Non sempre nel mondo delle imprese i percorsi professionali si presentano lineari con avanzamenti di carriera strettamente collegati ai risultati raggiunti: spesso risulta quanto mai necessario provare a seguire i propri obiettivi, imboccando strade inesplorate, consapevoli degli ostacoli e delle difficoltà, ma armati di grinta, coraggio e passione. Sostiene al riguardo Robert Kiyosaki, imprenditore statunitense e consulente motivazionale, che “nella vita ci sono sempre due scelte: raggiungere i propri obiettivi o essere pagato per raggiungere quelli di altri”… può capitare, tuttavia, che proprio seguendo gli obiettivi altrui ci si rende conto della forza delle proprie idee e del “fuoco” che si accende dentro di noi ogni volta che ne parliamo e che ci spinge a trovare nuove strade per realizzarle.
È una “scintilla”, una fiammella spesso silenziosa, che ci accompagna nel tempo fino a quando non esplode improvvisamente indicandoci, in maniera inequivocabile, una nuova traiettoria per provare a raggiungere il nostro ikigai, il punto nel quale si incontrano le nostre vocazioni, passioni e capacità dando vita al lavoro dei nostri sogni.
È quanto è accaduto ad Antonio Palmieri, Co-founder e CEO di Nexting, una delle startup innovative più promettenti del panorama nazionale con un portafoglio clienti attivo che conta nomi del calibro di Sky Italia, Mediaset, Rai, Dazn, La7, Il Sole 24 Ore, Coni, etc.
Da circa 8 anni a capo di Nexting, startup innovativa recentemente al centro di un importante round di investimento di oltre 2 milioni di euro guidato da CDP Venture, una storia professionale caratterizzata da una molteplicità di esperienze maturate in oltre venti anni di attività nel settore media, produzione video e servizi broadcasting. Può raccontarci le principali tappe del suo percorso professionale e le sfide più significative?
“Ho iniziato a 20 anni nelle TV locali, nel pieno del passaggio al digitale. Da editor ho attraversato tutte le competenze del settore fino a diventare direttore di produzione. È stato un percorso fatto di sacrifici, formazione continua e scelte coraggiose. Ho sempre affrontato ogni occasione come un attaccante d’area: all-in, senza riserve. Dopo il Mondiale 2014 in Brasile con Sky, ho lavorato a Champions League, Olimpiadi e come Media Operations Manager a Euro 2020. Oggi, a distanza di diversi anni di attività, posso dire di aver trovato la mia dimensione professionale con la nascita di Nexting, realtà frutto di questa esperienza e sostenuta da fondi di investimento che hanno creduto nella visione e nella solidità del mio percorso”.
Nel 2017, dopo diversi anni da dipendente presso alcune realtà operanti nel settore media decide, dunque, di fondare, insieme ad altri soci, una startup innovativa iniziando in questo modo la sua avventura nel mondo dell’imprenditoria. Quale è stata la ‘scintilla’ che l’ha portato a fare questa scelta coraggiosa e quali sono state le principali difficoltà cui ha dovuto far fronte nel passaggio da dipendente a imprenditore?
“La scintilla l’ho sempre avuta, anche se non la vedevo. Spesso mi dicevano: ‘Sei destinato a stare dall’altro lato della scrivania’. Qualcuno mi chiamava ‘lo Special One’. Il vero cambio di rotta è arrivato quando ho capito che non potevo realizzare le mie idee in casa d’altri. Volevo creare una piattaforma OTT prima ancora dell’arrivo di Netflix in Italia. Il percorso è stato durissimo: ho dovuto abbandonare il mindset da dipendente e imparare a ‘masticare vetro’ come ogni imprenditore. La mia capacità di adattamento è stata la chiave, insieme al supporto dei miei soci Giovanni Copertino e Renato Votta che mi hanno aiutato a tenere la direzione giusta”.
Dalla produzione esecutiva per il CONI ai giochi olimpici di Tokio 2020 fino a quella di Parigi 2024, dal Premio per i servizi streaming per i Giochi del Mediterraneo in Algeria nel 2022 fino alla recente acquisizione della testata giornalistica SportFace.it, si può dire che la sua carriera di neo-imprenditore è stata costellata di successi e soddisfazioni professionali. Può raccontarci quali sono stati i momenti chiave che hanno contraddistinto il percorso di crescita della sua azienda e quali i progetti ancora in cantiere?
“Nexting è senza dubbio un caso di successo, considerando che la maggior parte delle startup innovative non supera il primo anno. I momenti chiave sono stati legati all’acquisizione di nuove commesse e clienti strategici. L’opportunità di collaborare con il CONI, Skysport e Sport Mediaset ci ha avvicinato al mondo dello sport e portato alla nascita di Sportface TV, la nostra piattaforma dedicata alle federazioni sportive e alla valorizzazione del loro prodotto. Oggi stiamo sviluppando una soluzione di remote production evoluta con AI, per dare nuova visibilità agli sport e abbattendo i costi di produzione”.
Se è vero che la ‘scintilla’ per l’imprenditoria è scattata soltanto in un secondo momento, in che occasione ha, invece, scoperto la sua ‘vocazione’ per il mondo della produzione video e del broadcasting?
“Uscito dal liceo sognavo di fare il regista, ma una serie di circostanze – e forse un po’ di mancanza di coraggio – mi hanno allontanato da quella strada. Il fascino delle immagini, però, è sempre stato irresistibile. Montare mi veniva naturale: un direttore TV mi disse una volta ‘sei nato imparato!’. Da piccolo giocavo con i LEGO e l’editing mi è sembrato subito simile: si tratta di assemblare pezzi per dare forma a qualcosa di nuovo. Oggi sono laureato in Economia e gestisco Nexting e Sportface con lo stesso approccio: cercare soluzioni, mettere insieme elementi diversi per costruire valore”.
Alla luce della sua esperienza professionale, quale consiglio si sente di dare ai tanti giovani ancora alla ricerca di una propria dimensione nel mondo del lavoro, combattuti tra la scelta di un percorso di carriera tradizionale e la spinta verso l’autoimprenditorialità?
“Consiglio sempre di cercare quella scintilla dentro, perché spesso inseguiamo fuori qualcosa che abbiamo già. C’è un ‘tappo’ da qualche parte e, quando lo trovi e lo stappi, esplode la passione. Ma serve coraggio: devi essere disposto a perdere, a sbagliare, a ricominciare ogni giorno. E puoi farlo solo se hai un grande fuoco dentro. Ho vissuto entrambe le dimensioni, quella più sicura e quella del rischio, ma oggi non potrei più tornare indietro. La soddisfazione che dà il seguire le proprie idee, anche tra mille incertezze, è semplicemente impagabile”.
Luca Genovese
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Ateneapoli – n. 10 – 2025 – Pagina 11