Scienze umane e sociali ha recuperato l’aula Flex e l’ex Centro telematico a Palazzo Giusso e lavora ad un’idea embrionale per un nuovo Corso di Laurea in Comunicazione. Studi Letterari ha all’orizzonte un Master interateneo con Architettura della Federico II per la rigenerazione delle aree interne e al contempo fa i conti con la preoccupazione della Commissione didattica per il calo delle iscrizioni e si starebbe discutendo di abbassare la soglia di sbarramento del Tolc dedicato all’inglese. Asia, Africa e Mediterraneo annuncia già alcune modifiche su Triennali e Magistrali per il prossimo anno. Sono tante la questioni contingenti che riguardano i Dipartimenti dell’Orientale – tutti e tre hanno approvato il proprio Piano Strategico – e i Direttori hanno fatto il punto con Ateneapoli.
“Sono stati recuperati due spazi importanti – ha riferito il prof. Paolo Wulzer, a capo di Scienze umane e sociali – che speriamo di mettere presto a disposizione di studenti e comunità accademica. Sotto la supervisione del delegato al palazzo, il prof. Francesco Zammartino, continua l’attento monitoraggio anche su pulizia e sicurezza. Sperando di poter avviare presto tramite l’amministrazione lavori più strutturali di riqualificazione”.
Come detto, non solo questione spazi. Già, perché come si legge nel verbale del Consiglio di Dipartimento del 5 marzo è emersa l’ipotesi di istituire una nuova Triennale in Scienze della Comunicazione, anche se non nell’immediato. Wulzer ha confermato: “è un progetto in partenza, la discussione è ancora all’inizio. È necessario pensare a un allargamento dell’offerta didattica del Dipartimento. Questo Corso si dimostra attrattivo e si sposa bene con Scienze Politiche, non ne annacquerebbe l’identità e inoltre consentirebbe di impiegare personale docente essendo ormai tanti gli strutturati. Abbiamo calendarizzato diverse riunioni e vedremo. L’idea è della Vicedirettrice Roberta Arbolino, che curerà tutto l’iter”.
Nelle scorse settimane, alcuni Coordinatori dei Corsi di Laurea Triennali hanno lamentato su queste pagine una scarsa partecipazione degli studenti alle lezioni di marzo, e la causa principale sarebbero gli esami in contemporanea. Il Direttore di Scienze umane aggiunge ulteriori elementi: “di sicuro c’è un problema di frequenza, molti studenti lavorano e tenere tutto assieme non è facile. Poi c’è la questione affitti per i fuorisede, che è molto seria, i prezzi che ci sono oggi non sono quelli precovid. A questo si aggiunge anche il fatto che gli esami, a marzo, svuotano un po’ le aule, tant’è che si sta ragionando con il Polo didattico sulla possibilità di sospendere la didattica in quelle settimane. Ad ogni modo, bisogna capire che l’università non è un esamificio, come vorrebbero invece le telematiche. Va recuperato il senso di comunità”.
Nel medesimo verbale si legge poi che gli studenti avrebbero espresso preoccupazione sugli accordi tra NATO e L’Orientale: “È una questione di Ateneo, che al momento ha tre convenzioni con vari comandi dell’organizzazione – una, la più strutturata, è scaduta e non sarà rinnovata. Le altre due hanno raccolto poche adesioni, circa dieci tirocini attivati in dodici anni. La discussione è all’inizio e sicuramente ci sono sensibilità molto diffuse, siamo in un clima di militarizzazione del mondo e L’Orientale deve mantenere una cautela maggiore nel rapportarsi a queste istituzioni militari per mantenere la propria identità. D’altra parte, noi formiamo studenti in Relazioni internazionali e non ci trovo nulla di male nel fatto che alcuni scelgano un tirocinio, tra i tantissimi offerti, per fare analisi strategica presso la NATO. Comunque, dovesse arrivare la richiesta di un parere al Dipartimento su un eventuale rinnovo delle convenzioni, decideremmo la linea tutti insieme”.
L’ultima battuta del docente è sulla recente approvazione del Piano Strategico di Scienze sociali: “sì, è arrivato a valle dopo un processo inclusivo che ha coinvolto tutte le componenti, riflette tutti gli obiettivi del Piano strategico di Ateneo pur declinandoli a livello dipartimentale. Della parte quantitativa si è occupato il prof. Giuseppe Gaeta, che ha fatto un lavoro importante”. Sugli obiettivi: “rafforzare il profilo scientifico del Dipartimento provando a intercettare più finanziamenti, ampliare e rafforzare la didattica – a breve, metteremo in pratica la riforma dopo un processo lungo un anno”.
