Un tour intenso e ricco di tappe a Vienna per undici studenti di tedesco

Per Sandor Marai Vienna rappresentava il diapason del mondo. Il suono del nome gli vibrava in fondo all’anima. Forse non avranno provato le stesse sensazioni, ma di sicuro gli undici studenti di tedesco che ci sono andati in viaggio dal 13 al 19 aprile hanno sfruttato al meglio la possibilità di calarsi in una delle realtà germanofone più rilevanti d’Europa per conoscere da vicino la città e i suoi abitanti.

Da anni, infatti, L’Orientale aderisce al programma promosso dal Ministero dell’Istruzione austriaco chiamato ‘Europas Jugend lernt Wien kennen’. L’obiettivo dello stato austriaco è presentare la cultura, la storia, l’economia della sua capitale ai giovani europei per piantare il seme di una visione cosmopolita. Una settimana intera, con vitto e alloggio, al prezzo di 200 euro a persona (poi diventati 150, per un ulteriore sconto) – un’occasione irripetibile. Ed è stato il dott. David Amster, lettore austriaco dell’Orientale, ad accompagnare gli studenti in un tour intenso e ricco di tappe che li ha portati a visitare il Museo di Hundertwasser, il Castello di Belvedere, la Chiesa di San Carlo Borromeo, il Parlamento austriaco, il Museo delle Arti applicate, il Museo della Storia dell’arte, l’Ufficio delle Nazioni Unite, il Castello di Schönbrunn e l’Albertina. C’è stato anche modo di assistere al musical Rock Me Amadeus al Teatro Ronacher.

“L’idea – spiega il lettore – è dare ai ragazzi la possibilità di esercitarsi con la lingua nella vita quotidiana. Non solo: studenti e studentesse hanno avuto modo di vivere sulla loro pelle tutto quanto hanno studiato finora a lezione e di approfondire le loro conoscenze. Insomma, lo scopo era andare nella pratica mettendola assieme allo svago, un po’ oltre l’università. Durante il soggiorno siamo stati nei monumenti principali e gli studenti hanno potuto interagire in tedesco con la guida e i madrelingua del posto”.

L’occasione è stata utile – ed è uno degli scopi del programma tra l’altro – per far conoscere una realtà dell’area linguistica tedesca che non fosse la Germania. “L’Austria sembra vivere un po’ nell’ombra del suo vicino di casa. È stato importante far avvertire ai ragazzi dal vivo il peso della cultura che possiede e il suo ruolo nel mondo e a livello internazionale, non a caso abbiamo visitato la sede delle Nazioni Unite”.

Il livello linguistico degli studenti, nemmeno a dirlo, si è confermato alto: “tutti hanno dimostrato di parlare un tedesco molto fluido. Ho affidato loro delle challenge – chiedere informazioni ai passanti, ai camerieri, intervenire durante una visita ponendo domande – e hanno svolto un lavoro eccellente”. Da cittadino austriaco che vive a Napoli dal 2020, Amster sottolinea anche qualche differenza tra le due culture. “Beh, in Austria è tutto molto più prevedibile, lo dico spesso ai ragazzi, ci sono regole più rigide nel muoversi in città, bisogna prestare attenzione a non bloccare ingressi, uscite. Napoli è più libera, in qualche modo”. Confermano la piena riuscita del viaggio alcuni partecipanti. Paola Ianniello, iscritta a Mediazione linguistica, ha detto: “è stata un’esperienza molto bella perché ci ha permesso di entrare totalmente nel mondo austriaco, praticare la lingua e vedere davvero tanti luoghi.

Inoltre, le visite guidate in tedesco sono state molto interattive, abbiamo posto tante domande in tedesco. La mia attrazione preferita è stata il Museo Hundertwasser, che in tutta onestà non conoscevo. Le sfide che ci sono state assegnate ci hanno divertito moltissimo, ci hanno stimolato a lanciarci”. Kevin Guarino, studente di Comunicazione interculturale, racconta: “a livello umano si è creato davvero un bel gruppo nonostante non ci conoscessimo, ma anche a livello culturale il viaggio ha mantenuto le aspettative. La città mi è piaciuta tantissimo. L’Austria di solito passa sempre in secondo piano, ma mi ha colpito molto la sua architettura – si vedono tanti stili diversi, quello liberty, quello gotico”.

La Karlskirche, ovvero la Chiesa di San Carlo Borromeo, è entrata di diritto nel novero dei suoi monumenti preferiti: “porta un fregio sulla facciata e ho scoperto con grande sorpresa, tramite la guida, che mescola elementi tipici di culture europee e orientali, addirittura cinesi, a dimostrazione dell’importanza dell’Impero Asburgico e del peso che ha avuto nella storia. Di fronte, poi, ci sono due statue: una rappresenta il Vecchio Testamento, l’altra il Nuovo. Davvero molto evocativo”.
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Ateneapoli – n. 9 – 2025 – Pagina 35

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