Successo per Pint of Science, evento di divulgazione scientifica

Quelli che pensano alle scienze come un mondo incomprensibile cambierebbero idea se si parlasse di neuroscienze e astronomia di fronte ad una birra fresca? Da questa domanda nasce l’iniziativa Pint of Science, un evento di divulgazione scientifica che si svolge ogni anno in contemporanea in tutto il globo. Tre giornate – dal 17 al 19 maggio – dedicate al mondo scientifico, dalla medicina alla matematica, dalla tecnologia alle scienze sociali, con la partecipazione di professori universitari come relatori. Il nome, Birra della Scienza, deriva dal luogo prescelto per l’evento: il pub.  Adottano la stessa location le venticinque città italiane che aderiscono all’iniziativa. Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, è stato inevitabile dover spostare online lo svolgimento delle tre serate, che sono quindi diventate delle live sulla piattaforma social Facebook e YouTube.
Organizzatrice locale di Pint of Science, giunta quest’anno alla sua sesta edizione, è stata, per la prima volta (lo scorso anno la manifestazione è stata annullata), la dott.ssa Arianna Massaro, 25 anni, napoletana, dottoranda in Scienze Chimiche. “Oltre alla passione e alla dedizione per la ricerca, è da diversi anni che sono interessata alla divulgazione e in questa iniziativa ho trovato il format che più mi piace – racconta – Sono stata prima organizzatrice dell’evento per un paio di pub; nel 2019 invece ho tenuto il mio primo intervento da relatrice e mi sono resa conto di quanto sia più difficile spiegare un concetto scientifico con parole semplici invece che utilizzando termini tecnici. Le persone che prendono parte all’evento non sono sempre studenti, anzi. Nei pub, gli scorsi anni, ha partecipato anche gente totalmente estranea al mondo della ricerca e della divulgazione, semplicemente curiosa di scienze o di una tematica specifica. Talvolta anche avventori che erano al pub semplicemente per bere una birra, ed è questo il bello”. Lo scopo dell’iniziativa è, d’altronde, arrivare ad un pubblico il più eterogeneo possibile, sottolinea Arianna, un obiettivo reso complicato dalla modalità virtuale, non fosse che per la scarsa pubblicità dell’evento fuori dal contesto accademico. Nonostante quelli che potevano essere dei limiti alla riuscita dell’evento, la risposta è stata positiva e molto calorosa. Sei pub a Napoli (adesioni anche a Benevento e Caserta) hanno aderito all’iniziativa proponendo un menù d’asporto o delivery con cui accompagnare la diretta dell’evento, alcuni hanno proiettato all’esterno dei propri locali la live. Ad intervenire con un proprio contribuito scientifico sono stati il prof. Fabio Marzaioli, docente di Fisica Applicata al Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università Vanvitelli, il quale ha diffuso “pillole di scienza”, una serie di video di circa tre minuti condivisa su tutte le piattaforme social di Pint of Science, che hanno svelato l’importanza dell’interdisciplinarietà che ha consentito di approfondire l’origine dei flussi migratori nei Caraibi in epoca precolombiana; e il dott. Rocco Di Girolamo, ricercatore di Chimica Industriale per l’Università Federico II, il quale, nel corso della terza serata, quella dedicata alla Tecnologia dall’ironico titolo Tech Me Out, si è soffermato sul ruolo controverso dei materiali polimerici e della plastica nella vita di tutti i giorni.
Più di 500 persone hanno visualizzato la diretta dell’ultima giornata di divulgazione sulla pagina Facebook dell’organizzazione nazionale, e 1590 sono invece le visualizzazioni per la prima puntata dell’evento. Va pure riconosciuto un aspetto a favore della modalità online, cioè la possibilità di vedere, o rivedere, la diretta quando si vuole e ogni volta che si vuole. Tutto resta registrato, e questo permette anche a chi non ha avuto la possibilità di partecipare alla live di recuperarla in un secondo momento.
Sponsor ufficiali che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento, nonostante la situazione inusuale, sono stati l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, da sempre importante sostenitore dell’iniziativa, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, responsabile della serata intitolata Atoms to Galaxies, il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e di Struttura della Materia e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino.
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