In 3.100 partecipano all’edizione 2020 di V:Orienta

Terza edizione del V:Orienta: oltre 3.100 i diplomandi, provenienti dai vari Istituti scolastici campani, che nella settimana dal 4 all’8 maggio e con repliche dall’11 al 15 maggio, hanno preso parte alla kermesse di orientamento universitario organizzata, quest’anno in streaming, dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli in collaborazione con il quindicinale di informazione universitaria Ateneapoli.
Docenti, dottorandi, studenti tutor e universitari hanno dato appuntamento alle future aspiranti matricole sulla piattaforma Google Meets per presentare percorsi formativi, strutture e servizi di Ateneo, opportunità internazionali e per portare le proprie testimonianze e offrire tanti utili consigli.
11 gli incontri virtuali pomeridiani, due ogni pomeriggio, durante i quali ciascun Dipartimento si è presentato e che si sono così suddivisi: 4 maggio, Ingegneria e Lettere e Beni Culturali; 5 maggio, Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche ed Economia; 6 maggio, Architettura e Disegno Industriale e area Medicina e Chirurgia e Odontoiatria; 7 maggio, area Medicina e Chirurgia – Professioni Sanitarie e Giurisprudenza. Tre gli incontri tenutisi l’8 maggio: Psicologia, Matematica e Fisica, Scienze Politiche “Jean Monnet”. Dato l’alto numero di partecipanti, alcuni incontri sono stati replicati: l’11 maggio, Dipartimento di Psicologia; 12 maggio, Ingegneria; 13 maggio, area Medicina e Chirurgia e Odontoiatria; 14 maggio, area Medicina e Chirurgia – Professioni Sanitarie;  15 maggio, Economia.
Nel delineare il successo dell’iniziativa, il Rettore Giuseppe Paolisso condivide una sua considerazione: “In presenza, nell’Aulario di Via Perla, venivano veicolati tutti gli studenti. Quest’anno, alle classi virtuali, si sono registrati soltanto i ragazzi davvero interessati e motivati. Questo fa la differenza”. Un corretto orientamento, nella scelta dei propri studi, è fondamentale perché iscriversi e frequentare l’università è un investimento “per gli studenti, per le loro famiglie, ma anche per l’Università stessa – prosegue il Rettore – Lo studente non fa solo una scelta emozionale basata sui suoi desideri. La volontà e il desiderio di riuscire in una professione vanno coniugati a conoscenze da apprendere. Questo processo è fondamentale affinché dopo non sorgano problemi che  culminano con l’abbandono degli studi. Quanto alle famiglie, fanno un investimento economico, tra i più produttivi nel mondo occidentale in termini di ritorno economico, quando questo investimento si accompagna ad una scelta di successo. Quanto all’Università, naturalmente è penalizzata dall’abbandono dello studente. Meno sono gli abbandoni più l’Università acquista in valore”. Che cosa dovranno aspettarsi gli studenti che presto intraprenderanno gli studi universitari? L’Università è stata attraversata da una significativa rivoluzione che ha prodotto dei cambiamenti: “I ragazzi dovranno aspettarsi un Ateneo più digitalizzato che propone diverse forme di didattica e che resta, naturalmente, il luogo dove studiare per diventare qualcuno e svolgere la professione che si desidera fare da grandi”. Risponde alla medesima domanda anche il prof. Vincenzo Nigro, Delegato d’Ateneo per l’Area Didattica: “A settembre gli studenti avranno parte dei corsi da svolgere a distanza e parte in presenza con attenzione a tutte le misure di sicurezza. L’Università è luogo di formazione, è interazione, e questa interazione non viene a mancare, anche se siamo distanti”. Il buono studente, e questo vale tanto per la matricola quanto per lo studente più esperto, “è colui che è in grado di porre delle buone domande, che sviluppa idee e che le confronta con i docenti – dice ancora il docente – Io invito sempre i miei studenti ad interagire poiché, attraverso questa interazione, si sviluppano quelle capacità di analisi critica e valutazione che sono fondamentali. Oggi siamo inondati da indizi, ma manca il saper essere critici, analitici, per poterci districare”. Anche per il prof. Nigro il bilancio del V:Orienta 2020 è molto positivo e soddisfacente: “Credo che questa operazione abbia finito con l’informare anche meglio i ragazzi. Visitare personalmente l’Università è fondamentale, ma l’informazione online si è rivelata più puntuale e diretta. È un’esperienza che ha funzionato ottimamente”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il prof. Roberto Marcone, Delegato d’Ateneo all’Orientamento: “Il numero degli utenti attivi in ogni stanza virtuale corrispondeva al 90% dei prenotati per quell’incontro e questo vuol dire che gli studenti si sono mostrati effettivamente interessati a quelle discipline”. Il docente ringrazia “tutti i Delegati all’Orientamento dei singoli Dipartimenti e l’Ufficio Attività Studentesche, in particolare i dottori Raffaele Macrì e Marianna Morelli”. Chiosa, poi, con la sua ricetta per scegliere nel modo giusto il proprio percorso universitario: “Scegliere sulla base del talento e delle passioni. Non bisogna farsi guidare dall’idea di chissà quale stratosferico lavoro futuro estremamente remunerativo o da ciò che ci dicono i genitori sulla scorta di una vecchia idea di università o da quello che fanno gli amici. Scegliere cosa fare da grandi è la prima reale scelta che compie un giovane. Ma lo studio universitario non è semplice, non è automatico, non deve essere un percorso ad ostacoli, bensì di crescita continua della propria persona e della propria cultura”.
 
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli su www.ateneapoli.it
- Advertisement -




Articoli Correlati