Unire ecologia, economia e cooperazione internazionale in un unico percorso di studi: è questa la sfida del nuovo Corso di Laurea Triennale in Sustainable Blue Economy, che partirà ufficialmente nell’anno accademico 2025/2026. Sviluppato nell’ambito dell’Alleanza SEA-EU – di cui l’Università Parthenope è membro attivo – si presenta come uno dei pochi Bachelor Joint Programmes attualmente attivi in Europa.
“È una laurea sui generis, pensata per offrire un’esperienza formativa che promuova la mobilità e la multidisciplinarietà”, afferma il prof. Enrico Marchetti, Prorettore alla Didattica dell’Ateneo. Alla co-progettazione iniziale hanno partecipato cinque delle nove Università dell’Alleanza: l’Università di Cadice (Spagna), capofila dell’iniziativa, le università di Danzica (Polonia), Algarve (Portogallo), Nord University (Norvegia) e, ovviamente, la Parthenope. “Progressivamente – prosegue Marchetti – si aggiungeranno anche gli Atenei della Bretagna Occidentale, di Kiel, Spalato e Malta”.
Ma perché un Corso dedicato alla Blue Economy? “Perché mira a valorizzare il tratto distintivo dell’Alleanza SEA-EU: il mondo blu, ovvero tutto ciò che riguarda sia gli ambienti marini che quelli marittimi”, spiega il docente. Due dimensioni strettamente interconnesse: da un lato, le scienze marine, l’ecologia, la salvaguardia degli ecosistemi; dall’altro, l’interazione umana con il mare, le attività economiche, produttive e culturali che da esso dipendono.
“Si lavora sull’interfaccia tra ciò che è naturale – il mare, le sue risorse – e ciò che è umano – la presenza, lo sfruttamento, la pianificazione”. Come vivranno, gli iscritti, questa esperienza formativa? Tre università – Cadice, Danzica e Parthenope – offriranno l’intero triennio, mentre le altre partner contribuiranno con moduli dedicati, portando in aula le loro specifiche competenze. Marchetti precisa: “Chi sceglie la Parthenope frequenterà i primi due anni a Napoli, mentre il terzo si svolgerà obbligatoriamente all’estero, in una delle sedi partner. L’esperienza all’estero non è un’opzione, ma una componente essenziale del percorso: serve ad arricchire le competenze e ad aprire la mente”.
Le lezioni sul suolo partenopeo si svolgeranno prevalentemente in presenza, nella splendida cornice di Villa Doria d’Angri, con una componente online che non supererà il 30%. Scopo primario: assicurare una formazione altamente integrata.
Sei curricula dal terzo anno
Il biennio iniziale sarà caratterizzato da un percorso comune. “Si tratta di core modules, in sostanza, discipline fondamentali per acquisire le competenze e le tecniche essenziali”. Al terzo anno, invece, spazio alla specializzazione: sei i curricula previsti, ognuno ospitato da atenei diversi e costruito attorno a tematiche chiave della sostenibilità blu: da Blue Sustainability Accounting, Management and Planning (Parthenope e Danzica), a Conservation and Sustainable Use of Marine Resources (Danzica); da Human Impact in the Arctic (Nord University), a Sustainable Port-Tourism Cities (Spalato); e ancora, Blue Management: Accounting, Conservation and Restoration (Cadice) e Blue Industries: Tourism and Seafood (Algarve e Cadice).
“Ogni sentiero riflette le priorità ambientali ed economiche del nostro tempo – sottolinea Marchetti – L’obiettivo è formare professionisti capaci di agire in contesti complessi, dinamici e globali”. Tutti gli insegnamenti saranno erogati in lingua inglese e avranno un valore di 5 crediti ciascuno. Il modello didattico, condiviso tra gli Atenei partner, si baserà sul principio del co-teaching: ogni modulo sarà infatti affidato a due docenti, uno appartenente all’Università di iscrizione e uno ad un Ateneo partner. “I due insegnanti collaboreranno strettamente nella definizione del programma, dei materiali didattici e dei criteri di valutazione, concordati all’interno di un comitato congiunto; il carico sarà equamente suddiviso e comprenderà anche una componente di mobilità, per favorire lo scambio diretto”.
I requisiti di accesso
Naturalmente, per accedere al Corso è richiesto un livello di inglese almeno B1, anche se il B2 è caldamente consigliato. “Chi possiede solo il B1 dovrà sostenere un test interno, una sorta di OFA linguistico, per assicurare a tutti una reale efficacia formativa”, precisa il docente. Al termine del percorso sarà rilasciato un titolo congiunto, valido in tutti i Paesi partecipanti: “Un vero diploma europeo che consente sia l’accesso al mondo del lavoro sia la prosecuzione degli studi in qualunque università europea senza problemi di equipollenza”.
Il bando di ammissione sarà pubblicato nella seconda metà di aprile, con probabile scadenza a luglio. Saranno previsti un colloquio motivazionale e la verifica dei requisiti linguistici. Tutte le informazioni saranno disponibili sul sito ufficiale di SEA-EU. “Abbiamo lavorato molto sulla trasparenza; il sito è pensato per dare risposte chiare e immediate a studenti e famiglie”.
Perché iscriversi? “Perché è un Corso figlio del presente e rivolto al futuro – risponde con convinzione Marchetti – Viviamo in un’epoca in cui i temi della sostenibilità, del cambiamento climatico, della gestione delle risorse naturali non sono più un’area specialistica, ma una priorità per il nostro mondo. Offriremo dunque gli strumenti per agire, per costruire soluzioni concrete”.
C’è poi il valore dell’esperienza personale, della crescita: “Andare a vivere e studiare in un altro Paese, entrare in contatto con studenti di culture diverse, costruire reti europee: tutto questo forma la persona, prima ancora del professionista. E noi vogliamo formare giovani cittadini europei consapevoli, pronti ad affrontare il mondo del lavoro con competenze nuove e uno sguardo ampio”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n. 7 – 2025 – Pagina 33