avviene in contemporanea in tutti i Paesi coinvolti. A breve dovremmo discuterne con la Ministra”. Lo stesso dicastero, il Mur, avrebbe anche chiesto di innalzare i posti banditi: “attualmente ne offriamo 40 (25 per extracomunitari, 15 per comunitari) e potremmo passare a 70 (45 per extracomunitari, 25 per comunitari)”. Un balzo in avanti che determinerebbe certamente una crescita della Magistrale, ma anche la necessità di maggiori spazi: “speriamo si possa rispondere in maniera adeguata, attualmente abbiamo sei aule”. Ultimo problema – non per importanza: il livello di italiano dei corsisti: “I tirocini professionalizzanti sono realizzati su pazienti che parlano solo la nostra lingua e i ragazzi spesso ci arrivano con una conoscenza scarsa. Abbiamo proposto corsi di A1 e A2 gratuiti, e i numeri dei partecipanti sono stati molto alti, segno che hanno capito quanto sia importante padroneggiare l’italiano per l’attività pratica. D’altronde la didattica medica internazionale, oggi, sta riducendo sempre di più la dimensione frontale. Quella vera si fa sul campo”.
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Ateneapoli – n. 19-20 – 2024 – Pagina 23