Consiglio di Facoltà lungo e intenso quello che si è svolto mercoledì 9 aprile ad Ingegneria. Nell’Aula Magna non sono mancati momenti forti, a tratti anche commoventi.
Si comincia con una buona notizia relativa alle nomine a direttore di importanti strutture del CNR dei professori Cosimo Carfagna e Piero Salatino, rispettivamente presso l’Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri (ICTP) e l’Istituto di Ricerche sulla Combustione. Si prosegue con la breve relazione del prof. Nicola Pasquino sul programma di studio Fulbright, che promuove scambi di docenti e ricercatori tra Università italiane e statunitensi. Il termine per presentare le domande è il 30 maggio e, in seguito alle pressioni del consolato statunitense a Napoli, il 24 aprile si svolgerà in Facoltà un incontro sul tema.
Primo argomento importante della giornata, per il quale c’è una certa attesa, è la presentazione, da parte del Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie Massimo D’Apuzzo, del Catalogo della Ricerca di Ateneo, già illustrato a tutti i Direttori di Dipartimento il 26 marzo. Si tratta di un’iniziativa che è stata assorbita a livello nazionale ed inserita all’interno di un progetto più grande: l’Anagrafe della Ricerca, alla quale partecipano già dieci atenei italiani. Sarà una banca dati, pubblica, nella quale inserire tutte le informazioni relative alla ricerca: prodotti, gruppi, finanziamenti, laboratori, grandi attrezzature, tecnologie ed offerte culturali. L’archivio è integrato con l’Anagrafe d’Ateneo, per individuare tutti coloro che, in un preciso momento, ricevono delle retribuzioni dall’Università, come dottorandi e ricercatori. Le informazioni potranno essere aggiornate in qualunque momento, attraverso format identici, e verranno trasferite al Ministero. La catalogazione tiene conto di molti parametri e permetterà il collegamento diretto a tutte le riviste che avranno un determinato titolo. “Il CINECA attingerà le informazioni direttamente dalle Università e tanti atenei autoeccellenti dovranno imparare da Atenei come il nostro, che non ha paura di farsi guardare” sottolinea alla platea il Preside Edoardo Cosenza. I dati inseriti verranno utilizzati per redigere la valutazione finale, in base alla quale verranno erogati i finanziamenti all’Ateneo.
Si comincia con una buona notizia relativa alle nomine a direttore di importanti strutture del CNR dei professori Cosimo Carfagna e Piero Salatino, rispettivamente presso l’Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri (ICTP) e l’Istituto di Ricerche sulla Combustione. Si prosegue con la breve relazione del prof. Nicola Pasquino sul programma di studio Fulbright, che promuove scambi di docenti e ricercatori tra Università italiane e statunitensi. Il termine per presentare le domande è il 30 maggio e, in seguito alle pressioni del consolato statunitense a Napoli, il 24 aprile si svolgerà in Facoltà un incontro sul tema.
Primo argomento importante della giornata, per il quale c’è una certa attesa, è la presentazione, da parte del Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie Massimo D’Apuzzo, del Catalogo della Ricerca di Ateneo, già illustrato a tutti i Direttori di Dipartimento il 26 marzo. Si tratta di un’iniziativa che è stata assorbita a livello nazionale ed inserita all’interno di un progetto più grande: l’Anagrafe della Ricerca, alla quale partecipano già dieci atenei italiani. Sarà una banca dati, pubblica, nella quale inserire tutte le informazioni relative alla ricerca: prodotti, gruppi, finanziamenti, laboratori, grandi attrezzature, tecnologie ed offerte culturali. L’archivio è integrato con l’Anagrafe d’Ateneo, per individuare tutti coloro che, in un preciso momento, ricevono delle retribuzioni dall’Università, come dottorandi e ricercatori. Le informazioni potranno essere aggiornate in qualunque momento, attraverso format identici, e verranno trasferite al Ministero. La catalogazione tiene conto di molti parametri e permetterà il collegamento diretto a tutte le riviste che avranno un determinato titolo. “Il CINECA attingerà le informazioni direttamente dalle Università e tanti atenei autoeccellenti dovranno imparare da Atenei come il nostro, che non ha paura di farsi guardare” sottolinea alla platea il Preside Edoardo Cosenza. I dati inseriti verranno utilizzati per redigere la valutazione finale, in base alla quale verranno erogati i finanziamenti all’Ateneo.
Laurea alla memoria
per uno studente
di Gestionale
per uno studente
di Gestionale
Al termine della presentazione, un intenso momento di commozione attraversa l’aula: viene approvato il conferimento della laurea alla memoria per Sandro Martiello, uno studente che si è tolto la vita una settimana prima della discussione della tesi nella Specialistica in Ingegneria Gestionale. Sarebbe stato lo studente con il voto di partenza più alto: 107/110. “Ha sostenuto due esami con me e mi ricordo i suoi occhi, vivi. Era un ragazzo che si poneva tante domande e aveva fatto una tesi brillantissima, che avrebbe voluto ancora proseguire perché era un perfezionista” racconta il Presidente del Corso di Laurea Emilio Esposito, ad un’aula attonita raccolta in silenzio.
