Il Preside: “affrontare prima gli esami più impegnativi”

Con 1.400 immatricolati all’anno e 10.000 iscritti nel complesso, la Facoltà di Economia è la più grande dell’Università Parthenope. Vanta una lunga tradizione in materia di economia internazionale e dei trasporti, le spetta il primato nell’offerta di percorsi didattici nuovi come in passato, all’alba dell’entrata in vigore del 3+2. Esperienza culturale e didattica che si raccoglie e ripropone nell’offerta formativa per l’anno accademico 2008/09. Cinque i Corsi di Laurea triennale: Economia aziendale, Management delle imprese internazionali, Management delle imprese turistiche, Economia e commercio, Statistica e informatica per la gestione delle imprese. La riforma Mussi ha imposto un ennesimo riordino degli ordinamenti didattici, che devono prevedere non più di 20 esami al triennio e non più di dodici al biennio. Anche la Facoltà di Economia del Parthenope è stata chiamata ad un tour de force che ha reso più che mai necessario un intenso lavoro di équipe. Il Preside, prof. Claudio Quintano, lo sottolinea: “il nome del prof. Romano lo dobbiamo proprio fare, se non fosse stato per lui e il suo gruppo, non so come avremmo fatto ad adeguarci in tempo alla riforma”. Ma la Facoltà, in realtà, lo scorso anno aveva già in qualche modo anticipato le innovazioni del decreto 270, riducendo drasticamente il numero degli esami previsti dai singoli Corsi di Laurea. E quest’anno ha fatto di più: oltre al primo, ha attivato anche il secondo anno in base alle regole della nuova riforma, per consentire a chi si è immatricolato l’anno passato e a chi proviene da altri atenei di optare per il nuovo ordinamento senza perdere nulla di quanto ha già fatto. Dunque, sono state predisposte le migliori condizioni affinché lo studente possa intraprendere e percorrere con successo il proprio percorso universitario. Non resta che studiare, ma in che modo? Abbiamo chiesto qualche consiglio proprio al Preside Quintano. “Si devono affrontare subito gli esami più impegnativi –dice-, altrimenti li si trascinano troppo nel tempo. Le matricole sono come spugne che assorbono tutto, è importante che partano immediatamente col ritmo giusto e mantengano il motore ben caldo. L’ideale è seguire fin dai precorsi e continuare con le lezioni dei corsi, perché la frequenza in aula agevola l’apprendimento”. La complessità degli studi economici è legata alla eterogeneità delle discipline che ricomprendono. Materie aziendali, quantitative, giuridiche, sociologiche. Una medaglia a due facce: da un lato proprio in questa caratteristica si ritrova il fascino dei corsi, dall’altro gli studenti possono essere più attratti da un’area disciplinare piuttosto che da un’altra, e trascurare gli insegnamenti verso i quali provano maggiore ostilità. Ma per chi si trova in difficoltà sono previste, oltre ai corsi di lezione, altre fondamentali forme di sostegno nello studio, come gli incontri con i docenti negli orari di ricevimento, le esercitazioni e i seminari. “Abbiamo un corpo docente giovane e preparato, molto apprezzato dai ragazzi, che cura particolarmente il ricevimento e le attività di esercitazione. Diversi professori provengono anche da altre Scuole d’Italia, il che costituisce una ricchezza per la Facoltà. Gli studenti che cercheranno delle occasioni di confronto con loro o con gli assistenti non resteranno delusi”. Il punto è superare timidezze, imbarazzi o timori e andare in Facoltà per parlare con i professori. “Alcuni studenti si arrendono facilmente, tendono a scoraggiarsi alle prime difficoltà. Devono invece sforzarsi di mantenere un atteggiamento fiducioso: se lo vogliono, se seguono i docenti, possono recuperare”. Sara Pepe
 
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