Il Rettore Carotenuto: per garantire il rientro in presenza, un’organizzazione complessa, “capillare, che sta funzionando”

“È significativo, e in controtendenza rispetto a quanto ci aspettavamo, il forte desiderio del rientro in presenza da parte dei nostri studenti. Come loro, naturalmente, anche i docenti. L’esperienza acquisita durante la didattica a distanza non deve essere persa, ma la volontà comune è quella di recuperare l’interazione e la comunità”. A parlare è il prof. Alberto Carotenuto, Rettore dell’Università Parthenope, che, a poche settimane dalla ripresa dalle attività didattiche, traccia un quadro della situazione decisamente positivo. “I corsi del primo anno sono tutti in presenza, e contemporaneamente in streaming. Per gli anni successivi, abbiamo lezioni blended in parte a distanza e in parte in presenza, anche queste naturalmente sono trasmesse in streaming”. È stata un’organizzazione complessa, “capillare, che sta funzionando, e desidero ringraziare tutti coloro che vi hanno contribuito. La preoccupazione che abbiamo, come tutti, è che possano denunciarsi casi di Covid, ma ci auguriamo che ciò non accada. Le nostre norme di sicurezza sono scrupolose e mi preme sottolineare quanto gli studenti si siano comportati coscienziosamente finora”. 
Sul fronte immatricolazioni, al momento, c’è un aumento del 30% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno “ma, per ora, questo dato non è significativo. Ad oggi – fine settembre – abbiamo circa 1700 immatricolati e 500 pre-immatricolati. Intorno ai 500-600 in più rispetto allo scorso anno. La nuova Triennale in Economia e Management ha già superato le 100 immatricolazioni, ma mancano ancora i dati relativi a Scienze Motorie”. Le somme si potranno tirare dopo il 31 ottobre: “Attualmente non sappiamo se la contingentazione dei posti abbia portato gli studenti ad affrettare l’immatricolazione per poter prenotare il posto in presenza. Questo è un anno sicuramente particolare, ma la crisi economica potrebbe non avere risvolti pesanti”. Consideriamo, “ad esempio, l’ampliamento della no-tax area con esenzioni per Isee fino a 20mila euro e contributi ridotti per redditi tra 20mila e 30mila euro. Questo sicuramente rappresenterà un incentivo per l’iscrizione all’università. L’OCSE ci dice che l’Italia ha un numero di laureati più basso rispetto ad altre nazioni ed è un dato che va corretto potenziando una catena che parte dalle scuole superiori e arriva all’alta formazione”.
278 mila euro per la digitalizzazione
L’Ateneo, intanto, è in continuo aggiornamento. “Abbiamo avuto finanziamenti consistenti dal Ministero. Abbiamo già speso circa la metà, intorno ai 278mila euro, per la digitalizzazione. Ad esempio, in termini di server per potenziare la rete. Ieri, purtroppo, la metro ci ha tranciato il cavo di fibra ottica al Centro Direzionale. Speriamo che questi lavori terminino al più presto, ogni tanto ci tranciano i cavi. Abbiamo comprato pc, microfoni, videocamere con grandangolo, che permettono al docente di muoversi liberamente durante la lezione senza uscire dall’obiettivo. E dovremo acquistare anche altri dispositivi”. L’Ateneo, intanto, ha “acquisito la disponibilità di alcune sale del cinema Metropolitan proprio per dare la possibilità al primo anno di seguire tranquillamente senza l’ostacolo delle aule contingentate e anche lì la lezione verrà trasmessa in streaming. Mi preme sottolineare che questa non è una soluzione di riserva. I materiali del docente vengono proiettati direttamente sullo schermo grande utilizzando i videoproiettori del cinema; la lezione è esattamente uguale a quella che si svolge nell’aula tradizionale”. In house, l’Ateneo ha sviluppato anche un’app “che permette allo studente di prenotare la lezione in presenza e di avere sullo smartphone tutti i dati che ci sono sul web. L’applicazione funziona bene e consente la tracciabilità degli studenti in ingresso nelle sedi”. C’è un protocollo sanitario che “regola l’uso dei laboratori e i tirocini interni. Le lauree sono sia in streaming che in presenza; quanto agli esami, al momento ci sono quelli per i fuori corso. Sono tendenzialmente in presenza, ma, a seconda dei numeri, si possono effettuare online”. In conclusione, “la didattica in presenza è fondamentale. La formazione non è fatta solo di aspetti nozionistici e l’università è una palestra in cui lo studente impara ad affinare le sue capacità”.
 
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