Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Francia, Germania: sono le mete scelte dagli studenti orsolini selezionati per il Programma Erasmus+ Traineeship che, da agosto, partiranno per un’esperienza che “apre la mente, fa curriculum e può anche far trovare un lavoro”. A rivelarlo è la dott.ssa Giulia Perretti, Responsabile dell’Ufficio Erasmus, e lo si evince anche dalle esperienze dei ragazzi già partiti grazie agli scorsi bandi: “Una nostra ex-studentessa ha svolto il suo tirocinio presso una casa editrice francese di libri per bambini, al termine del quale si è trasferita lì e oggi collabora con loro a pieno ritmo scrivendo, traducendo e illustrando libri per bambini”.
Nonostante nel tempo si siano delineate delle tendenze, come quella degli studenti di Lingue che prediligono gli alberghi, poiché spesso offrono anche vitto e alloggio, sono tante le testimonianze di percorsi che spiccano per unicità. Come testimonianza più recente, racconta la storia di due studentesse partite appena una settimana fa per l’Islanda: “il loro è uno dei tirocini più originali che abbia visto: si trovano in uno studio d’arte a Reykjavik e collaborano alla gestione e all’allestimento di una galleria d’arte”.
Particolare anche il percorso di “un’altra studentessa che si trova ora a Nizza, in Costa Azzurra, dove sta lavorando come guida turistica con un’agenzia che fa pacchetti personalizzati per turisti” o, ancora, di “un altro studente che ha sfruttato una nostra convenzione molto antica con l’Accademia di Belle Lettere di Barcellona e si occupa di organizzazione di eventi, presentazioni di libri, sistemazione della biblioteca, oltre a poter migliorare le proprie competenze linguistiche grazie alla doppia presenza del catalano e dello spagnolo”.
Per risultare idonei a partire per l’Erasmus, bisogna superare almeno uno dei tre esami di lingua richiesti dal Suor Orsola: a farcela sono stati in 54 (in aumento rispetto ai 43 dell’anno scorso), di cui 20 si sono aggiudicati una borsa di studio, grazie ai finanziamenti INDIRE (l’agenzia nazionale attraverso cui le Università ricevono i fondi dall’Unione Europea), che coprirà quattro mesi di mobilità.
Di questi, però, la metà ha rinunciato e dunque l’Ufficio Erasmus ha proceduto allo scorrimento della graduatoria fino al trentesimo posto. I fortunati ripescati avranno ora tempo fino al 30 giugno per confermare la partenza e segnalare la destinazione e il piano di lavoro: “possono scegliere quello che vogliono. Ci sono varie piattaforme utili per trovare opportunità come, ad esempio, erasmusintern.org, che è pubblicata anche sul nostro sito ed è controllata dall’Unione Europea. In ogni caso, non possono partire senza essere autorizzati da noi sulla scelta dell’azienda”.
È poi il caso di dire che ogni momento è buono per esplorare l’Europa e iniziare a conoscere il mondo del lavoro. Infatti, nonostante molti sfruttino il periodo di pausa tra la Triennale e la Magistrale, o aspettino la fine degli studi, il tirocinio permette di maturare un credito formativo, se svolto pre-laurea. In ultimo, la possibilità di estendere i propri orizzonti, uscendo dai sentieri più battuti per esplorare territori nuovi, com’è stato per un’ex-studentessa che, in passato, è addirittura potuta partire per il Guadalupe, dal momento che risulta politicamente come Francia.
