Scuola Superiore Meridionale: boom di domande per gli assegni di ricerca

Scuola Superiore Meridionale: boom di domande per gli assegni di ricerca

La Scuola Superiore Meridionale accresce sensibilmente il proprio appeal. Boom di domande per gli ultimi bandi per assegni di ricerca. Sono tre i Corsi Ordinari (tutti di area umanistico-giuridica) che hanno attratto più studiosi. Come riferisce l’amministrazione dell’ente, Global history and Governance ha registrato ben 97 richieste per un totale di 4 posti banditi. In ordine decrescente, sempre per quattro assegni banditi, trovano spazio Testi, Tradizioni e Culture del Libro. Studi italiani e romanzi (TTCL) e Archeologia e culture del Mediterraneo antico, rispettivamente con 61 e 57 domande pervenute. Numeri che, probabilmente, spingeranno l’amministrazione ad aumentare gli assegni da bandire, nel futuro prossimo. 

Primo viaggio studio per  il corso di Archeologia e culture del 

Mediterraneo antico

La Scuola Superiore Meridionale (SSM) fa un altro passo in avanti per affermarsi come Polo di eccellenza, superando i confini regionali e nazionali. Tra il 17 e il 20 marzo, infatti, un gruppo di circa 35 persone tra allievi ordinari (del corso ordinario di ACMA, cioè Archeologia e culture del Mediterraneo antico, ma non solo), dottorandi e assegnisti, accompagnato dal prof. Carlo Rescigno, è stato protagonista del primo viaggio di istruzione dell’ente di formazione dalla sua nascita. Ad Atene e nell’antica città di Olimpia, in Grecia. Un viaggio da addetti ai lavori, “orientato su campi di studio specifici”, ha spiegato il docente. Le tappe: “Abbiamo visitato il museo di Olimpia, poi il museo e l’Acropoli di Atene”. Il tutto, stando a stretto contatto con i “colleghi che lavorano lì da tempo. Ci siamo interfacciati con il Direttore degli scavi tedeschi Oliver Piels, dialogando sui loro progetti”. Teutonici che, in Grecia, scavano dall’Ottocento. Nella Capitale, lo studio del museo è stato occasione per incontrare “lo staff che conduce il restauro dell’Acropoli ateniese, e l’abbiamo fatto anche grazie ai contatti della prof.ssa Renata Picone, che si occupa di restauro archeologico”. Ultimo, la visita al cantiere di restauro del Partenone, famoso Tempio dedicato ad Atena Parthènos, ancora sull’Acropoli di Atene. Il viaggio studio ad ogni modo nasce da due dei tanti progetti di ricerca in corso presso la Scuola che riguardano l’archeologia del Mediterraneo, con focus sulla Magna Grecia e sul patrimonio greco continentale e insulare. Due ricerche, appunto, che “riguardano da un lato le decorazioni scultoree di Olimpia, dall’altro un corpus delle grandi sculture dei kouroi, in marmo, della Beozia”. Un primo viaggio, il cui significato va oltre i quattro giorni spesi sul posto. E Rescigno spiega perché: “l’obiettivo della Scuola è di instaurare contatti forti con le istituzioni che gestiscono il patrimonio culturale archeologico, tanto in Italia, quanto all’estero”. La SSM, come un diesel, sta aumentando lentamente i giri del proprio motore. Nell’anno in corso “saremo travolti da tanti progetti, che coinvolgono tutta l’area ACMA. Alcuni sono partiti già nel 2022, altri prenderanno vita a breve”. A giugno, conclude il docente, andremo a Rossano di Vaglio, in Basilicata, in accordo con la Regione, per uno studio sui santuari italici”. A lugliosarà il turno di Cuma, per uno scavo condotto da me, a metà tra l’Università Vanvitelli e la Scuola”. A settembre, invece, “per la formazione degli allievi, torneremo al santuario delle Tavole Palatine di Metaponto per il secondo scavo (il primo ha avuto luogo lo scorso anno, ndr). In parallelo, a Pompei, conduciamo da anni una ricerca nei santuari a foro triangolare”.

