“Siamo gli unici in Italia a prevedere nella denominazione sia la salute mentale che quella fisica”

Salute mentale e fisica e Medicina preventiva: il Dipartimento di Eccellenza della Vanvitelli

Ha ricevuto il riconoscimento di Eccellenza dal Ministero. Un importante traguardo per il Dipartimento di Salute mentale e fisica e Medicina preventiva e per l’Ateneo considerato che in area medica ad aver ottenuto l’accesso al finanziamento sono venti strutture. Il progetto presentato ha a che fare con la natura stessa del Dipartimento: “Siamo gli unici in Italia a prevedere nella denominazione sia la salute mentale che quella fisica – ha detto la prof.ssa Silvana Galderisi, che lo dirige – Il nostro scopo è quello di promuovere la consapevolezza, la prevenzione, l’identificazione precoce e il trattamento personalizzato dei problemi di salute mentale nelle persone con patologie fisiche, e dei problemi fisici nelle persone con patologie mentali, lungo l’intero arco della vita”. Sì, perché secondo la docente, responsabile del Reparto Psichiatria T.S.O. dell’Azienda Ospedaliera, gli attuali Corsi di Laurea in Medicina, le Scuole di specializzazione e i Dottorati non forniscono le competenze adeguate per poter affrontare queste problematiche nel loro insieme. Sarebbe quindi necessario intervenire su questo aspetto della didattica, con l’inserimento e lo sviluppo di competenze integrative. “È noto ai medici che la depressione è un fattore che tende a deteriorare sensibilmente il quadro clinico del paziente in un gran numero di patologie fisiche”, ha spiegato la prof.ssa Galderisi. Tra le condizioni patologiche che hanno una preoccupante ricaduta anche sulla stabilità mentale del paziente, “l’AIDS ha sicuramente un’incidenza maggiore ed è difficile che la depressione associata venga diagnosticata e trattata tempestivamente. Viceversa, l’aspettativa di vita dei pazienti con gravi patologie mentali è inferiore di 15-20 anni rispetto al resto della popolazione, dal momento in cui le eventuali patologie fisiche non vengono identificate e trattate opportunamente. Ecco quindi che i fondi dell’Eccellenza, che consisteranno in oltre un milione di euro annui per i prossimi cinque anni, saranno destinati allo sviluppo e all’introduzione di nuove tecnologie e metodi di screening nell’assistenza dei pazienti affetti da patologie fisiche e mentali. A questo scopo il progetto presentato, privo di denominazione ma ricco di spunti avanguardistici, si articola in tre punti. Il primo prevede la realizzazione di modelli che spieghino dettagliatamente quali sono i fattori di rischio e le strategie di protezione e prevenzione delle patologie fisiche e mentali, con un focus particolare sulla loro interazione. È in questa fase che verrà analizzato anche l’impatto dei fattori biologici, psicologici e sociali su dette patologie, così come la diversa incidenza che possono avere sui soggetti. È un dato di fatto, per esempio, che la stessa patologia abbia decorso differente a seconda del genere e dell’età del paziente. Il secondo punto consiste nell’implementazione delle strutture destinate alla ricerca, che saranno dotate di sistemi all’avanguardia per la creazione di modelli digitali, in collaborazione con aziende del settore biotecnologico e farmacologico. Infine, il terzo punto sarà incentrato sullo sviluppo di una didattica innovativa, con specifico riferimento all’offerta formativa di terzo livello, quindi Master e Dottorati, con un ampliamento della dimensione internazionale. Unico Dipartimento della Vanvitelli ad aver ottenuto l’Eccellenza (il quinquennio precedente era toccato a Lettere e Beni culturali), adesso disporrà di uno strumento in più per migliorare il servizio di assistenza del Policlinico e offrire una didattica più all’avanguardia. “Questo traguardo non piove dal nulla – ha affermato la prof.ssa Galderisi – ma è il frutto di un intenso lavoro di collaborazione tra le varie anime che compongono il nostro Dipartimento, della preparazione dei nostri docenti e della qualità della nostra didattica”. E poi ha concluso: “Per i prossimi cinque anni saremo impegnati a lasciare un segno. Tracceremo la strada per i medici di domani e lavoreremo affinché nessun aspetto del quadro clinico del paziente venga trascurato, rendendo così pienamente giustizia alla denominazione del nostro Dipartimento”.

Nicola Di Nardo

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