Martina e Maria Chiara: in Grecia e in Spagna per esplorare il mondo del lavoro
“Mi aspetto un’esperienza che mi rivoluzionerà! Come altri amici che sono andati fuori: ti cambia a livello personale. Prevedo tante emozioni, anche crolli emotivi, ma spero di tornare in Italia rafforzata e avendo imparato a gestirmi da sola sia quanto al vivere fuori casa sia nel lavoro, che comporta un tipo di responsabilità diversa rispetto all’Università. Soprattutto, mi voglio divertire: vorrei visitare il luogo dove andrò il più possibile, con una spensieratezza che qui non ho per via degli impegni. Insomma, voglio un po’ provare com’è essere adulti”. È l’entusiasmo di Martina Marconi, studentessa alla Triennale di Psicologia, per il suo tirocinio a Tripoli, in Grecia, presso Start up Greece: un’azienda che fornisce servizi di aiuto e supporto ad altre aziende affiliate nella creazione di startup dove “lavorerò full-time, otto ore al giorno, cinque giorni su sette, nella posizione di Risorse Umane”.
Una destinazione arrivata un po’ per caso, dopo aver inviato decine di candidature in tutta Europa, desiderando inizialmente esplorare il mondo della Psicologia Clinica, per poi spostarsi verso le Risorse Umane perché “in un paese dove non conosci la lingua è difficile inserirsi in questo settore, mentre in HR ci sono tante aziende internazionali che lavorano con i tirocinanti”. L’azienda dove si inserirà rivela di averla scelta per la serietà con cui si sono rapportati a lei in fase di colloquio, oltre ad averle dato “l’impressione e la rassicurazione che sarò molto seguita. Inoltre, ci sarà un processo di on-boarding un mese prima; quindi, una vera e propria formazione che mi permetterà poi di istruire io stessa altri tirocinanti”.
A ciò si aggiunge anche la prospettiva di un ambiente interculturale e stimolante: “lavorerò assieme a tanti altri Erasmus e tirocinanti stranieri e per me era importante trovarmi in un ambiente in cui potessi incontrare altre persone”.
Come periodo ha scelto la fine della Triennale e, dato che trascorrerà in Grecia sei mesi, ritiene difficile poter iniziare la Magistrale già il prossimo anno. Per lei, comunque, non c’è fretta: “non ero sicura sul dove iscrivermi e dunque ho colto al volo questa opportunità: ho tanti interessi e non ho qualcosa di preciso per il mio futuro e volevo allora esplorare un campo, per verificare se poteva interessarmi e stimolarmi a livello lavorativo. Perderei un semestre, ma ci tengo molto a seguire i corsi; quindi, credo che mi iscriverò alla Magistrale dopo, perché voglio sicuramente continuare gli studi”.
A svolgere il tirocinio in prospettiva di un’assunzione in pianta stabile è invece Maria Chiara Ciampa, studentessa alla Magistrale in Lingue Moderne per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale che, già prima del bando Erasmus, aveva ricevuto un’offerta di lavoro da MSC Crociere a Londra. Proprio in MSC, infatti, si inserirà grazie al Traineeship, ma negli uffici di Madrid: “sono ancora alla Magistrale, voglio prima finire gli studi e poi lavorare. Ci tenevo, però, a fare l’Erasmus solo che, dal momento che Londra non è più in Europa, ho inviato curriculum e lettere di presentazione alle sedi di vari Paesi fino a che non sono stata accettata nella città dei miei sogni!”.
In Spagna, Maria Chiara si occuperà dei legami internazionali dell’azienda, “anticipando quello che farei in futuro, finiti gli studi, quindi è una buona occasione per capire se potrebbe piacermi come lavoro”. Anche per lei, conciliare tirocinio e università non rappresenta una preoccupazione e cerca di vedere il lato positivo: “La speranza è laurearmi prima di settembre, cioè quando dovrei partire ma, anche se non dovessi riuscirci, l’esperienza mi varrebbe un punto per la laurea, quindi non fa nulla”. Tra le sue aspettative, spicca il poter perfezionare lo Spagnolo e il trovarsi a suo agio nell’ambiente di lavoro e con i colleghi, “nella speranza di non stare sempre in ufficio ferma, ma vivere un’esperienza dinamica”.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n.10 – 2024 – Pagina 23