“E’ un’Università dove si incontrano più saperi. Saper scegliere tra le tante occasioni formative vuol dire cogliere il senso del proprio lavoro. Gli studenti devono così assumere la cittadinanza dell’istituzione. Solo sentendosi cittadini attivi possono godere appieno degli stimoli che offre l’intero Ateneo”, afferma il prof. Lucio D’Alessandro, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, il quale invita gli studenti a “non fermarsi al percorso netto, ma sporcarlo e ibridarlo di nuove esperienze e stimoli sempre presenti nel corso degli studi”. Il docente non si riferisce solo alle molteplici attività di laboratorio e tirocinio che si avvicendano nel corso dell’anno, ma ad un modo di vivere l’Università. “Le giovani menti debbono mettersi a lavoro ed avere un confronto diretto con i docenti. Il fatto che siamo in collina e non in pianura è simbolico: dall’ingresso in Facoltà si comincia a salire di livello”. E in una Facoltà in cui le scienze umane costituiscono il cuore pulsante dell’offerta formativa, la comunicazione è il perno da cui far partire tutto. “Questa è una Facoltà aperta, i saperi della contemporaneità si coltivano all’interno dell’Università ma si applicano e si vivono in altri luoghi, i grandi centri dove si produce la comunicazione. In questo mondo in continuo cambiamento, noi siamo vicini a questa rete relazionale e cerchiamo di inserirvi i nostri studenti, l’impatto con il mondo reale serve a far capire la concretezza degli studi e porta all’esterno le proprie passioni”. E sono le grandi passioni che poi spingono gli studenti verso determinati percorsi formativi. “Coltiviamo le passioni per vederle sbocciare. Lo studente alle prime armi troverà un’organizzazione completa che lo aiuterà ad immettersi attivamente in questo percorso. Vivere intensamente la vita di Facoltà è uno dei segreti per riuscire negli studi. Leggere gli avvisi, affidarsi ad un tutor per l’orientamento, visitare il sito web sono tutti meccanismi che ti fanno stare al passo con i tempi”.
I Corsi di Laurea sono molto impegnativi e scoraggiano coloro che si aspettano un cammino facile. A settembre ci sono i test da superare. Scienze della Comunicazione “è quello più seguito, ma è anche quello che attira più dubbi. Le 300 matricole che si iscrivono al Corso di Laurea base hanno già delineato davanti a sé un futuro. Una parte di loro entrerà direttamente nel mercato del lavoro attraverso stage, tirocini o chiamate da aziende private. Una parte si iscriverà alla Specialistica, magari a Comunicazione d’impresa o a Scienze dello spettacolo o al nostro Corso di Alimentazione mediterranea”. I laureati di Scienze della formazione primaria “trovano immediatamente collocazione nel mondo del lavoro, l’unico caso forse per le scienze umane. L’insegnamento è una pratica che non morirà mai”. Qualche dubbio sorge invece per la laurea in Scienze dell’educazione. La figura dell’educatore spazia in una sfera molto grande e risulta difficile collocarla nel mondo del lavoro. “Stiamo facendo un grande lavoro di placement per questo settore. Ci saranno due nuove Specialistiche: una riguarderà il mondo della salute, l’altra il tema della devianza e delle misure alternative al carcere”.
“I nostri laureati – conclude il Preside- hanno una maggiore possibilità di imporsi e di eccellere nel mondo lavorativo. Non a caso tutti sono seguiti costantemente dal loro primo ingresso in Facoltà. Quest’anno abbiamo previsto un’ulteriore data per l’orientamento: il 22 luglio”.
Susy Lubrano
I Corsi di Laurea sono molto impegnativi e scoraggiano coloro che si aspettano un cammino facile. A settembre ci sono i test da superare. Scienze della Comunicazione “è quello più seguito, ma è anche quello che attira più dubbi. Le 300 matricole che si iscrivono al Corso di Laurea base hanno già delineato davanti a sé un futuro. Una parte di loro entrerà direttamente nel mercato del lavoro attraverso stage, tirocini o chiamate da aziende private. Una parte si iscriverà alla Specialistica, magari a Comunicazione d’impresa o a Scienze dello spettacolo o al nostro Corso di Alimentazione mediterranea”. I laureati di Scienze della formazione primaria “trovano immediatamente collocazione nel mondo del lavoro, l’unico caso forse per le scienze umane. L’insegnamento è una pratica che non morirà mai”. Qualche dubbio sorge invece per la laurea in Scienze dell’educazione. La figura dell’educatore spazia in una sfera molto grande e risulta difficile collocarla nel mondo del lavoro. “Stiamo facendo un grande lavoro di placement per questo settore. Ci saranno due nuove Specialistiche: una riguarderà il mondo della salute, l’altra il tema della devianza e delle misure alternative al carcere”.
“I nostri laureati – conclude il Preside- hanno una maggiore possibilità di imporsi e di eccellere nel mondo lavorativo. Non a caso tutti sono seguiti costantemente dal loro primo ingresso in Facoltà. Quest’anno abbiamo previsto un’ulteriore data per l’orientamento: il 22 luglio”.
Susy Lubrano