“Dietro ogni impresa di successo – sosteneva Peter F. Drucker, uno dei più importanti economisti ed esperti di management dell’ultimo secolo – c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa”… ma dietro ogni decisione si cela sempre una storia fatta di intuizioni, motivazioni e passioni che si alimentano nel tempo e che si trasformano in visioni, obiettivi e progetti.
Un processo che parte sempre da una ‘scintilla’, una scoperta improvvisa che ci porta progressivamente a mettere in discussione l’ordine delle priorità stabilite fino a quel momento, a modificare le aspettative verso il futuro e ci indica una nuova direzione verso la quale orientare i nostri sforzi e le nostre energie.
È la storia di Ruben Santopietro, Fondatore e CEO, all’età di appena 28 anni, di Visit Italy, con la quale vince nel 2020 e nel 2021 rispettivamente il premio ‘Migliore portale d’Europa’ ai Web Awards di Bruxelles e il premio ‘Best Viral Video’ ai Lovie Awards di Londra, considerato oggi tra i 10 giovani imprenditori più influenti d’Italia pronti a prendere in mano le redini dell’innovazione e a riscrivere le regole del gioco dei rispettivi settori di intervento.
Sono trascorsi quasi 9 anni dalla sua nascita e, ad oggi, Visit Italy rappresenta il principale canale di promozione indipendente del nostro Paese con una comunità che conta oltre 3,2 milioni di followers in tutto il mondo. Quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a dare vita a questa importante realtà e quali sono state le principali tappe di crescita e i principali ostacoli incontrati in questi anni?
“Visit Italy nasce da una visione chiara: il turismo deve essere una forza positiva, non solo per chi viaggia, ma per le comunità che accolgono. Ho sempre creduto che viaggiare significhi creare connessioni, scoprire storie e restituire valore ai territori. Nel 2016 ho avviato questo progetto con l’obiettivo di raccontare l’Italia in modo autentico e accessibile.
La crescita è stata straordinaria: dai primi passi con piccole realtà locali alle collaborazioni con grandi destinazioni come Courmayeur, Ragusa, Regione Marche o la Sardegna. Tra le sfide più grandi ci sono state la costruzione di un brand credibile in un settore competitivo e la necessità di educare il mercato sul valore del marketing territoriale digitale. Ma nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il team di Visit Italy: un gruppo di professionisti appassionati, creativi e motivati, che condividono la stessa visione e lavorano ogni giorno con impegno per rendere il nostro progetto un punto di riferimento internazionale”.
Dall’inizio della sua esperienza imprenditoriale, ha avuto modo di affiancare numerose destinazioni nello sviluppo delle relative strategie di digital marketing e valorizzazione dei territori. Potrebbe raccontarci brevemente quelle che ritiene essere state le esperienze più sfidanti in termini di obiettivi e risultati raggiunti?
“Alcune delle esperienze più sfidanti hanno riguardato la valorizzazione di destinazioni meno conosciute, trasformandole in mete ambite grazie a strategie digitali mirate. Un caso emblematico è Arezzo, che, grazie a una narrazione emozionale e all’utilizzo intelligente dei social media, ha visto un’esplosione di interesse turistico. Un altro progetto di grande impatto è stato ‘Salude & Trigu’ in Sardegna, finalizzato a destagionalizzare i flussi turistici e a valorizzare l’entroterra, incrementando in 4 anni le presenze straniere del 33%. Ogni destinazione ha un’anima unica e il nostro obiettivo è farla emergere e trasformarla in un’esperienza indimenticabile per i viaggiatori”.
I numerosi riconoscimenti fin qui ottenuti e l’entusiasmo con il quale porta avanti la sua sfida imprenditoriale confermano la bontà delle scelte fatte ormai diversi anni fa. Ma, ritornando agli inizi del suo percorso di carriera, qual è stato il momento in cui ha scoperto la sua ‘vocazione’ per il mondo del turismo e del digital marketing e quale è stata la ‘scintilla’ che ha alimentato la sua passione?
“La scintilla è scattata quando ho compreso come la comunicazione digitale potesse trasformare la percezione di una destinazione. Ho sempre viaggiato molto e ho sentito l’esigenza di raccontare l’Italia in modo nuovo, valorizzando luoghi e storie che spesso rimangono ai margini del turismo di massa. Il primo progetto di promozione territoriale che abbiamo realizzato ci ha fatto capire il potenziale di una narrazione strategica ben fatta. Da quel momento, il nostro obiettivo è stato chiaro: usare il digitale per creare un turismo più sostenibile e inclusivo”.
Dalla laurea in Tourism Management all’avvio della sua prima iniziativa imprenditoriale il passo è stato breve. Cosa l’ha portata ad intraprendere questa strada e quali sono state le principali motivazioni che l’hanno guidata in questi anni facendola rinunciare ad altre opzioni di carriera? Se avesse la possibilità di tornare indietro farebbe le stesse scelte e perché?
“Ho sempre avuto uno spirito imprenditoriale e il desiderio di creare qualcosa di nuovo per il turismo italiano è stato più forte di qualsiasi altra opzione di carriera. Avrei potuto scegliere un percorso più tradizionale, lavorando per grandi aziende, ma la libertà di innovare e costruire un progetto indipendente è stata una motivazione insostituibile. Tornassi indietro, rifarei tutto: ogni sfida affrontata ha reso possibile il successo di Visit Italy e ha consolidato la nostra visione di un turismo più autentico e sostenibile”.
Guardando oggi al suo percorso professionale, alle difficoltà incontrate e alle sfide vinte, quali sono i principali consigli che si sentirebbe di dare ai tanti giovani che stanno cercando la propria strada nel mondo del lavoro?
“Seguite la vostra passione, siate curiosi e non abbiate paura di uscire dagli schemi. Il turismo, come tanti altri settori, è in continua evoluzione e chi riesce a innovare ha un vantaggio competitivo. Non tutti decideranno di fare impresa, ma ognuno può eccellere nel proprio lavoro e lasciare il segno. L’importante è investire su se stessi, costruire un network di persone che condividano i vostri valori e non smettere mai di imparare. Qualunque sia il vostro percorso, date il massimo e fatelo con entusiasmo: il vero successo sta nel contribuire a qualcosa di più grande, mettendo passione e autenticità in ciò che si fa”.
Luca Genovese
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli
Ateneapoli – n. 4 – 2025 – Pagina 9