Visite a mostre e siti museali per studenti e docenti di Biotecnologie

Un occhio sensibile al bello artistico, un orecchio musicale in cerca della sua melodia, un gusto per l’esotico. Vanno in coppia con il camice da laboratorio dello scienziato – o per meglio dire, in questo caso, del biotecnologo – e, nella stessa persona, si incontrano arte, cultura e un futuro nelle applicazioni tecnologiche su base biologica. Il tutto in uno spazio comunitario che avvicina studente e docente. Poggia su questo assunto #NonSoloBiotech, l’innovativo programma di attività extra-istituzionali rivolto agli studenti di Biotecnologie Mediche e Biotecnologie per la Salute, lanciato dai professori Momina Condorelli e Nicola Zambrano, i Coordinatori dei due Corsi inquadrati nel Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche. “#NonSoloBiotech – spiega la prof.ssa Condorelli – è all’insegna di mostre, visite a siti museali, passeggiate naturalistiche o comunque eventi tra l’ambito culturale e scientifico. È un programma itinerante, ciò vuol dire che non avrà un calendario fisso, ma si comporrà di volta in volta sulla base delle proposte che possono arrivare da noi Coordinatori, dai docenti afferenti ai due Corsi e, perché no, dagli studenti stessi, tenendo sempre conto dei loro impegni accademici e di studio”. Già stabiliti i primi due appuntamenti. Un’esplosione di arte: La mostra ‘Artemisia Gentileschi a Napoli’ presso le Gallerie Riunite il 9 marzo, per un massimo di cinquanta partecipanti, con il supporto di una guida italiana e una inglese. Il secondo evento, sempre a marzo, sarà la mostra ‘Oltre Caravaggio al Museo di Capodimonte, trenta partecipanti, con un accompagnatore d’eccezione, il prof. Stefano Causa che insegna Storia dell’arte all’Università Suor Orsola Benincasa”. La prenotazione agli eventi, spiega ancora la prof.ssa Condorelli, aprirà a breve, “stiamo aspettando passi il momento clou della sessione di esami. Ci sarà un gruppo sulla pagina del docente promotore”. Saranno a numero a chiuso, “quindi il consiglio è di aderire a quelli di maggiore interesse per consentire una rotazione. Prima di promuovere il programma abbiamo lanciato un sondaggio tra gli studenti per valutarne l’interesse ed è emerso un forte entusiasmo”. Di idee da proporre ce ne sarebbero: “Penso, ad esempio, ai musei della Federico II. Al Duomo, alle tante belle chiese del territorio, e magari qualche collega di altre aree disciplinari dell’Ateneo potrebbe accompagnarci nell’ottica di una contaminazione di saperi. E penso ancora alla possibilità di organizzare una giornata di degustazione che coinvolga tutti i nostri ragazzi e ragazze, italiani e stranieri, in cui ciascuno presenta un piatto tipico del suo luogo di origine, anche per amalgamare le platee studentesche”. A volte gli eventi saranno privi di costi, altre volte potrà essere richiesta una quota per l’acquisto di un biglietto di ingresso. #NonSoloBiotech è cultura, relazione, formazione. “La maturazione di una persona – prosegue il prof. Zambrano – passa attraverso esperienze diversificate, occasioni formative legate al proprio ambito di elezione, ma anche trasversali e foriere  di nuovi interessi. La cultura risveglia la curiosità, aumenta le conoscenze personali, è una soft skill che tornerà utile, un domani, ad un colloquio di lavoro nel quale verrà valutato il tecnico e, oltre questo, la persona che c’è dietro”. Spiegano i due Coordinatori: “#NonSoloBiotech nasce per abbassare la barriera che a volte si crea tra docenti e studenti, per favorire una maggiore vicinanza e rinsaldare il senso di comunità. Senza contare che l’emergenza Covid ha tolto tante possibilità ai nostri allievi e li ha isolati. Un’altra motivazione è proprio questa: uscire dalla comfort zone, anche per il più timido, e rinsaldare la propria presenza nell’ambiente accademico, vivendo di più l’atmosfera dell’università”.

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