Cinquecento firme contro Architettura. Sono quelle dei genitori dei bambini del quartiere Sanità, i quali, in una petizione inviata al sindaco ed all’assessore all’Educazione, Giuseppe Gambale, chiedono l’immediata sospensione dell’assegnazione all’Università dei locali della struttura e la destinazione di tutti gli spazi disponibili alle attività per i bambini e per i ragazzi.
Un problema di spazi, certo, ma pure di difficoltà di comunicazione tra realtà diverse. I firmatari ritengono infatti che “la presenza di universitari (dai 18 anni ai veterani fuori corso) a stretto contatto con i nostri figli, sarebbe fonte di insormontabili problemi: droga, traffico, motorini, assembramenti e disordini, scioperi e occupazioni”. Addirittura, scrivono, “e’ noto che le Facoltà universitarie sono liberamente accessibili a un’utenza non soggetta a controllo, con alto rischio di infiltrazioni di malintenzionati e pedofili”. Con le mamme si schierano alcune insegnanti, per esempio Gabriella Cassella, e il dirigente scolastico Vincenzo Raccioppi: “L’educandato è una scuola aperta, perché ospita i bambini da mattina a pomeriggio inoltrato. Adesso lo frequentano solo 60 alunni, ma, grazie a vari progetti, contiamo di ospitare centinaia di piccoli e di ragazzi. Affinché ci si riesca, bisogna garantire laboratori, biblioteche, altre strutture. Ecco perché mi piacerebbe che ogni spazio disponibile dell’Educandato fosse dedicato ai bambini ed ai ragazzi di un quartiere così problematico”.
Gambale prova a smussare la tensione: “Gli spazi dell’Educandato sono molto ampi. C’è posto per la scuola materna, quella elementare ed Architettura”. In piazza Miracoli si prevede che vadano i Corsi di Laurea in Arredamento ed Urbanistica.
Un problema di spazi, certo, ma pure di difficoltà di comunicazione tra realtà diverse. I firmatari ritengono infatti che “la presenza di universitari (dai 18 anni ai veterani fuori corso) a stretto contatto con i nostri figli, sarebbe fonte di insormontabili problemi: droga, traffico, motorini, assembramenti e disordini, scioperi e occupazioni”. Addirittura, scrivono, “e’ noto che le Facoltà universitarie sono liberamente accessibili a un’utenza non soggetta a controllo, con alto rischio di infiltrazioni di malintenzionati e pedofili”. Con le mamme si schierano alcune insegnanti, per esempio Gabriella Cassella, e il dirigente scolastico Vincenzo Raccioppi: “L’educandato è una scuola aperta, perché ospita i bambini da mattina a pomeriggio inoltrato. Adesso lo frequentano solo 60 alunni, ma, grazie a vari progetti, contiamo di ospitare centinaia di piccoli e di ragazzi. Affinché ci si riesca, bisogna garantire laboratori, biblioteche, altre strutture. Ecco perché mi piacerebbe che ogni spazio disponibile dell’Educandato fosse dedicato ai bambini ed ai ragazzi di un quartiere così problematico”.
Gambale prova a smussare la tensione: “Gli spazi dell’Educandato sono molto ampi. C’è posto per la scuola materna, quella elementare ed Architettura”. In piazza Miracoli si prevede che vadano i Corsi di Laurea in Arredamento ed Urbanistica.