Sara D’Ambra, giovane ingegnere, vince ilpremio Marrandino per la sua tesi di laurea

Sara D’Ambra, giovane ingegnere, vince ilpremio Marrandino per la sua tesi di laurea

A due anni dalla prima edizione, è tornata in presenza al Dipartimento di Ingegneria, l’8 maggio, la cerimonia di premiazioneGiancarlo Marrandino’ per tesi di laurea in Impianti industriali, dedicata alla memoria del giovane ingegnere, ex studente, il quale portò il nome dell’università all’interno di importanti industrie italiane. “Su undici tesi di laurea ricevute, abbiamo selezionato la migliore sulla base di quattro parametri: innovatività del tema, completezza della trattazione, voto di laurea, connessione con l’innovazione industriale”, spiega il prof. Marcello Fera, componente della commissione valutatrice e docente di Impianti Industriali e Gestione della produzione industriale alla Vanvitelli. Tesi vincitrice: ‘La valutazione di sostenibilità per l’interazione uomo-robot in sistemi produttivi’ dell’ing. Sara D’Ambra.

Il lavoro affronta il tema della cooperazione tra uomo e macchina determinando fattori di valutazione per la sostenibilità di questo processo. A valutare la sua tesi, insieme al prof. Fera, sono stati i professori Roberto Macchiaroli, Furio Cascetta e Andrea Unich, Presidente del Corso di Studi in Ingegneria Meccanica.

Sara si è laureata in Ingegneria Meccanica nel maggio del 2021 quando per l’emergenza sanitaria le università decisero di prolungare di alcuni mesi la sessione primaverile delle sedute di laurea. Racconta: “Sono arrivata al tema trattato attraverso un percorso iniziato alla Triennale. Per la prima tesi scelsi Impianti industriali perché avevo apprezzato la materia durante il percorso. Ne è venuto fuori un ottimo lavoro, grazie anche ai miei relatori che sono stati gli stessi alla Magistrale, i professori Macchiaroli e Fera. L’anno seguente partecipai a un concorso e vinsi una borsa di studio per un progetto di ricerca di dieci mesi presso il laboratorio di ricerca del Dipartimento di Ingegneria della mia università. Anche a progetto finito continuai a frequentare quando potevo il laboratorio, quindi la scelta per la tesi Magistrale è stata naturale”.

A proporre l’oggetto della ricerca di tesi è stato il prof. Fera, seguendo il lavoro di ricerca svolto da Sara in laboratorio e attingendo ai problemi di natura industriale riportati dalle aziende di settore. “La ricerca serve ad anticipare i problemi. Nei mesi in cui ho lavorato in laboratorio abbiamo studiato la cella di lavoro, l’ergonomia dello spazio e la relazione di quell’ambiente con l’operatore. I nostri risultati permettono, nella successiva fase di realizzazione delle celle di lavoro, di non incappare negli errori che individuiamo, risolvendoli”. Da questo si è poi pensato di individuare una metodologia di valutazione della sostenibilità nel rapporto tra uomo e macchina.

Dopo la laurea, Sara ha lavorato in università con un nuovo assegno di ricerca. Quasi un anno dopo, ha iniziato un’esperienza lavorativa per Enel X, presso la loro sede di Roma, come buyer e data analyst. “Ho amato la ricerca ma sapevo che non era la strada della mia vita, come so che in futuro non mi vedo nell’ambito dei servizi, ruolo che ricopro adesso. Tutto però serve a crescere e fare esperienza. Nella ricerca ho accumulato tanto in competenze e conoscenze, nel contesto lavorativo attuale, invece, imparo a gestire tante attività e gruppi di persone. In futuro vorrei poter esprimere entrambi questi aspetti in nuovi contesti”.

Emozionata e piacevolmente sorpresa per la premiazione, Sara si è detta felice di poter incontrare nuovamente le persone che hanno accompagnato il suo percorso accademico e poter commemorare con questo premio la memoria di un collega, appassionato come lei.
Ag.Sa.

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