Nascono gli Stati Generali dell’Ucrainistica italiana. A Napoli. Dove avrà luogo il primo convegno in assoluto, tra il 30 maggio e il 1° giugno, sotto l’egida dell’Associazione Italiana di Studi Ucraini (Aisu) e prestigiosi Atenei di tutta la penisola, tra i quali L’Orientale, che presto potrebbe riabbracciare l’insegnamento dell’ucraino come lingua extracurricolare, dopo decenni di latenza.
Una manifestazione culturale che aspira a diventare un punto di riferimento per gli studi italiani sulla cultura ucraina, come racconta ad Ateneapoli il prof. Andrea De Carlo, uno degli organizzatori assieme a Maria Grazia Bartolini (Università di Milano), Simone A. Bellezza (Università del Piemonte Orientale), Giovanna Brogi (Università di Milano), Francesco Guida (Università di Roma Tre), Oleg Rumyantsev (Università di Palermo): “Nel corso dell’ultimo decennio gli studi delle più diverse discipline che ruotano attorno all’Ucraina hanno conosciuto un interesse crescente, anche e soprattutto a seguito della guerra iniziata nel 2022. L’idea, quindi, è una ricognizione sull’Ucrainistica italiana, per capire ciò che è stato fatto, cosa si sta facendo e cosa si deve fare in futuro”.
La lunga tre giorni, che si muoverà tra la Sala conferenze di Palazzo Du Mesnil (30-31 maggio) e la Sagrestia della Chiesa di San Severo al Pendino (1° giugno), prevede la partecipazione di soci dell’AISU, docenti, ricercatori e ricercatrici di studi ucraini pronti a dibattere su letteratura, filologia, storia, antropologia, scienza politica, geografia, storia delle arti, sociologia, studi culturali e religiosi; il tutto all’interno di una cornice cronologica che andrà dall’età antica fino all’epoca contemporanea. Tra gli altri, anche studiosi di fama internazionale. Il primo è Yaroslav Hrytsak (Ukraïns’kyj Katolyc’kyj Universytet, L’viv), “uno storico ucraino che vive tuttora nel suo Paese. E infatti ci offrirà il suo contributo a distanza, essendo stato arruolato il figlio, ha deciso di non partire e restare accanto alla moglie”; e poi Paul Robert Magocsi della University of Toronto.
“Quest’ultimo studia il rapporto, che è sempre stato molto complicato, di ebrei e Ucraina. In particolare, si è occupato di leggere sotto una luce più ucraina un massacro avvenuto durante il nazismo, che nel tempo è stato ricostruito storicamente solo da parte russa. Ce ne parlerà dal vivo e attraverso i suoi libri”. Infine, De Carlo spiega perché ha fortemente insistito – e ottenuto – che gli Stati Generali avessero luogo proprio a Napoli: “il mio interesse è aprire corsi extracurriculari di lingua ucraina, dato che siamo l’unica università ad esserne priva”.
Un piccolo paradosso se si pensa che tantissimo tempo fa “è stato proprio L’Orientale tra i primi Atenei a portare e insegnare la lingua ucraina in Italia. Speriamo di compensare questo vuoto già dal prossimo anno; abbiamo appena concluso una convenzione con Leopoli, mi auguro che la collaborazione inizi fin da subito sia a livello scientifico che didattico”.
C.T.
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli
Ateneapoli – n.09 – 2024 – Pagina 33