Robot, progetto europeo coordinato dal prof. Bruno Siciliano

Robot in grado di aiutare nelle faccende domestiche, nel lavoro, in medicina come in agricoltura. Qualche anno fa sembrava fantascienza. Oggi non più. In Europa, a differenza dei paesi asiatici dove la diffusione dei robot è più rivolta all’intrattenimento, l’interesse è concentrato su applicazioni utili.  Tuttavia non esiste ancora un robot in grado di esibire una capacità di manipolazione di oggetti paragonabile a quella di un utente umano. Alcuni  prototipi sviluppati in Europa sono, però, in grado di riconoscere oggetti e svolgere compiti usando entrambe le braccia e le mani in maniera coordinata.  Sensori e attuatori per la manipolazione destra e intelligente saranno realizzati con tecnologie innovative, per contenere peso, energia impiegata, costi. L’integrazione dei risultati raggiunti e lo sviluppo delle idee più promettenti possono produrre una spinta verso nuove soluzioni, migliorando alcune tecnologie e approfondendone di nuove, con lo scopo di ottenere prototipi adatti al trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca scientifica alle imprese.  In questa direzione si muoverà il progetto di ricerca quadriennale, finanziato per 6.3 milioni di euro nell’ambito del VII Programma Quadro dell’Unione Europea, DEXMART (DEXterous and autonomous dual-arm/hand robotic manipulation with sMART sensory-motor skills: A bridge from natural to artificial cognition). Il progetto, che sarà presentato il 4 e 5 febbraio presso il Centro Congressi del Federico II in Via Partenope, ha l’obiettivo ambizioso di  gettare un ponte tra la ricerca sulla conoscenza naturale e quella sulla conoscenza artificiale, attraverso lo sviluppo di un sistema di manipolazione bimanuale equipaggiato con sensori che lo rendano consapevole del luogo in cui si trova e della presenza di persone nel suo spazio di lavoro, in grado di rispondere in maniera affidabile anche ad eventi imprevisti, migliorando l’interazione tra uomo e robot. Dexmart è coordinato dal prof. Bruno Siciliano, del Dipartimento di Informatica e Sistemistica dell’Università di Napoli Federico II, responsabile scientifico del laboratorio di robotica PRISMA www.prisma.unina.it.  Tra i partner italiani, la Seconda Università e l’Università di Bologna, che si affiancheranno a tre gruppi tedeschi, uno francese, uno del Regno Unito.  
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