Un Corso di Laurea a distanza in Giurisprudenza

Parla di “un grande traguardo” il prof. Raffaele Picaro, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, perché “in un mondo in così rapida evoluzione bisogna essere aperti al cambiamento”. Si riferisce ad una rilevante novità che partirà dal prossimo anno accademico: un Corso di Laurea in Giurisprudenza a ciclo unico interamente da remoto (definita modalità C). “Se c’è qualcosa che gli ultimi anni ci hanno insegnato è che l’università è in grado di dare una risposta forte durante i periodi di crisi. Durante la pandemia non si è fermata e ha continuato a portare avanti la sua missione. Ci siamo chiesti se questa non fosse una buona possibilità per risolvere alcuni problemi che abbiamo rilevato”, spiega Picaro. Uno dei quali, l’impossibilità per molti studenti di frequentare l’università, perché magari hanno una famiglia, contratti di lavoro vincolanti, disabilità o età avanzata. Questo tipo di didattica sarà strutturato in modo molto simile a quello delle università telematiche: “Ci sarà una piattaforma con lezioni preregistrate – cominceremo a registrarle a marzo – e gli studenti potranno guardarle tutte le volte che vorranno. In altre sezioni troveranno invece il materiale didattico necessario. Alla fine delle lezioni saranno previste delle prove, dei quesiti e la possibilità di inviare riflessioni al docente. Naturalmente, rispetto alle università telematiche, gli esami saranno in presenza, l’opzione ‘da remoto’, dunque, riguarda soltanto l’erogazione della didattica. Per il resto tutto sarà uguale al percorso di laurea tradizionale”. Uno degli obiettivi fondamentali è quello di mantenere inalterato il contatto umano tra studenti e tra studenti e docenti: “Gli studenti avranno libero accesso ad aule, laboratori di linguistica e informatica e biblioteche, e potranno adoperare la nostra aggiornatissima attrezzatura di Digital Forensics”. Infine, ogni studente potrà godere di interventi didattici personalizzati, che prevedono attività di supporto e tutorato, laboratori di lingua per gli studenti stranieri e percorsi di orientamento in entrata, in itinere e in uscita. Un dubbio spontaneo: ma l’innovazione potrebbe causare un calo delle iscrizioni nel Corso di Laurea canonico? Il prof. Picaro rassicura: “Non c’è pericolo. Per accedere al Corso da remoto è necessario possedere certi requisiti, poter dimostrare di essere impossibilitati a seguire il Corso tradizionale”.

Modalità mista per la Magistrale in Archeologia

Anche il Dipartimento di Lettere e Beni culturali avvia una sperimentazione: la modalità mista (modalità B) per il Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte. Il progetto è realizzare un Corso articolato in due parti: una, quella relativa alla teoria, da svolgersi da remoto e una, che riguarda la pratica, rigorosamente in presenza. “Il nostro proposito non ha alcuna affinità col concetto di università telematica”, tiene a precisare il Presidente di Corso di Laurea, prof. Carlo Rescigno. Il tutto nasce dall’esperienza maturata nel corso della pandemia, nei lunghi mesi in cui gli studenti sono stati lontani dalle aule: “È senz’altro vero che la pandemia ci ha tolto molto, ma non possiamo negare che ci abbia lasciato anche qualcosa di cui far tesoro. Ci ha mostrato la strada, ad esempio, per andare incontro alle esigenze di quegli studenti che per vari motivi non possono seguire i corsi in presenza”. Racconta: “Il nostro Dipartimento iscriveva molti studenti anche dal basso Lazio, situazione interrottasi quando l’Università di Cassino ha attivato un Corso di Laurea in Beni culturali. Adesso il vento sembrerebbe essere nuovamente favorevole per noi, ma alcuni studenti potrebbero avere difficoltà a spostarsi sul nostro territorio. Stiamo affrontando tempi difficili e non tutte le famiglie possono permettersi di pagare un affitto per i figli, d’altro canto il nostro Ateneo non dispone ancora di residenze universitarie”. L’organizzazione didattica. Le discipline teoriche saranno, dunque,erogate da remoto, con la possibilità di seguire anche in presenza nel caso in cui lo si desideri. Alla fine del semestre, poi, sarà prevista una serie di incontri calendarizzati da svolgersi in presenza. Si svolgeranno in due settimane, nel corso delle quali gli studenti effettueranno visite nei musei e sopralluoghi nei cantieri di scavo. Il provvedimento, ribadisce il prof. Rescigno, riguarda solo ed esclusivamente la teoria “per quel che riguarda la pratica e l’osservazione diretta non c’è tecnologia che tenga. È un lavoro per gli esseri umani”.

Nel corso di questo e del prossimo anno, si procederà con la sperimentazione in alcune discipline per sondare la risposta degli studenti. La partenza vera e propria dovrebbe avvenire dal 2024 – 2025.

Nicola Di Nardo

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