Caro alloggi e iscritti
Passando a Studi Letterari, il Direttore, prof. Salvatore Luongo, a proposito del Piano elaborato e approvato dal proprio Dipartimento, spiega: “in generale è aderente al Piano di ateneo e speriamo di realizzare tutti gli obiettivi. Prevede una parte di didattica, a differenza del passato, dedicata a orientamento, internazionalizzazione e verifica dello stato dei Corsi”.
Un tentativo di rispondere, in parte, alla preoccupazione della Commissione didattica per il calo delle iscrizioni: dai 1174 del 2023/24 si è passati ai 957 dell’anno in corso, un -18,48%. Le cause sarebbero diverse: “la diminuzione è un problema generale che non riguarda solo il nostro Ateneo, riscontriamo effetti di lunga durata provocati dal Covid, che ha spostato iscritti verso le telematiche, la denatalità. Aggiungerei anche il tema del caro alloggi, Napoli si sta trasformando in una città sempre più turistica. La nostra potenziale platea studentesca è tradizionalmente regionale, ma per i fuorisede la spesa per una stanza è diventata insostenibile”. Come noto, la risposta messa in campo per contrastare il fenomeno del calo delle immatricolazioni è innanzitutto relativa all’offerta formativa.
L’augurio dell’Ateneo è che la riforma dei Corsi di Laurea, in vigore dal prossimo anno, “stimoli le iscrizioni e ci renda più efficaci nella risposta a sfide e cambiamenti in atto nel mondo anche extraaccademico”. I cambiamenti: “ci sarà una maggiore specificazione degli obiettivi formativi e i percorsi di studio saranno differenziati meglio. Ridurremo molto gli insegnamenti condivisi e sarà prestata più attenzione alla dimensione digitale, è diventata troppo importante. Sul fronte dell’internazionalizzazione, molti curricula e specifici insegnamenti saranno in inglese. Punteremo ancora tanto sull’orientamento, tanto in entrata quanto in itinere”. Sulla possibilità di abbassare la soglia di sbarramento per il Tolc, la discussione è in atto, su proposta proprio dei docenti di inglese.
“Ci stiamo pensando ma passando comunque dagli OFA, stiamo cercando di immaginarne gli effetti, di sicuro non abbasseremmo il livello. Preoccupa il fatto che alcune lingue – meno inflazionate – potrebbero pagarne in termini di scelta”. Sullo svuotamento aule: “purtroppo ho constatato in prima persona il fenomeno, c’è stato un calo della frequenza e viene meno circolo virtuoso tra il seguire le lezioni e il dare l’esame. Sospendere le attività in quella settimana risolverebbe relativamente perché gli studenti iniziano ad assentarsi molto prima. In più, essendo noi un Ateneo che insegna lingue e avendo esami scritti e orali, facciamo fatica a infittire ulteriormente il calendario”.
Infine, il docente spende qualche parola di presentazione sul Master II interateneo ‘Strategie territoriali per le aree interne’ (STAI), realizzato con Architettura della Federico II: “l’obiettivo è duplice, costruire professionalità in grado di innescare processi di rigenerazione e, grazie all’implementazione di quei processi da parte degli allievi che agiranno nei territori una volta concluso il percorso, rigenerare i luoghi stessi producendo lavoro, motivi e opportunità per restare, tornare”.
Chiude la prof.ssa Roberta Giunta, Direttrice di Asia, Africa e Mediterraneo. Sul calo delle presenze a lezione, la docente invita alla cautela prima di esprimere un giudizio netto: “Serve tempo per tirare delle somme. Certo, c’è stato uno svuotamento delle aule, ma non è detto che le cose rimarranno così. Come prima volta ci hanno provato un po’ tutti, quindi aspetterei”.
Approvato il Piano Strategico, c’è pure l’annuncio su ciò che cambierà nei Corsi dal prossimo anno accademico: “le Magistrali in Lingue e Archeologia avranno un terzo curriculum interamente in inglese, per rispondere all’internazionalizzazione; georgiano, mongolo e vietnamita entreranno nel pacchetto di lingue offerte dalla prima Magistrale. La Triennale di Lingue e culture orientali e africane non avrà più curricula ma percorsi consigliati per una maggiore flessibilità e offrirà anche la possibilità di scegliere lingue che potrebbero sembrare distanti (il cinese con una lingua africana, per esempio), cosa attualmente non consentita”.
Ultima battuta, sulla ricerca: “il Dipartimento è molto solido, abbiamo 4 ERC, numerosi PRIN; abbiamo richieste di studiosi europei e americani di utilizzare il Damm come host per progetti di ricerca. Infine sulla Terza Missione proviamo a muoverci sempre sul territorio – di recente sono state organizzate due mostre nel museo di Ateneo con nostri docenti”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 7 – 2025 – Pagina 26–27