Trascorrerà la prossima estate, da giugno ad agosto, al Max Plank Institute for Astronomy di Heidelberg per sviluppare un progetto su dati con il telescopio spaziale JWST. Silvia Guida, 25 anni, studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Fisica, curriculum di Astrofisica, ha vinto la partecipazione ad una prestigiosa scuola estiva che le consentirà di vivere un’esperienza formativa molto significativa. “Sono stata scelta – racconta – per un progetto che si propone di analizzare i dati del telescopio per ricavare qualche informazione interessante su galassie molto distanti. Il Max Plank Institute è tra gli istituti di ricerca più importanti al mondo per l’Astronomia e quando ho avuto la notizia che c’era la possibilità di candidarsi non mi sono tirata indietro. Ho inviato la domanda e il curriculum. Il prof. Maurizio Paolillo, supervisore della mia tesi di laurea triennale, ha aggiunto una lettera di referenze e di presentazione. Ho superato una prima selezione e sono entrata in una lista ristretta di papabili, poi ho sostenuto un colloquio ed alla fine mi hanno scelta. Sono uno dei quattro o sei studenti, non ricordo con precisione, che avranno questa opportunità. Sono nella fase di realizzazione, è una cosa grandiosa e non mi aspettavo potesse accadere davvero”. Prosegue: “Ancora non conosco di preciso la data di partenza. Ho appreso di essere stata selezionata la settimana scorsa. Nei prossimi giorni mi organizzerò per la data del volo e per cercare casa. Riceverò uno stipendio per i tre mesi del mio soggiorno ad Heidelberg”. Guida immagina un futuro nella ricerca. Racconta: “Su questo non ho dubbi. Dopo la laurea vorrei andare avanti con un dottorato e poi si vedrà”.
Ognuno ha i suoi tempi e l’Università non deve essere vissuta come una gara a chi fa prima
La passione per la Fisica ed in particolare per l’Astrofisica ha radici lontane: “Mi raccontano che da bambina dicevo di voler fare la scienziata, ma credo sia comune a quella età. Mio padre è geologo, quindi forse ho un poco di scienza nel sangue”. Come affrontare gli studi in Fisica: “È un Corso di Laurea davvero molto impegnativo, se non si ama davvero non si va avanti. Bisogna dedicare molte ore allo studio. Certo, poi ognuno conosce se stesso ed i suoi tempi e sa quale sia il suo metodo. Io l’ho modificato molto dalla Triennale alla Magistrale ed ora sto ottenendo risultati migliori di quando mi sono immatricolata: sto dedicando più attenzione, cura ed energia ai dettagli di quello che studio rispetto a qualche anno fa, perché mi interessa in maniera particolare”. Un aspetto importante del percorso universitario sono i laboratori: “Fisica ne ha tre alla Triennale, che ora sono diventati quattro con il nuovo ordinamento, ed uno alla Magistrale. Il curriculum in Astrofisica non ha un proprio laboratorio ma il prof. Paolillo organizza con noi osservazioni al telescopio. Talvolta, poi, sono gli stessi studenti che si coinvolgono a vicenda. Siamo un bel gruppo: studiamo insieme. Tra aprile e maggio saremo impegnati in incontri all’Osservatorio di Capodimonte per prepararci a tenere presentazioni scientifiche in rete”. Una considerazione sugli episodi molto dolorosi accaduti, di recente, nelle università. Quelli di ragazze e ragazzi “che si sono tolti la vita perché reputavano di avere fallito negli studi universitari, erano fuoricorso da tempo. Ebbene, io non ho certamente un percorso universitario da record. Ho quasi ventisei anni ed ho conseguito la Laurea Triennale da fuoricorso, in ritardo di due o tre anni. Ognuno ha i suoi tempi e l’Università non deve essere vissuta come una gara a chi fa prima. Penso che chiunque debba sapere che non è mai troppo tardi. L’importante è fare ciò che si ama. Si parla solo di chi fa le cose in grande, ma mi piace pensare che quello che è capitato a me, l’opportunità di lavorare per tre mesi in uno dei più prestigiosi laboratori di Astrofisica del mondo, possa confortare chi, a torto, crede di essere un fallito solo perché non ha completato gli esami in tempo”.