Stephnie, studentessa nigeriana di Farmacia, vince per la seconda volta una borsa di studio della Fondazione Aurora

“Sono nata ad Enugu, una città piuttosto grande e popolosa nell’est della Nigeria. Sono venuta a Napoli con mamma e mio fratello minore quando avevo sette anni. Abbiamo raggiunto papà, che era qui dal 1994 e lavorava come muratore, e siamo andati a vivere tutti a Pozzuoli. Per me all’inizio non è stato facile, perchè era tutto diverso dal mio Paese e perché avevo la barriera linguistica da superare. In Nigeria parlavo Ibo, una lingua diffusa nella zona dove sono nata. Mi sono dovuta adattare al nuovo mondo e credo di esserci riuscita bene, anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta. Ora frequento il terzo anno di Farmacia alla Federico II”.
Stephnie Ekoh Chinyere ha 22 anni e per la seconda volta ha vinto la borsa di studio da 1500 euro finanziata dalla Fondazione Aurora ed erogata in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e l’Ateneo federiciano. La sua è una storia di resistenza e di sforzi per costruirsi un futuro.
Da bambina – racconta – ho ripetuto il primo anno delle elementari, su consiglio della scuola, per prendermi più tempo, assorbire l’impatto con l’Italia e imparare la lingua. Arrivammo ad ottobre e la scuola era già cominciata da un mese. Ho frequentato elementari, medie e superiori a Pozzuoli, poi ho scelto Farmacia perché sin da ragazzina mi sono appassionata alle materie scientifiche e non mi sono mai pentita della mia scelta. Sono arrivata al terzo anno del Corso di Laurea ed ho superato diversi esami. Il più difficile per me è stato Chimica organica, ma l’ho superato. Quello che più mi è piaciuto è stato Chimica Inorganica”.
Stephnie è tornata in Nigeria nel 2018 per la prima volta da quando era partita. “Siamo stati lì un mese – ricorda – ed ho rivisto i miei nonni e i parenti. Tantissimi, perché mio nonno ha avuto 5 mogli e papà ha 9 fratelli. Ero emozionata”.
Il futuro? “Dopo la laurea mi immagino inserita in un contesto lavorativo nel quale possa fare la differenza sia tramite la ricerca scientifica, sia tramite il rapporto con gli altri. In Italia o altrove, magari anche in Nigeria, perché potrebbe essere un modo per restituire qualcosa al Paese dove sono nata. Nel frattempo potrei chiedere la cittadinanza italiana, per ottenere la quale è necessario che si risieda legalmente in Italia da almeno 10 anni”.
Dina Rosa Agyemang, una ragazza che è nata in Ghana, è la responsabile delle borse di studio della Fondazione Aurora. “Quest’anno per la Federico II – dice – ne abbiamo assegnate 2. Oltre a Stephnie, ne beneficerà Blessing Okoroafor, anche lei nigeriana, che frequenta il Corso di Laurea Triennale in Logopedia. Dal 2018 la Fondazione Aurora, in accordo con la Federico II e la Comunità di Sant’Egidio, ha assegnato tramite 7 bandi di concorso 24 borse di studio, per circa 35.500 euro complessivi”.
Un problema che andrebbe affrontato e risolto, per non ostacolare inutilmente il percorso dei ragazzi e delle ragazze i quali s’impegnano a frequentare in Italia l’Università, è quello relativo al riconoscimento nel nostro Paese del percorso di studi che hanno compiuto prima di emigrare. Le procedure dovrebbero essere semplificate e snellite. Non sempre accade e lo ha sperimentato sulla sua pelle Fatima Mahdiyar, studentessa afgana iscritta al Corso di Laurea di Medicina in lingua inglese.
È la ragazza che tempo fa è intervenuta in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha elogiato il suo percorso parlando di “una testimonianza esemplare”. Fatima è scappata dal suo Paese quando i talebani hanno riconquistato il controllo del governo. All’epoca aveva già frequentato per alcuni anni il Corso di Laurea in Medicina in Afghanistan. Giunta in Italia, è stata costretta a sostenere il test di accesso e a ricominciare praticamente da zero. Non si è scoraggiata, però, ed è ripartita forte della sua passione e della volontà di indossare, un giorno, il camice bianco da medico.

