Elezioni studenti alla Federico II: al Consiglio di Amministrazione se la giocano Confederazione degli Studenti e UdU, mentre al Senato Accademico il terreno di scontro è l’area umanistica – storicamente quella più contesa. Sul campo, infatti, oltre alle due forze già citate (l’Udu è in coalizione con ViviUnina e SG), è presente anche Link Napoli. Il discorso si ripete in pieno anche al Consiglio degli Studenti. Guardando invece alle liste (alcune satelliti) presentate per i Consigli di Dipartimento, la situazione in alcuni casi è più frammentata – per esempio a Scienze Sociali, Studi Umanistici, Scienze Politiche, Giurisprudenza – in altri abbastanza definita. Ateneapoli ha contattato alcuni candidati dei principali schieramenti per fare il punto sulle istanze degli studenti e le questioni da affrontare durante il prossimo mandato nei vari organi.
Per la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base parla Daniele Cristofaro, studente di Ingegneria meccanica per la progettazione e la produzione, candidato al Consiglio degli Studenti con Confederazione: “Partirei dalle problematiche comuni a tutta Ingegneria: bisogna incrementare gli spazi e migliorare quelli già esistenti, compresi i laboratori. In particolare, le aule di alcune sedi, Agnano in primis, si dimostrano carenti dal punto di vista dell’elettrificazione – noi utilizziamo molto i device per studiare. Come sempre ci occuperemo molto della manutenzione, che deve essere costante”.
Sul Dipartimento di Ingegneria industriale (Dii): “da consigliere uscente posso dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro sul fronte didattico. Al momento, l’unica pecca è l’internazionalizzazione. Secondo noi, gli studenti stranieri sono ancora pochi”. Cristofaro parla di “grande vittoria” ottenuta al Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (Dieti), dove “siamo riusciti a eliminare tante propedeuticità che condizionavano il percorso di tante studentesse e studenti”. Infine, una proposta: “puntiamo ad un incremento delle attività seminariali, vorremmo ce ne fossero di più e variegate quanto a contenuti”.
Per Lorenzo Amideo, studente di Biologia e candidato per Confederazione al Consiglio di Dipartimento (già un mandato all’attivo) e al Consiglio di Scuola, quanto all’area di Scienze un primo punto da affrontare è la manutenzione delle strutture: “Per quanto Monte Sant’Angelo sia moderna e tecnologica, richiede interventi continui sia sul fronte delle strutture fisiche che digitali – la rete di Ateneo, per esempio. Noi di Scienze, oltre a portare avanti uno studio teorico, abbiamo un’assoluta necessità di mettere le mani in pasta, i nostri Corsi prevedono tante attività di laboratorio.
Quindi sono fondamentali la manutenzione e il potenziamento di laboratori, strumentazione e l’acquisto di oggettistica usa e getta come etichette, contenitori”. Il riferimento è a Corsi come Biologia, Chimica, Geologia, Scienze per la Natura e per l’Ambiente. Ma anche percorsi ritenuti più teorici come Matematica e Fisica “hanno bisogno di laboratori di calcolo, computer all’avanguardia e strumentazioni di vario tipo”.
Sul fronte didattica, Amideo parla della necessità di una maggiore trasversalità: “Chimica e Biologia tra loro hanno un connubio inseparabile, così come come la Geologia, ma tutta l’Area si appoggia allo studio di Matematica e Fisica, in alcuni casi trattate in modo più sommario. Potenziare la trasversalità e le discipline di base è importante per l’uso consapevole di tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’informatica”. Ultimo punto, l’internazionalizzazione: “l’offerta è già buona ma si migliorerà ancora con l’istituzione di una nuova Triennale in inglese il prossimo anno al Dipartimento di Biologia”.
Ad Architettura, invece, uno dei temi caldi è il centro stampe. “Il servizio andrebbe assolutamente migliorato – spiega Eva Sanfilippo, candidata al Consiglio della Scuola Politecnica per la lista Archetipi (Confederazione) – finora è stato poco attivo, anche se grazie all’impegno del nostro rappresentante uscente si è visto qualche passo in avanti. Nella gran parte degli esami ci viene chiesto di portare stampe e se dobbiamo rivolgerci a centri esterni, i costi aumentano in maniera consistente. È una priorità”.
