“Se volete diventare professionisti del mondo della salute, siete nel posto giusto. Noi vi metteremo nelle condizioni migliori per raggiungere l’obiettivo, a voi toccherà impegnarvi. Sono sicuro che realizzerete i vostri sogni”. Conciso ed efficace il saluto del prof. Orazio Taglialatela Scafati ai 300 studenti che hanno partecipato all’Open Day della Scuola di Medicina e Chirurgia lo scorso 17 febbraio.
La sessione mattutina, costruita su una presentazione generale, è stata organizzata in presenza nell’Aula Magna ‘Gaetano Salvatore’ – nel pomeriggio, a distanza, si sono tenute delle sessioni dedicate ai singoli Corsi di Laurea. Il docente, anche Coordinatore della Commissione didattica di Scuola, ha fatto gli onori di casa citando il ventaglio di 27 lauree offerte.
Poi è toccato al prof. Nicola Zambrano, che ha preso le redini dell’incontro: “la Scuola si suddivide in sette Dipartimenti universitari e undici assistenziali, quella della medicina è didattica complessa”, da lì il riferimento anche alle quattro aree, ovvero Biotecnologie, Farmacia, Medicina e Chirurgia, Professioni sanitarie, utili a garantire “tutte le competenze necessarie”.
Sullo scopo della giornata a porte aperte, il docente dà un avviso ai naviganti: “queste sono istruzioni per l’uso, fate tesoro di tutto quello che vi diremo”.
Poi la presentazione è entrata nel vivo con l’intervento della prof.ssa Simona Paladino, che ha raccontato i Corsi in Medicina e Chirurgia, a partire dalla domanda ‘cosa farò da grande?’. Quale che sia la risposta, deve basarsi su una “scelta consapevole che segua passioni e interessi, facilitando il percorso”.
Sul camice bianco, commuovendosi, dice: “Quella del medico non è solo una professione, ma una missione: da un lato si cura l’ammalato, dall’altro si accudisce l’essere umano” – i paradigmi biomedico e psicosociale. Dal punto di vista strettamente didattico, Paladino spiega che “i sei anni sono ripartiti in tre di scienze precliniche e tre di scienze cliniche”.
Sulla fattispecie dei singoli Corsi: “Medicina e Chirurgia avrà 700 posti il prossimo anno, Medicine and Surgery forse 80 e Medicina tecnologica 100, dei quali 50 destinati all’Unisannio di Benevento grazie ad una convenzione ufficializzata qualche giorno fa”. Se è vero che quest’ultimo percorso è il più innovativo e giovane non avendo concluso nemmeno il primo ciclo – “gran parte degli insegnamenti sono integrati con bioingegneria” – ciò che accomuna tutti e tre è l’obiettivo di “acquisire competenze ma anche il saper fare”.
Test, ancora in attesa di notizie
La questione per eccellenza in vista delle prossime immatricolazioni resta il test di ingresso però: ci sarà o no? In attesa dei decreti attuativi del governo, la docente rimanda al futuro, quando la situazione potrebbe chiarirsi – Zambrano commenta con un laconico “stiamo attendendo con ansia e, aggiungerei, non poca preoccupazione”, segno del nervosismo che serpeggia in chi deve programmare. Paladino conclude l’intervento parlando di resistenza ad un percorso così lungo grazie alla “tenacia e alla motivazione”, arriveranno periodi difficili, “ci vuole impegno fin dai primi giorni e, vi dico, chiedete sempre, non abbiate paura, e vivete in toto l’università”.
Lungo la scia della collega, interviene il prof. Vincenzo D’Antò per Odontoiatria. Innanzitutto, cenni storici: “questa Magistrale a ciclo unico è nata nel 1980 su intuizione del prof. Giancarlo Valletta, che ebbe l’idea di renderlo un percorso a sé, e non più una specializzazione di Medicina”. Dal passato al futuro – con un presente incerto, dato che anche in questo caso sul test non ci sono novità: “Dal 2027 questa sarà una laurea abilitante”. E il professionista che ne verrà fuori non andrà considerato più un dentista alla vecchia maniera.
I tempi cambiano: “Dovete uscire dall’immaginario che vede il dentista occuparsi solo di denti e bocca, il campo d’azione si sta allargando anche alla medicina estetica, si svolge sempre di più davanti ai pc e con strumenti molto sofisticati”. Alcuni dei quali già implementati dalla Federico II: “laboratori, aula simulazione manichini dove si tengono i tirocini, gli ambulatori con 54 nuove poltrone odontoiatriche di ultima generazione installate nel 2022”.
