Un laboratorio live con un docente pianista: il prof. Leonardo Acone

Narrazione, musica, formazione. Questi gli orizzonti che si stanno intrecciando nel Laboratorio live di pedagogia della narrazione musicale iniziato venerdì 14 marzo nell’aula Matteo Ripa curato dal prof. Leonardo Acone, Ordinario di Storia della Pedagogia e di Pedagogia della Narrazione, nonché pianista, dal gennaio 2024 a L’Orientale dopo circa 25 anni di docenza a Salerno. “La mia doppia veste di docente e pianista – spiega Acone – entra come motore del discorso interdisciplinare del laboratorio.
Lavoro moltissimo sull’intreccio tra la narrazione, da intendersi in senso lato come metodo di comunicazione narrativa affidata ai diversi media, la musica, come arte privilegiata dei suoni capace di intercettare riverberi sentimentali ed emotivi, e infanzia, intesa al modo di regione della vita verso la quale rivolgere vettori di natura pedagogica ed educativa”.
Il tutto ricade in questo progetto laboratoriale che ha, forse, la sue genesi in un incontro antecedente Letteratura, l’infanzia, il racconto. Il pianoforte tra intima pedagogia e narrazione, una lezione concerto tenuta a novembre scorso in occasione dell’inaugurazione del pianoforte collocato in Ateneo.
“In scia a questo evento ho pensato di proporre a tutti gli studenti interessati senza barriere di Corsi di Laurea, un laboratorio che tende a utilizzare lo strumento della narrazione musicale come strumento di linguaggio interculturale universale dato che la musica, sottraendosi alle strettoie delle varie lingue, è di per sé un linguaggio maggiormente universalizzante”.
Nelle idee del docente questo gli offre la possibilità di poter utilizzare tanti altri strumenti di mediazione culturale, artistica: “durante gli incontri sottolineo le possibili intersezioni che ci sono tra la varie forme di narrazione letteraria, musicale, visiva – penso a fiabe, racconti, graphic novel, albi illustrati, silent book, qualche frame di video cinematografici”. Insomma, un percorso lungo dodici ore finalizzato a “esaltare il potenziale delle comunicazioni artistiche e veicolare contenuti anche di stampo pedagogico, cioè cosa ci insegnano i testi. E quindi passiamo dai grandi testi della musica classica – autori come Bach, Beethoven, Chopin, Schumann, Liszt, Debussy, Scriabin ed altri – alla grande letteratura e cerchiamo di sottolineare sempre i tratti inter, quelli che possono mettere in dialogo virtuoso culture distanti millenni e migliaia di chilometri sull’asse geografico”. Sulla partecipazione degli studenti: “conto di coinvolgerli molto nell’intreccio tra narrazione musicale e narrazione letterario-visuale, che riserva sempre sorprese molto suggestive”.
Poi una piccola chicca in vista dei prossimi appuntamenti: “uno degli incontri, probabilmente quello dell’11 aprile, sarà un seminario interateneo con l’Università di Salerno sulle sfide della narrazione digitale per i ragazzi, con ospiti i professori Virgilio D’Antonio e Alfonso Amendola, Angela Albarano, direttrice di ‘Libro Aperto Festival’, e poi saranno coinvolti i professori de L’Orientale Paolo Wulzer, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, e Giuseppe Porzio, Coordinatore del Corso di Laurea in Saperi umani e digitali”. L’ultima battuta di Acone è sulla dimensione della laboratoriale: “la concepisco come spazio di grande fruibilità a livello didattico e accademico. È così che ho sempre pensato l’università, avendo un rapporto aperto con il territorio e il pubblico”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 5 – 2025 – Pagina 36

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