Contest ‘Donna Innova’, vince il progetto Only Twenty ideato da un gruppo di studenti in Comunicazione Pubblica e di Impresa

L’iniziativa nell’ambito del corso in Strategia di impresa della prof.ssa Storlazzi

Le donne a ricoprire il ruolo di CEO, in Italia, sono solo il 20% del totale. Un dato avvilente, che tuttavia chiede di essere tematizzato. È quanto ha fatto un gruppo di sette studenti del Suor Orsola Benincasa realizzando il progetto Only Twenty. E lo ha fatto talmente bene, da vincere una giornata di formazione in strategia di personal branding a Palazzo dell’Innovazione, a Salerno, il 25 gennaio. Tutto questo è accaduto nell’ambito delle lezioni di Strategia di impresa della Magistrale in Comunicazione pubblica e di impresa, tenuto dalla prof.ssa Alessandra Storlazzi. Durante il corso, un’altra docente, Alessandra D’Amelia, ha proposto ai partecipanti, poi divisi in sei gruppi, il contest Donna innova, con l’obiettivo di dar vita ad un progetto che riguardasse l’empowerment della donna in ambito lavorativo e la sua valorizzazione. Con dinamismo, competenze e passo con i tempi, il gruppo vincitore ha messo in piedi, appunto, ‘Only Twenty’ (solo 20, cioè la percentuale di donne che hanno il ruolo di CEO nelle aziende nel nostro Paese). “È un evento costruito su più fasi – spiega Gaia Pennino, studentessa membro della squadra assieme ai colleghi Roberta Avallone, Antonio De Simone, Ferdinando Gagliotti, Annamaria Fidanza, Bruno Aiello e Lorenzo MutoLa prima, corrispondente ad un talk. Cioè ascoltare donne e uomini che raccontino la propria esperienza lavorativa. Lo step successivo è concentrarsi su gruppi di donne, o donne in autonomia, che abbiano delle idee di Start-up da illustrare. Fatta poi una scrematura dei progetti ricevuti tramite mail, l’idea è individuare 5 finaliste, dalle quali far emergere la vincitrice, che riceve un finanziamento per realizzare il proprio progetto”. La chiave di volta per staccare gli altri gruppi di studenti per ottenere il primo posto sul podio sta tutta nel brain storming: “Non appena ci siamo riuniti – continua la studentessa – abbiamo subito deciso di puntare su qualcosa che non parlasse delle donne solo a livello teorico, ma soprattutto pratico”. E Gaia, 22 anni, al primo anno della Magistrale dopo la pergamena triennale ottenuta a novembre, punta, come le sue colleghe, a rimpolpare quel 20% “lavorando, in futuro, nel marketing di un’azienda importante, magari nel settore del lusso, che è sempre stato una mia passione”. Ma la questione è più ampia, perché la realizzazione professionale delle donne è ancora legata, in un immaginario collettivo ancora arretrato, alla responsabilità della casa, dei figli, dell’intera dimensione privata di una famiglia. “Io voglio, desidero tutto questo, ma senza dover rinunciare al lavoro”.

Un messaggio non isolato, da contestualizzare certamente alla singola iniziativa delle lezioni tenute da Storlazzi, ma anche all’intero Ateneo che, fin dalla sua fondazione, ha tra le tante mission quella nobile di educare le nuove generazioni contro ogni forma di discriminazione. La parità, come principio etico e competenza professionale, per la classe dirigente del futuro. “La nostra Università – afferma la prof.ssa Vittoria Fiorelli, delegata del Rettore per le Pari opportunitàha una storia specifica da questo punto di vista, perché nasce per la promozione dell’agency femminile in modo professionalizzato. E nel corso dei 150 anni, abbiamo interiorizzato questo approccio. Dunque l’equità per noi è quella di genere, di provenienza. È una prospettiva generale che abbiamo fatto nostra contro ogni tipo di marginalizzazione. L’abbiamo fatto in passato, e ci stiamo spendendo ancora di più per farlo oggi”. Un’impronta originaria che, tuttavia, deve sempre essere al passo con i tempi: “il mondo della formazione ha l’obbligo di intercettare discorsi e linguaggi contemporanei, altrimenti rischia di perdere il valore propulsivo della propria storia”. In questo discorso teorico, si inseriscono tante iniziative: dai podcast realizzati assieme alla Federico II nei quali si raccontano le donne a partire dai luoghi della città, un Master il cui bando è di prossima attivazione “per formare esperti nel contrasto alla violenza e alle discriminazioni di genere”; nonché il progetto vincente ‘Only Twenty’. Che, continua Fiorelli, “risponde alla richiesta pervenutaci dalla Commissione Europea, tramite la Crui, di dotarci di un Gender Equality Plan entro il 2021. Da allora, ho chiesto ai miei colleghi di inserire e considerare, all’interno dei proprio corsi, questi temi. La prof.ssa Storlazzi ha fatto proprio questo”. Niente di casuale, su questo fronte, per il quale “la formazione continua è necessaria”.

Claudio Tranchino

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