Professioni sanitarie e occupazione, incoraggianti i dati
Adatte a chi “non si sentisse pronto ad intraprendere un percorso lungo e complesso”, delle 17 Professioni sanitarie insegnate al Policlinico e non solo ne parla la prof.ssa Carmela Nardelli. “Formiamo figure che contribuiscono a garantire assistenza e cura in maniera diretta e indiretta al paziente”.
Si tratta di Triennali suddivise in classi di laurea di infermieristica e ostetricia, riabilitazione, professioni sanitarie tecniche, prevenzione. “Una parte importante della formazione è il tirocinio, durante il quale acquisirete le capacità professionali specifiche”. Ma prima c’è il test d’ingresso: “Il bando esce a luglio e prevede 60 quiz a risposta multipla da portare a termine in 100 minuti. Le domande vertono su biologia, chimica, fisica, matematica, logica e inglese”.
Il fiore all’occhiello, nemmeno a dirlo, il complesso di Scampia: “una struttura recente e interamente dedicata alle Professioni sanitarie. Tutte le attività didattiche si svolgono lì”. Incoraggianti i dati sull’occupazione, stando ad Almalaurea: “ad un anno dalla pergamena, il tasso è del 74,8% per Infermieristica, 82,4% per Fisioterapia, 100% Igiene dentale, 100% Tecniche audioprotesiche”.
Biotecnologie, 5 curricula alla Triennale
Successivamente riprende la parola il prof. Zambrano il quale, rifacendosi al concetto di one health, racconta cosa siano le Biotecnologie per la salute: “applicazioni tecnologiche che si servono dei sistemi biologici, degli organismi viventi o di derivati di questi per produrre o modificare prodotti o processi per un fine utile”.
E poi aggiunge: “servono anche per generare nuova conoscenza”. Per chi fosse intenzionato ad iscriversi, il docente chiarisce: “Per la Triennale, che ha ben cinque curricula, i posti messi a bando sono 450, stiamo ragionando sul meccanismo di ammissione. Al momento c’è il test, ma potremmo sostituirlo con un criterio basato sull’ordine di prenotazione e voto del diploma, vedremo”.
Novità anche per la Magistrale di Biotecnologie mediche: “dal prossimo anno avrà un terzo curriculum, bioinformatica nelle biotecnologie”. Oltre a dare consigli – “bisogna impegnarsi attraverso la frequenza fisica di tutte le attività, fare esperienze all’estero, imparare l’inglese” – il docente chiude ancora sull’orizzonte delle biotecnologie: “Non sono solo una branca della medicina, ma un percorso che aiuta ad andare dal laboratorio al letto del paziente con farmaci mirati. Ci aiuta a conoscere le cause di tante malattie e consente di generare farmaci a target”.
A Farmacia e CTF numero programmato senza test
La presentazione dell’ultima area, Farmacia, tocca alla prof.ssa Maria Luisa Menna: “Dopo la pandemia il farmacista è diventato sempre di più l’anello di congiunzione tra la figura del medico, il paziente, il prodotto farmaceutico e il servizio sanitario. Questa evoluzione garantisce maggiori opportunità di lavoro e una retribuzione più alta”. Sui numeri programmati dei Corsi: a Farmacia i posti sono 300 e a Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF) 120. Non c’è alcun test: “si entra in base all’ordine cronologico di presentazione della domande e al voto di maturità”. Dal punto di vista scientifico, al centro dell’interesse del Dipartimento c’è il concetto di salute inteso come “condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico dell’individuo”.
One health che in questo caso si declina secondo le specifiche discipline di interesse: “sviluppo di nuovi farmaci, distribuzione e farmacovigilanza, controllo qualità e tanto altro”. Le professioni per questo, considerando anche le Triennali offerte, sono tantissime: “tecnico erborista, tecnologo alimentare, biotecnologo del farmaco, cosmetologo e poi altre che ancora non conosciamo, perché è un mondo in continua evoluzione”. Dunque, le parole d’ordine sono “innovare, ricercare, conoscere”.
Conclusa la prima fase appannaggio dei Corsi di Laurea, lo spazio è stato dato poi alle domande dei partecipanti – poche e quasi tutte sul test di Medicina – a Valerio Carlo Esposito, rappresentante degli studenti e membro di Asmed, che ha ricordato come l’associazione sia “innanzitutto una comunità che si mette in gioco ogni giorno per rappresentare gli studenti, modificare il sistema e essere parte del cambiamento” e ad altri docenti e personale tecnico-amministrativo che hanno spiegato quali servizi e risorse mette a disposizione l’Ateneo – biblioteche e tutorato in primis.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 3 – 2025 – Pagina 16–17