La Campania è un territorio ricco di meraviglie, meta da sogno per storici e archeologi e destinazione irrinunciabile per gli studiosi della lingua. È una terra misteriosa fatta di chiaroscuri, dove storia e folklore si amalgamano con la tradizione culinaria e con le manifestazioni più singolari del culto e della superstizione. Lo stanno constatando in questi giorni 9 studenti della University of Western Australia di Perth che grazie al progetto Campania Felix Study Tour hanno avuto la possibilità di intraprendere un itinerario di dieci giorni nella regione, alloggiando presso varie strutture di Santa Maria Capua Vetere. Arrivati lo scorso 22 gennaio, gli studenti australiani hanno frequentato un corso di 48 ore di Lingua e cultura italiana e si stanno dedicando alla visita guidata dei siti culturali di maggior rilievo, prima di ripartire il 2 febbraio.
La genesi dell’avvincente progetto si deve a quattro docenti: il prof. Raffaele Spiezia, la prof.ssa Margherita Rasulo e il prof. Domenico Proietti per il Dipartimento di Lettere e Beni culturali della Vanvitelli e la prof.ssa Maria Rosaria Francomacaro dell’ateneo australiano, di origini casertane, che ha accompagnato gli studenti nel loro viaggio.
“Il progetto si pone l’obiettivo di far conoscere oltreoceano le bellezze del nostro territorio, proseguendo così sulla linea già tracciata dell’internazionalizzazione”, ha spiegato il prof. Raffaele Spiezia. Il corso di Lingua e cultura italiana si è svolto presso l’aula di Informatica situata al primo piano del Dipartimento, già ampiamente sfruttata come laboratorio linguistico e dotata di strumentazione all’avanguardia. “I temi affrontati nel corso – ha proseguito il docente – hanno avuto come oggetto la lingua, il folklore, il patrimonio culinario e l’antropologia culturale. Si tratta, insomma, di una full immersion nella cultura italiana, con attenzione specifica al territorio su cui ci troviamo”.
E infatti, proprio in questi giorni, gli studenti stanno visitando importanti siti archeologici e culturali, come Pompei, grazie al contributo fondamentale del prof. Carlo Rescigno. “Gli studenti non hanno usufruito di borse di studio o sovvenzioni – ha ripreso Spiezia – in quanto negli accordi stipulati tra i due Atenei era previsto che le spese di viaggio e alloggio fossero a carico dei partecipanti. Il nostro Dipartimento si è impegnato mettendo a disposizione tutta la sua competenza al fine di creare un forte sodalizio tra queste due realtà molto diverse che, questo il nostro proposito, in futuro potrà continuare a dare i suoi frutti”.
La cerimonia di benvenuto ufficiale, coi saluti del Direttore di Dipartimento Giulio Sodano, si è avuta il 23 gennaio. Un’iniziativa importante che testimonia l’impegno del Dipartimento – e dell’Ateneo – di consolidare la sua posizione internazionale, cosa che sta già facendo grazie ai numerosi accordi internazionali. Il prof. Spiezia ricorda infatti agli studenti la possibilità di conseguire un doppio titolo di laurea triennale, italiano e francese, grazie alla collaborazione con l’Università nizzarda Côte d’Azur. “Sono poche, a oggi, le richieste che ci pervengono – ha affermato il docente con amarezza – nonostante il nostro impegno di far capire agli studenti che si tratta di un’occasione importantissima e forse irripetibile.
Non posso fare a meno di tornare con la mente alla mia generazione; io ero sempre in aereo, non vedevo l’ora che mi si presentassero occasioni di questo tipo per ampliare il mio bagaglio culturale, per visitare realtà nuove e per gettare le basi del mio futuro nel mondo del lavoro. Invitiamo gli studenti interessati a contattarci per avere tutte le informazioni necessarie”. Fino a qualche tempo fa grande interesse suscitava la possibilità di ottenere un doppio titolo Magistrale italiano e russo, in partnership con l’Università di Pjatigorsk, nel Caucaso, ma gli eventi hanno imposto altrimenti.
Nicola Di Nardo
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Ateneapoli – n.01 – 2024 – Pagina 29