Il Dipartimento di Scienze Politiche ha votato compatto per la conferma a Direttore del prof. Francesco Eriberto D’Ippolito. Grazie alle 74 preferenze ottenute su 80 votanti (totale 90 elettori), lo scorso 5 dicembre il docente ha ricevuto un secondo mandato decisamente forte. Non un dettaglio, se si pensa alle elezioni precedenti. Era inizio 2021 quando le due correnti si schieravano dietro i nomi del prof. Antonio Sciaudone (che stavolta ha ottenuto 2 voti) e dello stesso D’Ippolito. Nessun successo per i tentativi di ricomposizione di una spaccatura evidente. Alla fine, vinse la volontà di rinnovamento dell’attuale Direttore – a partire dal nome stesso del Dipartimento, che allora si chiamava ancora “Jean Monnet”.
A distanza di tre anni vanno tirate le somme sul programma presentato allora e poste le basi di quello che ha dato conferma definitiva che le chiavi di Scienze Politiche sono saldamente nelle mani di D’Ippolito. “Al momento della mia prima elezione ci siamo dati un obiettivo – dice il Direttore ad Ateneapoli – Quello di riuscire, nel triennio, a ricompattare il Dipartimento su un progetto scientifico comune e di crescita tanto per gli studenti quanto per il territorio. Abbiamo lavorato in maniera incessante su tutti i fronti. Il voto premia un lavoro corale e dimostra che Scienze Politiche è unito. Quanto fatto negli ultimi tre anni, e così sarà anche per i prossimi, è avvenuto grazie al supporto costante di un gruppo di giovani docenti come Antonio Tisci, Fortunato Gambardella, Gennaro Rotondo, Aldo Amirante”.
E il rinnovamento, nei suoi tratti generali, si può considerare un traguardo raggiunto: “A partire dal nome che abbiamo messo da parte (Jean Monnet) che ci legava ad un passato non brillantissimo. Oggi, invece, siamo uno dei Dipartimenti più in vista della Vanvitelli e che, soprattutto, può dare un contributo importante in campi fondamentali dei prossimi 30 anni”.
Una nuova Triennale sulla comunicazione
Guardando al futuro, prossimo e a lungo termine, l’obiettivo resta lo stesso: professionalizzazione e possibilità occupazionale per i giovani del territorio. “Difficilmente avremo industrie e attività produttive di alto profilo al Sud nei prossimi tempi: non ci sono più quelle dell’epoca d’oro; tuttavia, il Mezzogiorno si caratterizza per una grande possibilità di sviluppo del turismo, di rinnovamento della Pubblica Amministrazione e di crescita della comunicazione, ormai alla base di ogni sistema imprenditoriale”. E infatti nei prossimi anni dovrebbe nascere una nuova Triennale “sulla comunicazione, con particolare focus sui social media”.
Che andrebbe a rimpolpare un’offerta formativa già arricchita dalla Magistrale in Turismo (uno dei cavalli di battaglia del ‘primo’ D’Ippolito). E il bilancio pare positivo: “Siamo soddisfatti, considerando che su questo settore abbiamo e stiamo puntando molto”. Fondamentale in questo senso l’istituzione dell’Osservatorio regionale sul turismo in Campania, “che a breve verrà anche chiamato dalla Regione come strumento di ricerca scientifica e avrà varie sedi distaccate sul territorio”.
D’Ippolito lo dice a chiare lettere: “investiamo sul turismo affinché il nostro Dipartimento, così come tutto l’Ateneo, diventino attrattori di carattere nazionale nella formazione”. Investimenti stanziati in diversi ambiti: didattica, promozione culturale, terza missione. “Penso al premio cinematografico organizzato a Sorrento dove i nostri ragazzi hanno fatto parte della giuria per scegliere dei cortometraggi; al percorso di formazione per giovani amministratori per far loro comprendere l’importanza della valorizzazione delle bellezze del casertano; al Master in Turismo sostenibile e comunicazione della bellezza che ha portato nomi illustri come Vittorio Sgarbi. La settimana scorsa abbiamo ospitato un docente dell’Università di Bari, Presidente del Corso neonato in Turismo, e ci ha detto di aver preso spunto dalla nostra esperienza”.
Anni addietro D’Ippolito riteneva necessario varare un piano di assunzione di personale tecnico-amministrativo e incrementare il numero dei docenti. Sul primo punto: “il Rettore ha operato un rinnovamento negli ultimi anni e, aggiungo, noto un grande senso di responsabilità da parte di tutti”. Sul secondo punto: “stiamo crescendo a tal punto, anche in termini di iscritti, che il problema è la mancanza di spazio. Il Rettore, però, risponde sempre presente e presta grande attenzione alle mie domande”.
Buone risposte anche da Protocollo 110 e lode per la pubblica amministrazione. “Un’ottima iniziativa per noi e per la PA. A breve avremo un’interlocuzione anche con il Maeci per estenderla. Iscriversi ad una università pubblica di livello come la nostra, con percorsi al 50% dedicati, è un’opportunità importante, considerando che Scienze Politiche è un po’ la fucina di formazione della burocrazia e dell’alta dirigenza dello Stato”. Ed è a proposito di crescita e iscrizioni che il Direttore conclude: “Entro fine 2027, cioè a fine mandato, vorrei toccare quota mille. Ad oggi siamo sui 500, ed è già un gran numero, considerando che quando fui eletto la prima volta, ci attestavamo sui 170 iscritti”.
Claudio Tranchino
Ateneapoli – n.19 – 2023 – Pagina 26