L’orientamento agli studenti già iscritti, a quelli che si accingono alla scelta del percorso universitario e a quelli che frequentano gli ultimi anni delle scuole superiori è un’attività che impegna molto seriamente e su più fronti la Vanvitelli. “Proponiamo – esordisce il prof. Roberto Marcone, che insegna a Psicologia e che è il delegato di Ateneo all’orientamento – tante iniziative. La principale è quella legata al progetto Pnrr Next Generation. È una iniziativa partita dai Ministeri dell’Università e dell’Economia, che ogni anno ci vede impegnati in tutte le scuole superiori con le quali stringiamo convenzioni per un orientamento attivo di 15 ore. Lavoriamo con ragazzi di quarta e quinta superiore. L’idea è che prendano consapevolezza dei propri talenti e delle proprie propensioni affinché si riduca drasticamente la percentuale di abbandono universitario”.
Il progetto prevede quindici ore di attività, divise in 4 sezioni: “Una è molto legata ad un approfondimento del sistema universitario in generale, perché i ragazzi hanno false credenze e convinzioni, non sanno che l’Università è molto cambiata, non conoscono il ruolo dei rappresentanti degli studenti, l’organigramma a partire dal Rettore e dal Consiglio di Amministrazione fino ai Dipartimenti e ai singoli Corsi di studio”. Prosegue: “C’è poi una parte finalizzata alla conoscenza delle numerosissime discipline presenti nel sistema universitario, non solo alla Vanvitelli.
Proponiamo poi alcuni approfondimenti nelle classi delle scuole, legati alle discipline preselezionate dai ragazzi. Li facciamo venire poi nei nostri laboratori e nei nostri Dipartimenti, dove li accompagnano tutor e studenti. Partecipano a simulazioni di lezioni e laboratori, parlano con chi è già iscritto, osservano come si svolge la vita universitaria”.
In un’ altra fase del progetto, racconta il prof. Marcone, “gli studenti delle scuole con le quali collaboriamo all’iniziativa si impegnano in una batteria di questionari – alcuni dei quali già noti in letteratura, altri predisposti ad hoc – il risultato dei quali sarà loro comunicato in mail. Sono questionari relativi alla personalità, alle attitudini, all’idea di futuro di ciascuno. Ci sono anche domande relative al livello di gradimento delle attività che sono state condotte nell’ambito del progetto, ai fini di monitoraggio e allo scopo di introdurre in futuro eventuali migliorie”.
Prosegue il docente: “C’è poi un incontro nelle scuole durante il quale illustriamo le prospettive lavorative e le professionalità che si possono acquisire nell’ambito dei diversi percorsi universitari”. Nell’anno accademico in corso, nell’ambito di Next Generation, l’Università Vanvitelli ha coinvolto circa 4300 studenti. “È un progetto nazionale quinquennale che terminerà ad aprile 2026. È un orientamento attivo, perché non ci si limita a trasmettere informazioni, ma si stimola la partecipazione di ciascuno studente. Peraltro, già andare nelle scuole e dire che le Facoltà non esistono più è disarmante per alcuni ragazzi, che non hanno idea di quanto sia cambiata negli ultimi venti anni l’Università”.
Un’altra iniziativa di orientamento è quella dei POT, i Piani di orientamento e tutorato. “Anch’essi coinvolgono le ultime classi delle scuole superiori. Sono direttamente dedicati ai singoli Corsi di studio. Ognuno di essi presenta un piano di orientamento e tutorato e per tutto l’anno c’è un’alternanza tra iniziative nelle scuole e da noi in Università”. La Vanvitelli partecipa a diversi POT ed è capofila di due: uno legato alle scienze psicologiche ed uno legato al design e comunicazione. “Durante le attività dei POT gli allievi delle scuole hanno come tutor i nostri studenti universitari. Si crea un rapporto che facilita la comunicazione”.
Ci sono poi i Piani per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO): “I ragazzi degli istituti superiori vengono a seguire le nostre lezioni oppure fanno visita ai nostri laboratori e partecipano attivamente a queste attività”. Chiarisce: “Sono tre progetti molto intrecciati tra essi, tutti legati ad un concetto di orientamento attivo e non solo informativo e tutti finalizzati a che il sedicenne, il diciassettenne o il diciottenne prenda consapevolezza di cosa significa essere studente universitario”.
Promossi anche tantissimi eventi di orientamento informativo. La Vanvitelli “partecipa a fiere e iniziative nazionali e poi ogni singolo Dipartimento gestisce e propone i suoi Open Day”. Si sofferma su questo aspetto: “L’orientamento che proponiamo non vuole solo attrarre immatricolati consapevoli, ma intende anche accompagnare nel percorso universitario chi è già iscritto, aiutandolo ad affrontare le difficoltà e poi, conseguita la Laurea Triennale, a valutare con consapevolezza a quale Magistrale iscriversi. Vogliamo fare in modo che gli studenti si trovino bene durante il percorso universitario, che nella maggior parte dei casi è frammentato, perché suddiviso in primo e secondo livello.
Noi li facilitiamo nel percorso con l’orientamento in itinere. Ogni Dipartimento è attivo con tutor – docenti e studenti – per accompagnare ogni studente lungo il suo percorso, soprattutto quelli che possono trovarsi in difficoltà. Il nostro sistema prevede che gli iscritti alle Magistrali svolgano la funzione di tutor per chi frequenta i Corsi di Laurea Triennali e che gli allievi delle Scuole di specializzazione, dei Master e dei Dottorati siano tutor degli iscritti alle Magistrali. Questo sistema garantisce che il tutor sia una persona che ha da pochi anni vissuto l’esperienza dello studente a beneficio del quale svolgerà il suo ruolo”.
Fabrizio Geremicca
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Guida Universitaria – Pagina 93
Orientamento attivo e informativo affinché si “prenda consapevolezza di cosa significa essere studente universitario”
La parola al prof. Roberto Marcone, delegato all’orientamento di Ateneo
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