Anche quest’anno si ripeteranno le cerimonie di consegna degli attestati dei dottorati di ricerca e dei premi ai migliori laureati triennali; la prima iniziativa si svolgerà il 21 aprile, mentre per la seconda bisognerà ancora fissare una data a maggio.
Ingegneria già si attrezza ad accogliere le nuove matricole: anche quest’anno verranno fissati degli Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA) per gli studenti in ingresso che mostreranno gravi lacune di base alla prova di valutazione. L’anno scorso circa un terzo degli immatricolati vi è dovuta ricorrere e di questi solo una ventina ha proseguito gli studi, senza averli conseguiti. “Siamo la Facoltà d’Italia che in assoluto fa più prove. Gli studenti che vengono da noi rappresentano il meglio che esce dai licei, perché il 30% ha ottenuto 100, il massimo alla maturità e la media complessiva supera gli 86 punti” illustra il Preside.
Anche quest’anno si ripeteranno le cerimonie di consegna degli attestati dei dottorati di ricerca e dei premi ai migliori laureati triennali; la prima iniziativa si svolgerà il 21 aprile, mentre per la seconda bisognerà ancora fissare una data a maggio.
Ingegneria già si attrezza ad accogliere le nuove matricole: anche quest’anno verranno fissati degli Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA) per gli studenti in ingresso che mostreranno gravi lacune di base alla prova di valutazione. L’anno scorso circa un terzo degli immatricolati vi è dovuta ricorrere e di questi solo una ventina ha proseguito gli studi, senza averli conseguiti. “Siamo la Facoltà d’Italia che in assoluto fa più prove. Gli studenti che vengono da noi rappresentano il meglio che esce dai licei, perché il 30% ha ottenuto 100, il massimo alla maturità e la media complessiva supera gli 86 punti” illustra il Preside.
Insoddisfatti
i Fisici
i Fisici
La discussione entra nel vivo quando si comincia a sfiorare il tema riforma universitaria. Il preludio è l’approvazione, senza traumi, degli ordinamenti, nonostante le pressioni del CUN per avere curricula con almeno tre crediti di lingua inglese e un valore compreso fra i quattro e i sei crediti, per la tesi di primo livello.
Ben diverso il tenore della discussione sui regolamenti. Un andante con moto turbolento, che lascia spazio a tutti gli attriti, professionali e personali, interni ai Dipartimenti e che inevitabilmente si intrecciano nell’area Industriale, la più grande con ben otto Corsi di Laurea.
I Fisici sono insoddisfatti: sostengono che i crediti complessivi attribuiti alla loro materia non sono superiori a quelli precedenti e c’è chi ha deciso di votare contro quei Corsi di Laurea che hanno accorpato in un unico esame da 12 crediti i due esami base di Fisica.
Anche i Fluidodinamici sono scontenti e divisi al loro interno. Il prof. Carlo Meola è arrabbiato perché al suo corso di Gasdinamica è stato abbinato un modulo di Metodi Computazionali (o Numerici perché anche i nomi degli insegnamenti sono stati ripetutamente contestati). Quando il prof. Giovanni M. Carlomagno replica che alcuni accorpamenti sono stati pensati per dare a tutti uguali basi, Meola abbandona l’aula.
Franco Quaranta esprime il disappunto del Corso di Laurea in Ingegneria Navale che aveva votato, all’unanimità, di separare i due corsi di Analisi e non svolgerli di seguito nel primo anno, e ha visto ignorata la sua richiesta. Il Preside replica che non c’è una Classe solo per Navale e non è possibile mettere insieme troppe esigenze.
“L’Area Industriale non si è mossa in maniera omogenea. I Chimici sono riusciti a fare una cosa utile per gli studenti, separando i corsi di Fisica e Analisi e non svolgendoli in parallelo. Nell’area Industriale c’è chi, invece, preferisce un unico esame che va dalla Meccanica all’Elettromagnetismo, un caso mondiale. Lascio l’area perché non mi sento più a mio agio”, dice Riccardo Bruzzese.
Ben diverso il tenore della discussione sui regolamenti. Un andante con moto turbolento, che lascia spazio a tutti gli attriti, professionali e personali, interni ai Dipartimenti e che inevitabilmente si intrecciano nell’area Industriale, la più grande con ben otto Corsi di Laurea.
I Fisici sono insoddisfatti: sostengono che i crediti complessivi attribuiti alla loro materia non sono superiori a quelli precedenti e c’è chi ha deciso di votare contro quei Corsi di Laurea che hanno accorpato in un unico esame da 12 crediti i due esami base di Fisica.
