Le rappresentanze studentesche della Parthenope a Spalato per rappresentare il proprio Ateneo e l’Italia nel progetto ‘SEA-EU Sports Humanitarian Event’. Un’attività di scambio culturale avvenuta nei giorni 9-11 maggio nell’ambito dell’Alliance SEA-EU di nove Università Europee costiere (Napoli, Cadice, Bretagna occidentale, Kiel, Danzica, Spalato, Malta, Algarve e la Nord University di Bodo, in Norvegia) la quale ha visto protagonisti giovani uniti dall’amore per lo sport e dall’obiettivo di inclusione. Dieci i nomi degli studenti coinvolti: Thomas Fusco, Raffaele Di Costanzo, Aniello Genovese, Alfonso Vitagliano, Sara Gomez, Swamy Barbarulo, Antonio Gravina, Giovanna Fiume, Giusy Abbate e Renato Cuccilato. Il programma ha previsto sfide teoriche e pratiche relative al mondo delle Scienze Motorie e del Benessere in tutte le sue sfaccettature.
Nessuna pre-selezione per la scelta dei candidati, semplicemente la volontà “di coinvolgere studenti provenienti da tutti e 7 i Dipartimenti della Parthenope”, ha riferito Aniello Genovese, grato al Rettore Garofalo per l’opportunità. “L’organizzazione è stata impeccabile. Il primo giorno si è tenuta una conferenza in inglese fra tutti i partecipanti, nella quale si è parlato molto di attività sportive. Il secondo giorno, invece, è stato dedicato alle gare a punti. Ci siamo cimentati per la prima volta in sport tipici croati, oltre a quelli classici come la gara con i sacchi, il dodgeball e il tiro a segno. Abbiamo avuto modo di imparare anche nuove usanze, di provare le specialità culinarie del posto e di visitare una città di indubbia bellezza come Spalato”, ha proseguito lo studente.
Nonostante si trattasse di una competizione, ciò che è prevalso è stata “la possibilità di legare con gli studenti di otto nazioni, siamo diventati un’unica grande compagine universitaria. Ad un certo punto, si sono anche perse di vista le varie squadre, non esistevano più italiani, spagnoli, croati, francesi ma soltanto giovani che si divertivano insieme. Credo questo sia stato, in fondo, il vero scopo di tutta l’iniziativa”. Lo Sport, “linguaggio universale che unisce tutti i popoli da sempre”, è stato al centro di “un’esperienza unica e totalizzante da un punto di vista formativo e di crescita individuale”, ha dichiarato il collega, Thomas Fusco. Avvicinare realtà diverse tra loro è stato “impagabile. Per un pomeriggio ci siamo sentiti davvero tutti croati”.
Passa in secondo piano il risultato finale: “con il punteggio accumulato, ci siamo classificati penultimi, prima della Francia. Questo perché, tra noi, soltanto tre studenti provenivano dal Corso di Studi in Scienze Motorie. Tuttavia, ciò che ho potuto constatare è il prestigio di cui l’Italia gode all’esterno, il che è sicuramente motivo di orgoglio”. Ma in ogni caso la vera vittoria è stata semplicemente quella di “essere stati parte attiva di un progetto pensato ad hoc per gli studenti. Un qualcosa che sicuramente ci ha arricchito sotto più punti di vista e che porteremo per sempre nel nostro bagaglio accademico”.
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Ateneapoli – n.09 – 2024 – Pagina 35