La parola al prof. Ludovico Docimo, Coordinatore del Corso
Un viaggio alla scoperta dell’uomo. Così il prof. Ludovico Docimo, docente di Chirurgia Generale, descrive il Corso di Medicina e Chirurgia (sede Napoli), 260 posti, di cui è Coordinatore. “Il primo impatto è con le materie di base indispensabili, tipicamente previste dagli ordinamenti dei Corsi in Medicina, quindi Biologia, Chimica, Fisica, Matematica. Subito dopo si entra nell’affascinante mondo dell’Anatomia che, insieme a discipline come Istologia ed embriologia e Genetica, consente di capire com’è fatto il corpo umano”.
Al primo anno “è previsto anche un corso di Inglese, fondamentale per accedere al linguaggio scientifico internazionale che dovrà rimanere sempre aggiornato”. La grande novità “è il corso integrato di Basi metodologiche in Medicina e Bioetica (Metodologia Medica, Metodologia Chirurgica, Psicologia Clinica, Bioetica), un tuffo nel mondo che, diciamo la verità, è quello che attrae i nostri ragazzi e li spinge a desiderare di indossare il camice bianco da corsia o verde da sala operatoria”.
Altrettanto immediato è l’avvicinamento alle attività pratiche: “Per tutti gli studenti prevediamo un periodo di frequentazione dei poli del day hospital e di pre-ospedalizzazione del Policlinico del centro storico e di Cappella Cangiani, Padiglione 17, di via Pansini. Speriamo di poter continuare ad estendere questo tipo di esperienza anche ad altri poli e sedi. Il primo impatto per un giovane che arriva dalla scuola e non è autonomo naturalmente sarà con l’osservazione e con le pratiche cliniche di base come il prelievo di sangue, l’anamnesi, l’esame obiettivo. Da noi gli studenti non sono mai lontani dall’attività assistenziale”.
Il viaggio continua. “Al secondo anno, in Anatomia, con il tutor, sono chiamati a svolgere delle esercitazioni pratiche di ecografia anatomica in cui, attraverso l’esame ecografico, imparano a riconoscere gli organi. Al terzo anno cominciano a frequentare i nostri ambulatori, entrano in gioco i simulatori e le esercitazioni diventano sempre più specifiche. Proprio con me, al sesto anno, eseguono suture chirurgiche su campioni cutanei e devo dire che alcuni studenti mostrano una manualità eccezionale. La pratica clinica prende corpo man mano e, soprattutto negli anni finali, è intensa visto che con la laurea in Medicina ora si diventa subito medici”.
I luoghi. “Siamo nel centro storico, nel cuore di Napoli, ben serviti dai mezzi pubblici, in un’area ricca di tradizione, tra chiostri ed edifici storici, dove però abbiamo aule e strutture moderne e attrezzate. Penso, per dirne una, alle aule di Anatomia, allocate in continuità con il Museo Anatomico. Un patrimonio bellissimo”. Alle matricole dice: “Occorre impegno. Siete nella fase della vita in cui si gettano le basi del futuro, quindi non dovete risparmiarvi. Ma occorrono anche passione ed entusiasmo visto che state scegliendo liberamente di intraprendere tale strada. E, infine, serve saper gestire la competizione. Tanti giovani oggi contestano questo aspetto, ma non dimentichiamo che dobbiamo ambire al meglio per noi stessi e i nostri pazienti”.
La vita universitaria va vissuta pienamente, “condividendola con gli amici, trascorrendo il tempo nelle aule studio, ‘aggredendo’ i professori, cioè inondandoli di domande sulla scorta di una inesauribile voglia di sapere. Noi docenti siamo qui per questo. Io ai miei studenti chiedo sempre cosa abbiano raccolto dalle lezioni precedenti e cosa si aspettino. Il pensiero di superare l’esame non deve spegnere la curiosità dell’apprendimento”.