106 borse a favore di 46 ragazze e ragazzi in 5 anni

Quella con Aurora non è l’unica intesa stipulata dalla Federico II che permette di finanziare borse di studio ai migranti. “Dall’anno accademico 2018/2019 – ricorda il prof. Francesco Dandolo, che insegna a Scienze Politiche ed è il delegato del Rettore per la Gestione delle problematiche connesse ai migranti e ai rifugiati – sono state coinvolte 6 organizzazioni, ossia le Fondazioni Aurora ed Erri De Luca, Associazione Terra d’incontro, GE.S.A.C., Fondazioni con il Sud e Banco di Napoli.
Con le prime quattro è stato siglato un accordo quadro di collaborazione. Gli ultimi due enti si sono associati al programma di borse di studio avvalendosi dello schema degli accordi già predisposti. L’attribuzione delle borse di studio avviene secondo diverse modalità: Fondazione Aurora e GE.S.AC pubblicano annualmente un bando di concorso rivolto a giovani migranti e rifugiati iscritti alla Federico II.
La Fondazione Erri De Luca e Associazione Terra d’Incontro preferiscono selezionare gli studenti meritevoli in collaborazione con il delegato del Rettore e con la Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio. Le Fondazioni con il Sud e Banco di Napoli attingono alla graduatoria compilata dopo la pubblicazione del bando GE.S.AC. Alcune di queste realtà, come Aurora, prevedono borse solo per i federiciani. Altre, per esempio la Fondazione Erri De Luca, estendono la possibilità di vincere le borse di studio anche agli studenti di altri Atenei della Campania”.
Gli importi delle borse erogate sono variabili: “Ad oggi sono state assegnate in totale 106 borse di studio a favore di 46 ragazze e ragazzi. Nell’anno accademico 2023/2024 ne sono state aggiudicate 34, il numero più alto da quando è iniziato il programma. Nell’anno accademico in corso siamo a quota 19, ma non sappiamo ancora quante saranno quelle che deciderà di finanziare la Fondazione Erri De Luca e dunque il dato è provvisorio ed incompleto”.
Negli ultimi 5 anni “otto studenti e studentesse si sono laureati in Giurisprudenza, International Relations, Archeologia, Scienze del turismo a indirizzo manageriale e Scienze Politiche, Ingegneria biotecnica e Biotecnologie. Alcuni lavorano già: presso l’Ambasciata dell’India a Roma, lo Studio legale internazionale Chiomenti, Zara, strutture turistiche di rilievo, enti privati preposti all’accoglienza e all’integrazione dei rifugiati. Altri stanno frequentando il Dottorato. Altri ancora, quelli che avevano conseguito la Laurea Triennale, si sono iscritti al percorso Magistrale”. Gli studenti beneficiari delle borse provengono prevalentemente dall’Africa e dall’Asia. Le nazionalità prevalenti sono: Afghanistan, Sri Lanka, Nigeria, Iran. Sono iscritti a Corsi di Laurea scientifici e umanistici, tra i quali Scienze Politiche, Medicina in inglese, Giurisprudenza, Biotecnologie, Economia aziendale, Farmacia, Scienze infermieristiche, International relations.
I borsisti possono beneficiare di “orientamento e supporto nell’ambito del percorso di studi; tutoraggio e coinvolgimento in attività seminariali; partecipazione a progetti di cooperazione internazionale. Tra questi, il WikiAfrica Education Program di Fondazione Aurora e Moleskine Foundation che impegna gli studenti nella scrittura di voci su Wikipedia relative al continente africano”, conclude il prof. Dandolo.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n. 5 – 2025 – Pagina 10

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