Djifa Epou ha 22 anni, viene da Lomè, la capitale del Togo. Si è laureato in Senegal in Scienze Economiche e da cinque mesi è a Napoli per completare gli studi e conseguire la laurea specialistica in Economia Aziendale. “Ho frequentato la migliore università dell’Africa Occidentale nella quale vanno a studiare da un po’ tutti i paesi della zona, ma i diplomi europei hanno più valore di quelli africani”, racconta. Spigliato, sorridente, poliglotta, ha una formazione internazionale. Accanto all’ewe, la sua lingua madre, parla l’inglese, il francese, un po’ di wolof – una lingua del Senegal – ed ha già imparato perfettamente l’italiano. Da adolescente ha trascorso due anni in un collegio francese in Kenya. “Ho cominciato un corso di italiano tre mesi prima di venire qui. Studiare in un’altra lingua è più interessante, ma più faticoso. Quando ho deciso di proseguire gli studi in Italia, ho pensato che così avrei imparato una lingua in più e a Napoli ho un amico che mi ha dato un appoggio”. Cristiano, ha prima dovuto imparare a vivere rispettando le regole di un paese musulmano ed ora deve avvicinarsi ad una nuova cultura. “Vivere in un paese straniero, all’inizio è interessante, poi diventa faticoso, perchè ogni volta devi ricominciare da zero. Per il resto, quando non sei a casa, vicino o lontano non cambia niente”. L’esperienza napoletana è, fino a questo punto, positiva e Djian ci prende anche un po’ in giro. “Mi trovo bene, la gente è simpatica, anche se questa è una città un po’ particolare, libera, dove tutti fanno quello che vogliono. Qui se qualcuno ti dice una cosa, c’è sempre un’altra cosa dietro”.
La materia che l’appassiona di più è Strategia, perché consente di risolvere i problemi, confrontando tra loro modelli teorici e situazioni reali. Nessuna delle persone che ha incontrato fino ad ora può essere considerata un punto di riferimento o un maestro. “Ho dovuto contare sempre su di me, in questo modo si cresce più indipendenti. L’altro aspetto è che non ho sviluppato una cultura tipica del mio paese”.
Terminati gli studi, vorrebbe tornare in Togo, dove la madre ha una società che importa pasta e pomodori dall’Italia, mentre i suoi due fratelli stanno seguendo le sue orme e studiano Economia in Senegal. “È sempre meglio vivere a casa propria e poi voglio stare vicino alla mia famiglia. Ho scelto Economia, perché credo sia un corso di studi che da molte possibilità. Mi piacerebbe trovare lavoro nel commercio, in una società internazionale. Comincerò da dipendente, ma spero di trovare, col tempo, la mia indipendenza. Non voglio lavorare con mia madre. La mia ambizione più grande è avere un’impresa tutta mia”.
Il calcio e le partite con gli amici sono la sua passione del tempo libero, squadre preferite Milan e Barcellona. Da quando è qui ha un po’ cambiato le sue abitudini alimentari. “Dalle mie parti siamo abituati al mais e al riso, ma da quando sono a Napoli, ho imparato a cucinare la pasta. È una cosa utile”.
Simona Pasquale
La materia che l’appassiona di più è Strategia, perché consente di risolvere i problemi, confrontando tra loro modelli teorici e situazioni reali. Nessuna delle persone che ha incontrato fino ad ora può essere considerata un punto di riferimento o un maestro. “Ho dovuto contare sempre su di me, in questo modo si cresce più indipendenti. L’altro aspetto è che non ho sviluppato una cultura tipica del mio paese”.
Terminati gli studi, vorrebbe tornare in Togo, dove la madre ha una società che importa pasta e pomodori dall’Italia, mentre i suoi due fratelli stanno seguendo le sue orme e studiano Economia in Senegal. “È sempre meglio vivere a casa propria e poi voglio stare vicino alla mia famiglia. Ho scelto Economia, perché credo sia un corso di studi che da molte possibilità. Mi piacerebbe trovare lavoro nel commercio, in una società internazionale. Comincerò da dipendente, ma spero di trovare, col tempo, la mia indipendenza. Non voglio lavorare con mia madre. La mia ambizione più grande è avere un’impresa tutta mia”.
Il calcio e le partite con gli amici sono la sua passione del tempo libero, squadre preferite Milan e Barcellona. Da quando è qui ha un po’ cambiato le sue abitudini alimentari. “Dalle mie parti siamo abituati al mais e al riso, ma da quando sono a Napoli, ho imparato a cucinare la pasta. È una cosa utile”.
Simona Pasquale