Il Preside Craveri: gli studi umanistici sono al passo con i tempi

Il laboratorio di Restauro dei metalli preziosi è un trionfo di luci. Piccoli oggetti disseminati nella stanza sembrano voler dimostrare il proprio valore. Sulle sedie camici bianchi e teste chine che ricordano il lavoro minuzioso svolto dai Ris. Grandi vetrate illuminano il Laboratorio di Restauro delle opere lignee. Lavori lasciati a metà, altri pronti a prendere vita, altri ancora terminati tra le mani di giovani artisti. A mostrarci le meraviglie della Facoltà di Lettere, una guida d’eccezione, il Preside Piero Craveri. “La nostra Facoltà è unica nel suo genere. Accanto ad una didattica eccellente, abbiamo una parte laboratoriale che nessuna Università può vantare. Oltre a quelli di Facoltà, noi abbiamo laboratori in tutto il mondo, da Creta a Pantelleria, siti archeologici in Africa, fino ad arrivare alla nostra Pompei. Da noi si fanno le prime esperienze concrete, si vede effettivamente come sarà il lavoro futuro. E questo è un privilegio enorme”. Dei Laboratori ne beneficiano soprattutto i 80 fortunati iscritti a Diagnostica e Restauro. Il Corso di Laurea  prevede tasse salatissime: circa 6.000 euro. “I nostri ragazzi lavorano su materiali veri e quindi costosi. Certo si fanno molti sacrifici, ma è anche giusto dar vita alle proprie passioni”, spiega il Preside. Ma in concreto cosa fa un laureato in Diagnostica e restauro? “Il lavoro lo trovano subito. A volte si mettono in proprio, altre volte sono chiamati da aziende private”. Sbocchi più o meno simili per l’altro Corso di Laurea, a libero accesso della Facoltà, Conservazione dei beni culturali: “sovrintendenze, enti locali, pubbliche amministrazioni”. La domanda di lavoro c’è, ma riguarda sempre lavori occasionali. 
Una novità per gli studenti di Lingue e culture moderne: da quest’anno accederanno al nuovo Centro informatico linguistico. Per questo Corso è prevista la presenza di docenti madrelingua. “Qui si impara veramente a parlare la lingua che si sceglie. Lo stesso esame di laurea viene sostenuto in lingua”. 
Una Facoltà impegnativa, a cui dedicarsi con convinzione. “Le matricole vanno seguite ed orientate. Il primo piano di studi, ad esempio, deve essere redatto con l’aiuto di un docente che comprenda le inclinazioni dello studente.  Il segreto sta nel trovare le proprie inclinazioni, quelle vere, che facciano riferimento ad una materia o ad un oggetto. La prima scelta è fatta quasi sempre senza pensare, ed è per questo che le strutture di Facoltà devono accorrere in aiuto allo studente disorientato”. Gli studi umanistici, conclude il Preside, “affrontano temi attuali e stanno al passo con i tempi. E’ giusto fin dall’inizio capirne l’essenzialità e la modernità”. Studi che preparano la futura classe dirigente: “che spero sia al femminile. Le donne, come si sa, hanno una marcia in più”.
(Su.Lu.)
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