L’Ateneo accoglie i nuovi studenti di Scienze della Formazione Primaria
“Voi avete vinto un concorso, e vi avviate a formare le prossime generazioni di italiani. Sfruttate questi cinque anni profittando di tutto ciò che vi offre l’Università. L’augurio è di ritrovarci sulla nostra splendida terrazza quando lancerete in aria i cappelli a conclusione del percorso”. Il Rettore Lucio d’Alessandro ha abbracciato così le matricole di Scienze della formazione primaria, accolte nell’Aula Magna di Corso Vittorio Emanuele lo scorso 9 ottobre. Tutta piena, la sala ha contato più di 250 presenti.
Il Corso invece – una Magistrale a ciclo unico con test di ingresso nazionale che si è tenuto lo scorso 20 settembre – mette a disposizione 550 posti (il numero dei posti è determinato di anno in anno, con decreto del Ministro). Mentre scriviamo, lo scorrimento è quasi terminato: restano gli ultimi 20 posti. Dopo il rappresentante massimo del Suor Orsola, ha preso la parola il prof. Fabrizio Manuel Sirignano, Presidente del Corso. Che ha fatto riferimento all’etimologia della parola insegnare: “significa lasciare il segno, in positivo. Dunque, siete chiamati a svolgere un ruolo importante”. Poi alcuni cenni storici per richiamare l’anima che ha generato questo percorso di studio. “Scienze della formazione primaria, qui, è nato nel 1968 grazie a Elisa Frauenfelder, mia Maestra, che ha trasmesso amore per la didattica e la pedagogia”.
Poi l’invito “a partecipare attivamente alla vita accademica e ad affrontare con entusiasmo i prossimi anni”. È toccato poi alla prof.ssa Natascia Villani, Manager didattico, entrare nel dettaglio di alcune scadenze burocratiche e didattiche da espletare. Non è mancato un monito: “Voi sapete che posizione avete raggiunto in graduatoria e quindi conoscete anche le vostre lacune. In futuro vi verranno affidati bambini dai tre ai dieci anni di età, avete una responsabilità importante: studiate e non risparmiatevi durante questo percorso”.
Entusiasmo e spaesamento al tempo stesso: questo hanno trasmesso i volti delle matricole, tra le basi poste con il superamento del test e ciò che si aspettano. Francesca, 19 anni, ha trovato difficoltà con la parte della verifica relativa alla matematica: “ho maturato infatti degli obblighi formativi. Ad ogni modo ho sempre voluto fare questo percorso, voglio diventare maestra di sostegno all’asilo. Spero di non portarmi esami per troppo tempo, questa è un po’ la paura”. Accanto, Michela, stessa età, ce l’ha con le domande di epica incontrate nel test: “non ricordavo nulla e onestamente ho incontrato difficoltà pure con matematica e fisica. Detto questo, non vedo l’ora di iniziare, anche se è tutto nuovo e da scoprire”.
Consiglia, molto decisa sulla scelta, ha provato anche il test per Scienze dell’educazione a Fisciano, ma non ha mai avuto dubbi: “Essere qui è ciò che ho sempre voluto. Farò come ci hanno detto i docenti poco fa: frequenterò e parteciperò alla vita accademica senza risparmiarmi”. Rosa e Rebecca, che provano a darsi sostegno l’un l’altra, danno segni di forte spaesamento: “Sembra tutto così grande. Il timore di non riuscire c’è, dobbiamo capire dove siamo e ambientarci”. In larga maggioranza tutte ragazze, con qualche eccezione come Marcello, 38 anni, un passato a Culture digitali non andato in porto e già impegnato a livello professionale ma con volontà di rimettersi in gioco per provare “a diventare insegnante di sostegno. Per il Tfa serve la laurea e questa mi sembra quella giusta. Spero di riuscirci”.
Claudio Tranchino