IL PARTHENOPE RIORGANIZZA L’OFFERTA FORMATIVA

L’inizio del 2008 è stato dedicato alla preparazione della nuova offerta formativa dell’ateneo, per l’adeguamento alla riforma Mussi. “Un lavoro lungo e complesso – dice il Rettore Gennaro Ferrara – È dal 2 gennaio che siamo all’opera. Tutto il mese è trascorso con una forte tensione per raggiungere l’obiettivo”. L’obiettivo era quello della elaborazione di un’offerta formativa moderna e dinamica, armonica rispetto a quella precedente, che rispettasse i requisiti della nuova normativa evitando però, per quanto possibile, la soppressione dei Corsi di Laurea già esistenti. Il Rettore si dice soddisfatto del risultato ottenuto. L’ultimo Senato Accademico, il 24 gennaio, è durato fino alle 10 di sera ed è stato la sede del definitivo accordo su un piano formativo, sottoposto all’approvazione del Comitato di coordinamento dei rettori, già la mattina dopo. Il prof. Ferrara non nega che il passaggio dall’ordinamento del decreto 509 a quello del decreto 270 sia stato difficile. “Il rispetto dei requisiti minimi comporta stavolta un necessario aumento dei docenti – spiega – Il problema era trovare le risorse per bandire nuovi concorsi. Noi abbiamo recuperato fondi prevedendo una riduzione drastica delle supplenze e degli incarichi, trasferimenti di docenti interni e da altre Università fuori regione. Così non abbiamo ridotto di molto il numero di Corsi di Laurea. L’offerta è stata razionalizzata e il maggior numero di docenti consentirà di migliorare il rapporto con gli studenti. I nuovi Corsi saranno più moderni, con un numero di esami mai superiore a 20, come vuole la riforma”. L’individuazione delle risorse necessarie sarà stata certo problematica, ma a giudicare da quello che racconta di solito, il prof. Ferrara è ormai abituato a destreggiarsi in situazioni simili. “E’ vero, da quando faccio il Rettore ho sempre utilizzato risorse scarse nel modo più efficace ed efficiente. Tra poco dovremo fare i conti anche con i problemi legati ai concorsi. I ricercatori si aspettano i concorsi per diventare professori associati, gli associati quelli per diventare professori ordinari. Vogliamo bandire questi concorsi e lo faremo sulla base del decreto mille proroghe, che ne prevede la possibilità. Tutto il castello, dunque, poggia sul presupposto che il decreto sia presto trasformato in legge, perché altrimenti sarà molto difficile rispondere ai requisiti richiesti dalla riforma universitaria. Dobbiamo sperare che la conversione in legge si faccia, a prescindere dalla caduta del governo”. Come dire che uno può essere anche bravo a far quadrare i conti, ma se si opera in un contesto globale che non aiuta… “E’ da anni che l’Università deve convivere con le incertezze dovute alla situazione normativa e politica nazionale e locale”. Un esempio di instabilità causata dalla situazione locale: “abbiamo concluso un contratto con la Fintecna per la realizzazione di una residenza universitaria nell’area della ex Manifattura tabacchi e ora quel luogo diventa un deposito per la spazzatura. E’ possibile pensare che lo studente fuori sede vada ad alloggiare a dieci metri da un immondezzaio? Ecco, si capisce che in queste condizioni per il cittadino è difficile vivere e anche per chi ha incarichi di governo nelle istituzioni è difficile operare. Bisogna avere la forza della disperazione per portare avanti i progetti”. Di progetti l’Università Parthenope ne sta portando avanti tanti, con una forza che pare invece l’espressione di una grande vitalità. Uno di questi è la realizzazione della nuova sede al Centro Direzionale per le Facoltà di Ingegneria e di Scienze e Tecnologie, che ha visto il suo completamento all’inizio di quest’anno accademico con l’apertura delle strutture agli studenti e ai docenti, trasferitisi da via Acton. Il 2 febbraio sarà un giorno di festa, perché assieme all’inaugurazione dell’anno accademico si celebrerà l’inaugurazione ufficiale della nuova sede, dopo la messa officiata dal Cardinale Crescenzio Sepe e alla presenza del direttore generale della Rai Claudio Cappon. Il Rettore commenta: “noi non siamo soliti tagliare i nastri alla posa della prima o della seconda pietra, festeggiamo quando le strutture già funzionano”. Una riflessione anche sulla scelta dell’ospite d’onore: “sono tre anni che non invito più i politici, anche questo è un modo per reagire alle cose che non vanno”. 
Sara Pepe
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