Tirocini e campagne di scavo: le attività peculiari del percorso

Gli studenti sono pienamente inseriti “nel progetto culturale. Veicoliamo un approccio universitario diverso, che non ha come fine ultimo solo il superamento degli esami, ma una formazione che passa anche attraverso esperienze variegate e pragmatiche”: parole del prof. Luigi Cicala, Coordinatore del Corso di Laurea in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale. Una Triennale – 350 in media le iscrizioni l’anno – che si occupa dello studio e della gestione del patrimonio culturale nei suoi quattro macro-aspetti caratterizzanti, coincidenti con i quattro curricula a disposizione degli studenti: Archeologico; Storico-artistico; Cinema, musica, spettacolo; Economico-Gestionale. L’impianto è “fortemente umanistico e garantito da 7 insegnamenti comuni”.
Discipline come Letteratura italiana e latina, Archeologia, Storia dell’Arte Classica, Legislazione dei beni culturali, Storia Contemporanea assicurano dunque un “fondamento necessario affinché tutti partano dalle stesse e solide basi”. Le varie diramazioni si esplicano poi in percorsi specialistici e professionalizzanti legati alla vocazione del singolo che “consentono di maturare quelle conoscenze necessarie per affrontare gli studi di livello superiore delle nostre 3 Magistrali di riferimentoArcheologia e Storia dell’Arte; Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria; Management del Patrimonio Culturale – con le quali tentiamo di avere un rapporto molto stretto per assicurare una formazione di massima coerenza”.
Trasversalità e ricerca applicata rappresentano il “fil rouge che lega i diversi aspetti della nostra offerta didattica”. Fiore all’occhiello del Triennio è infatti costituito dal tirocinio obbligatorio, al terzo anno, che copre un arco di 100 ore. Questi percorsi “consentono ai nostri studenti di immergersi subito nel mondo del lavoro e di iniziare a tessere quella rete di relazioni e conoscenze indispensabili per la loro professione futura. Una Commissione dedicata si occupa dell’individuazione dei nostri partner per indirizzarli in base al curriculum, agli interessi e al percorso individuale di ricerca. Le convenzioni sono siglate con istituzioni esterne, sia pubbliche che private, di alto prestigio: musei italiani, europei, sovraintendenze, parchi archeologici, archivi”.
Non solo, ai discenti è offerta l’opportunità anche di partecipare a progetti di ricerca, sviluppati nell’ambito del Dipartimento, dei loro docenti di afferenza attraverso esperienze extracurriculari. “L’offerta di scavi archeologici e didattici è molto ampia – afferma il docente – Si riferisce a tutta l’Italia centro-meridionale, fino alla Sicilia, e copre un arco cronologico che va dall’Età Preistorica fino a quella Tardoantica”. Per queste attività, che occupano il periodo che va da maggio fino ad ottobre, gli studenti sono sempre seguiti e accompagnati “da tutor esperti e qualificati”.
Altra parola chiave è poi l’internazionalizzazione. “Cerchiamo di stimolare molto i nostri studenti per approfittare dell’offerta Erasmus – sottolinea Cicala – e inoltre lavoriamo costantemente per attivare ulteriori percorsi formativi con Università europee”. Tra le iniziative di rilievo, il seminario internazionale di formazione avanzata ‘Antiqua. Narrare il passato: archeologia e museologia’ in collaborazione con l’Ecole du Louvre e l’Università de Lille, che “consente ai nostri studenti di lavorare con colleghi francesi a Parigi e in Italia, affrontando le problematiche del rapporto tra archeologia e museologia direttamente con i protagonisti di questi campi, come i Direttori dei Musei e di Parchi Archeologici. Il tutto corroborato con attività laboratoriali. Un’occasione da non perdere per arricchire esponenzialmente il proprio bagaglio accademico e personale”.
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Guida Universitaria – Pagina 60

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