Immobili per 7.300 metri quadri a Caserta, nuovi spazi per studenti e personale

Intervista al delegato di Ateneo per l’Edilizia

L’Università Vanvitelli ha acquisito 7.300 metri quadrati di immobili a Caserta nel complesso tra via Vivaldi e viale Lincoln, sede che già ospita i Dipartimenti di Matematica e Fisica, di Scienze e Tecnologie ambientali, biologiche e farmaceutiche e parte di Psicologia. Un processo reso possibile in gran parte dai fondi Ministeriali 2022 per l’edilizia, che coprono il sessanta per cento dell’investimento. Una ulteriore richiesta di finanziamento di 7 milioni di euro è stata invece avanzata dall’Ateneo per la ristrutturazione delle strutture. A parlarne è il delegato del Rettore per l’Edilizia, il prof. Gianfranco De Matteis, Presidente del Corso di Laurea Triennale in Scienze e tecniche per l’Edilizia: “Si tratta di immobili che già facevano parte del recinto compreso tra via Vivaldi e viale Lincoln, che però non erano ancora di proprietà dell’Ateneo. Una volta ottenuti i fondi per la ristrutturazione  penseremo alla destinazione ultima di questi nuovi ambienti, ma abbiamo già un’idea. I piani superiori delle strutture già occupate dai Dipartimenti saranno adibiti a nuovi spazi per gli studenti, quindi aule e aule studio, mentre una parte degli edifici più distaccati andrà a completare i già esistenti uffici amministrativi. Il prof. De Matteis sottolinea che l’Ateneo sta lavorando a un gran numero di progetti prevalentemente in due direzioni: l’ampliamento e la riqualificazione. Sotto quest’ultimo profilo “occorre ricordare il lavoro di preservazione dei nostri immobili, molti dei quali di carattere monumentale, come quelli napoletani di Sant’Andrea delle Dame e Santa Patrizia, a cui si aggiungono quelli dislocati sul territorio come Palazzo Melzi a Santa Maria Capua Vetere e l’Annunziata di Aversa”. Sono in corso d’opera anche dei progetti per la realizzazione di residenze per studenti ad Aversa e un ampliamento del Dipartimento di Lettere e Beni culturali di Santa Maria Capua Vetere, dove è presente un piano interrato dal quale si ricaveranno ulteriori laboratori e aule studio sfruttando gli ampi spazi a disposizione. Si tratta, naturalmente, di iniziative che richiedono tempo e fondi, per questo De Matteis non si sbilancia in termini di date, assicurando tuttavia che l’impegno dell’Ateneo è costante e porterà a risultati concreti, imprevisti permettendo, in tempi ragionevoli.

Si è poi toccato il tema caldissimo del Policlinico di Caserta che, com’è noto, monopolizza la discussione sulle infrastrutture del territorio da ormai 18 lunghi anni. Dalla posa della prima pietra, infatti, nel 2005, il progetto è proseguito tra alti e bassi (più bassi che alti) andandosi ad arenare per poi riprendere, prima timidamente poi, pare, con maggior vigore. I lavori vanno avanti e “anche se lascio al Rettore Nicoletti i comunicati ufficiali, che certo rilascerà nel momento opportuno, posso dire che dovrebbero concludersi nel 2025, ma invito alla cautela su questo dato”. Il progetto prevede tre blocchi destinati alla didattica, alla ricerca e all’assistenza. Soltanto per il terzo, cioè l’ospedale, i lavori procederebbero con minore intensità, ma comunque potrebbe dirsi concluso per il 2025. Ci sono gli auspici perché finalmente da questo ginepraio, dopo l’accordo tra Vanvitelli, commissari della ditta incaricata di eseguire i lavori (Condotte d’Acqua) e il Ministero delle Imprese nel gennaio del 2021, venga fuori qualcosa di estremamente utile, se non essenziale, per l’area casertana. Le polemiche sono state molte, dalle rimostranze dei tecnici di cantiere che lamentavano meno operai di quelli necessari alla mancanza di fondi (50 o 60 milioni di euro, come riportavano le cronache solo due anni fa), ma questo risalirebbe ormai al passato. Ai nostri dubbi sulla questione Policlinico e sulla possibilità che la comunità possa non credere più molto al suo completamento, De Matteis ha prontamente preso le distanze: “Non direi. Anzi, le persone sono molto fiduciose, così come lo siamo noi. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma come sempre assicuriamo di fare del nostro meglio. È un grande progetto e ci sta molto a cuore”.

Nicola Di Nardo

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