“Un’esperienza clamorosa e irripetibile”

Tra chi già c’era stato e chi no, un sentire comune: abbiamo osservato tutto con uno sguardo diverso. Questo hanno detto ad Ateneapoli alcuni allievi ordinari che hanno preso parte al viaggio di istruzione in Grecia. A sbaragliare la concorrenza nella speciale classifica di quale sito li abbia colpiti di più, senza dubbio il maestoso Partenone di Atene. Il primo a dirlo è Riccardo Trapanese, 23 anni, iscritto alla Magistrale federiciana in Filologia Classica e allievo dell’area ACMA dallo scorso anno: “Circa sei anni fa l’avevo visitato come semplice turista. Paragonando le due esperienze, quello che più mi ha colpito stavolta è stato il come l’abbiamo osservato”. In particolare, la fortuna di essere accompagnati da figure di rilievo del settore, che “ci hanno guidato in una visita approfondita del tempio, molto più completa, interessante e soprattutto aggiornata sullo stato dell’arte e sulle prospettive scientifiche del restauro”. Un’esperienza “assolutamente clamorosa e irripetibile la definisce invece Silvia Riccardelli, 21enne giunta sia al quarto anno di studentessa di Giurisprudenza che di allieva nell’area di Global History alla Scuola. Clamoroso il viaggio in sé; clamorosa, nello specifico, l’opportunità “di vedere ciò a cui i semplici turisti non hanno accesso, attraverso restauratori, docenti con una formazione classica straordinaria. Solo in questo modo avremmo potuto comprendere tutto il background storico e architettonico del Partenone. Quando racconto di averlo visto all’interno, restano tutti estasiati”. Ulteriore conferma della specificità del viaggio studio arriva da Lorena Purcaro, 22 anni, iscritta a Filologia Classica e allieva da quest’anno di Testi, Tradizioni e Culture del Libro. Studi italiani e romanzi. Visitare quei luoghi con direttori di scavi e di accademie, questa è stata la vera possibilità che ci ha offerto la Scuola. Un’esperienza totalmente diversa per me, che non ho mai avuto modo di andare in Grecia”. Ad arricchire le testimonianze degli allievi, anche quelle di due assegnisti di ricerca della Scuola che hanno preso parte al viaggio di istruzione in terra ellenica. Fabiano Fiorello Di Bella e Daria Russo:Un momento di condivisione di esperienze reciproche molto importante con addetti ai lavori che vivono sul posto. È stato un modo per farci conoscere come Scuola”. Insomma, la Scuola Meridionale naviga a vele spiegate. Oneri, ma soprattutto tante opportunità di formazione, questo vuole essere e offrire. Come confermano i tre allievi tirando le somme dell’esperienza vissuta fin qui. I tre ragazzi raccontano anche di cosa stia significando sul piano personale; di cosa richieda in termini di organizzazione e sforzo di conciliazione con l’Università e di cosa restituisca in termini tanto accademici quanto di crescita generale. Ancora Riccardo offre una risposta su due livelli. “Dal punto di vista didattico siamo sempre seguiti, tanto dai tutor che dai professori.Approfondiamo con lezioni frontali, campagne di scavo. Tutti elementi a compendio della formazione universitaria. Poi c’è il far parte di una comunità. Stiamo stringendo amicizie importanti, vivere insieme dà molto in termini personali, perché impariamo come relazionarci agli altri”. Silvia, invece, premette che è un onere aggiuntivo, in quanto bisogna essere molto organizzati e diligenti per poter mettere insieme i due impegni. Tuttavia, prosegue, i benefici che sto traendo sono assai superiori all’impegno. L’ambiente “offre sempre tanti stimoli, grazie al confronto con colleghi che provengono da ambiti di studio completamente diversi dai miei. Lo stesso rapporto con i docenti, molto più diretto e informale”. Lorena – che ha scelto “un’area di studio diversa da quella universitaria, perché sarebbe più indicata per chi studi Lettere Moderne, ma io volevo arricchire la mia formazione” – parla di esperienza totalizzante che consiglio di provare, per lo studio e per il contesto che si vive”.

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