Anche i Fluidodinamici sono scontenti e divisi al loro interno. Il prof. Carlo Meola è arrabbiato perché al suo corso di Gasdinamica è stato abbinato un modulo di Metodi Computazionali (o Numerici perché anche i nomi degli insegnamenti sono stati ripetutamente contestati). Quando il prof. Giovanni M. Carlomagno replica che alcuni accorpamenti sono stati pensati per dare a tutti uguali basi, Meola abbandona l’aula.
Franco Quaranta esprime il disappunto del Corso di Laurea in Ingegneria Navale che aveva votato, all’unanimità, di separare i due corsi di Analisi e non svolgerli di seguito nel primo anno, e ha visto ignorata la sua richiesta. Il Preside replica che non c’è una Classe solo per Navale e non è possibile mettere insieme troppe esigenze.
“L’Area Industriale non si è mossa in maniera omogenea. I Chimici sono riusciti a fare una cosa utile per gli studenti, separando i corsi di Fisica e Analisi e non svolgendoli in parallelo. Nell’area Industriale c’è chi, invece, preferisce un unico esame che va dalla Meccanica all’Elettromagnetismo, un caso mondiale. Lascio l’area perché non mi sento più a mio agio”, dice Riccardo Bruzzese.
Gli studenti
chiedono garanzie
chiedono garanzie
I rappresentanti degli studenti fanno la loro dichiarazione attraverso il loro Presidente, Marco Race: “ci siamo sempre impegnati a favore di corsi integrati che fossero davvero tali e non accorpamenti posticci, per pochi insegnamenti fatti bene e corsi coordinati svolti da un solo docente e non da due con metodi diversi. Voteremo comunque a favore di tutti i Corsi di Laurea, ma chiediamo garanzie. Voteremo però contro il Corso di Ingegneria Edile perché ci era stato assicurato che gli esami coordinati non sarebbero stati svolti come se ne fossero due, addirittura in giorni diversi, e le promesse sono state disattese”.
Il coordinatore del Collegio dei Presidenti di Corso di Laurea, Piero Salatino, spiega alla platea il perché di alcune scelte e la difficoltà del lavoro di cesello che è stato svolto. “Chi smette di studiare dopo tre anni deve avere delle conoscenze finite, per questo si sono dovuti prevedere dei corsi che avessero una congruenza interna. Si tratta di avviare una macchina complessa che ha motivi culturali e di sostenibilità, ma che deve essere avviata ed essere pronta a partire. I Chimici hanno potuto effettuare dei riposizionamenti perché evidentemente c’erano le condizioni”. Anticipa l’argomento che rappresenterà il prossimo terreno di duro confronto tra quello che definisce uno scontro tra falchi e colombe: le propedeuticità.
Un tema dalla delicatezza chirurgica in una Facoltà di grandi dimensioni che, per ragioni legate all’organizzazione e alla mancanza di risorse infinite, si presenta con il primo anno di molti Corsi di Laurea pesante, che richiede, fin da subito, chiarezza di metodo di studio e buona volontà.
“Spero che si possa arrivare ad una soluzione condivisa e ragionevole”. Alla fine della discussione, vengono approvati tutti i regolamenti, con l’unica eccezione di Biomedica, per una resistenza degli Informatici, sul nome di un insegnamento del primo anno. Si replica il 9 maggio.
Simona Pasquale
Il coordinatore del Collegio dei Presidenti di Corso di Laurea, Piero Salatino, spiega alla platea il perché di alcune scelte e la difficoltà del lavoro di cesello che è stato svolto. “Chi smette di studiare dopo tre anni deve avere delle conoscenze finite, per questo si sono dovuti prevedere dei corsi che avessero una congruenza interna. Si tratta di avviare una macchina complessa che ha motivi culturali e di sostenibilità, ma che deve essere avviata ed essere pronta a partire. I Chimici hanno potuto effettuare dei riposizionamenti perché evidentemente c’erano le condizioni”. Anticipa l’argomento che rappresenterà il prossimo terreno di duro confronto tra quello che definisce uno scontro tra falchi e colombe: le propedeuticità.
Un tema dalla delicatezza chirurgica in una Facoltà di grandi dimensioni che, per ragioni legate all’organizzazione e alla mancanza di risorse infinite, si presenta con il primo anno di molti Corsi di Laurea pesante, che richiede, fin da subito, chiarezza di metodo di studio e buona volontà.
“Spero che si possa arrivare ad una soluzione condivisa e ragionevole”. Alla fine della discussione, vengono approvati tutti i regolamenti, con l’unica eccezione di Biomedica, per una resistenza degli Informatici, sul nome di un insegnamento del primo anno. Si replica il 9 maggio.
Simona Pasquale