Stop alle attività in presenza, distanziamento sociale: il Coronavirus avrà anche rallentato la ricerca, ma sicuramente non ha fermato le idee. Ed infatti proseguono le azioni di V:ALERE (VAnviteLli pEr la RicErca): nell’ambito del programma 2020, l’Ateneo ha stanziato 8 milioni di euro da dedicare proprio alle idee di ricerca, ai giovani e all’internazionalizzazione. Ci sono anche alcune novità. “Le difficoltà nella ricerca, in questo momento, sono di tipo pratico a causa delle restrizioni, anche in termini di accesso ai laboratori, e di chiusura dei confini. Ma il lavoro continua, ci si sta focalizzando molto, ad esempio, proprio sul Covid-19 o sulla redazione di progetti”, dice la prof.ssa Lucia Altucci, delegata del Rettore per la Ricerca. Poi prosegue, illustrando le varie azioni del programma 2020: “Non abbiamo avuto problemi, né ritardi”. È stata alta l’adesione al bando per progetti di ricerca intra-Ateneo, finanziato per un milione di euro, a cui giovani ricercatori RTDA e RTDB hanno aderito entro il mese di marzo: “Si tratta di progetti di ricerca applicata e a carattere industriale della durata di sei mesi. Abbiamo avuto 91 proposte, ne verranno selezionate almeno 33. I progetti, al momento, sono in fase di valutazione da parte di revisori esterni. Operazione questa, che può essere portata avanti anche a distanza”. È in fase di redazione, invece, il bando di concorso per l’ammissione ai corsi di Dottorato. L’importo delle borse, sia quelle finanziate dall’Ateneo che quelle finanziate grazie al programma Valere, “verrà incrementato”. Parte dei finanziamenti di Valere 2020 sono destinati quest’anno ad una novità, alla realizzazione di due Centri di ricerca: l’uno di gestione e analisi big data genomico ed epigenomico per sperimentazioni multidisciplinari e l’altro per la raccolta di iniziative di ricerca rilevanti per il territorio nell’ambito del sociale. “Al momento stiamo lavorando agli statuti dei due Centri che prevedono un budget l’uno di 500mila euro e l’altro di 200 mila euro. Siamo ancora in una fase iniziale e, quindi, la situazione attuale non ci ha rallentati. L’idea è una sorta di asse di ricerca in Ateneo in cui i vari Dipartimenti collaborino tra loro”. Ulteriori azioni prevedono: “Un milione di euro per l’upgrade o la manutenzione delle grandi apparecchiature di ricerca dell’Ateneo e 20mila euro per l’organizzazione di una o più giornate di disseminazione, un incontro finale, in cui si riuniranno tutti coloro che hanno beneficiato del programma Valere e incontreranno personalità di rilievo nazionale e internazionale. Stiamo valutando la situazione per decidere come organizzarlo”. Lo scopo “è presentare i risultati ottenuti con Valere, che è partito nel 2017. Risultati estremamente soddisfacenti in termini di aumento, per il nostro Ateneo, di capitale umano, dai dottorandi agli assegnisti di ricerca, brevetti per la Terza Missione, progetti proposti dai giovani, attrezzature, ma anche competitività e visibilità”. L’incontro sarà anche un saluto poiché il programma Valere, “una misura voluta da questa Governance, termina con la conclusione del mandato del Rettore”. E per il futuro? “Decideranno il nuovo Rettore e la nuova Governance”.
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