Studiare ad Economia tra vizi e virtù

Passo sicuro lungo le strade che attraversano il campus, familiarità con le aule, le mense, i parcheggi e con gli esami più temuti. Dal secondo anno gli studenti si trasformano, acquistano sicurezza e uno sguardo più lucido e polemico sull’università e sono in grado di identificarne vizi e virtù. Sul podio degli aspetti negativi della propria esperienza universitaria, la maggior parte degli studenti federiciani di area economica pone l’annosa questione dei trasporti. Giuseppe Pepe, secondo anno di Economia e Commercio, è il più arrabbiato: “L’anno scorso finivamo le lezioni alle 13.45. Abbiamo provato a prendere contatti con l’ente che gestisce i pullman e inviare una petizione per avere una corsa a quell’ora. Non ci hai mai ascoltato nessuno. E stamattina invece? Si è bucata una ruota, il pullman si è fermato in strada. Anche ieri sono arrivato in ritardo perché dalle 7.20 il bus è arrivato solo alle 8.45. C’è da dire anche che le nostre lezioni cominciano molto presto, a volte anche prima delle 8.30. Arriviamo spesso in ritardo alle lezioni. Magari i professori chiudono un occhio, ma al di là di questo è un nostro problema quando perdiamo quasi un’ora di lezione. Lo stesso vale per il pomeriggio. A volte ci svolgono delle esercitazioni. L’ultima corsa dovrebbe esserci alle 17.30, ma è rara. E così mi capita di dover lasciare prima la lezione”. 
Altri studenti si dichiarano insoddisfatti per gli orari della segreteria: “Coincidono con quelli dei corsi e se vuoi andare in segreteria devi perdere la lezione. Capisco che funziona così anche negli altri Dipartimenti, ma si può venire incontro a noi studenti in qualche modo? In più ci sono sempre file enormi e pochissimo personale”, racconta Salvatore Sgariglia, secondo anno di Economia e Commercio. Concorda Luca Mordillo, terzo anno di Economia Aziendale: “A me è capitato di restare in fila per ore e alla fine di aver ricevuto anche una risposta un po’ approssimativa e poco cortese”. 
Gli studenti, inoltre, tirerebbero un sospiro di sollievo se si potesse contare sempre sulla piattaforma Segrepass. C’è chi si lamenta per i frequenti malfunzionamenti soprattutto in periodi cruciali. Un episodio particolarmente significativo lo ricorda ancora Giuseppe: “Capisco nel periodo delle immatricolazioni, anche se è pur sempre una piattaforma universitaria e non dovrebbe succedere. Ma a gennaio? Alcuni colleghi non riuscirono a prenotare l’esame e il professore non volle sentire ragione. Si perde un sacco di tempo così”. 
Trenta e lode ai docenti che anche per gli studenti degli anni superiori al primo sono preparati e disponibili. “I nostri professori ci vengono incontro in ogni modo. Alcuni sono disposti a rispiegare la lezione a ricevimento, si dedicano anche ad un solo alunno. La nostra professoressa di Macroeconomia…
 
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