C’è pure un problema con le aule: “sono mancate delle prese e abbiamo avuto qualche disservizio”. Un altro obiettivo è estendere gli orari di apertura delle aule studio: “in altri Dipartimenti è stato già fatto, vorremmo portare la misura anche ad Architettura, per noi sarebbe davvero importante perché ci troviamo spesso a lavorare in gruppo – la portineria addirittura chiude prima dell’orario stabilito, ovvero le 18.00”.
Passando alla Scuola di Medicina e Chirurgia, Francesco Flinni, studente di Medicina e candidato al Consiglio di Scuola per Asmed (Confederazione) afferma che il primo punto è “il miglioramento dei servizi igienici”. E aggiunge: “ci troviamo in condizioni pessime. Mancano i dispenser di sapone, la carta igienica e non c’è pulizia costante. Il servizio è troppo altalenante. Un nostro obiettivo è installare anche dei distributori di assorbenti per le donne”.
Quella della pulizia pare una criticità importante al Policlinico: “spesso troviamo cartacce e altri rifiuti che non vengono rimossi. In più, crediamo possano essere utili dei distributori di acqua per borracce, così da ridurre l’utilizzo della plastica – abbiamo avviato l’esperimento al Cestev e ha funzionato”. Come nel caso precedente, l’estensione dell’orario di apertura delle aule studio è richiesta da tutti: “questo ci conduce a un altro problema serio, cioè la carenza di spazi dove studiare. C’è sempre la corsa al posto, si creano file”.
La proposta: “potremmo sfruttare le diverse aule inutilizzate”. Segnatamente al Corso di Medicina e Chirurgia, uno dei temi è legato alla sostenibilità dei tirocini: “siamo tanti e smistarci non è affatto semplice, è difficile l’organizzazione, alcuni docenti sono sfuggenti”.
Sulla nuova organizzazione dei semestri sperimentata da alcune annualità, Flinni ha detto: “questo sistema può funzionare ma il carico sulle spalle dello studente è importante. Non c’è un attimo di riposo tra lezioni ed esami. Ci si ritrova in un loop”. A Medicina ad indirizzo tecnologico invece sussiste “un problema di identità del Corso”, racconta Ciro Brescia, candidato al Consiglio di Scuola per Asmed: “La problematica sulla quale dibattiamo con gli uffici preposti riguarda i 40 crediti formativi tecnologici. Il Corso non ha prodotto ancora i primi laureati, dunque vorremmo capire come questi crediti possano tradursi dal punto di vista del titolo e da quello professionale – fermo restando che si tratta comunque di una LM-41. Inoltre, vorremmo chiedere di svolgere attività pratica non solo sul fronte medico, ma anche su quello tecnologico”.
A Giurisprudenza, passando alla Scuola di Scienze Umane e Sociali, per Daniele Molinaro, candidato al Consiglio degli Studenti per Studenti Giurisprudenza (in coalizione con l’UdU), bisogna mettere al centro della discussione “il diritto allo studio, che è stato messo un po’ in secondo piano”. Il motivo: “ci sono state delle rimodulazioni del piano di studio che hanno gravato in primis sugli studenti. Per noi è fondamentale istituire una commissione per la riforma del piano. Tre anni fa è stata introdotta la cosiddetta annualità che ha creato incertezza e confusione. Per fortuna, grazie al lavoro fatto negli organi opportuni, si è giunti alla sua rimodulazione – al momento c’è una didattica mista. A questo punto chiediamo questa commissione al fine di adottare scelte ponderate e che ne valutino l’effettiva funzionalità”.
Resta atavico, nemmeno a dirlo, il problema degli spazi: “a Giurisprudenza abbiamo due aule studio (Porta di Massa) ma sono molto piccole, dunque soffriamo della carenza di luoghi dove poter studiare. Molte aule sono inutilizzate – penso a Mezzocannone 8 e 16, l’Aula 9 a via Marina – e potrebbero essere messe a disposizione per alleggerire la situazione. Chiaramente, come già avviene in altre sedi, vorremmo che l’orario di apertura delle stesse venisse esteso oltre le 18:00”.
Più di una questione sembra aperta sul fronte della Triennale in Scienze dei Servizi giuridici: “è sempre stata messa ai margini e trascurata, chiediamo l’estensione dell’appello di ottobre, ad ora previsto solo per Giurisprudenza, a laureandi e fuoricorso; inoltre, servirebbe maggiore chiarezza sui criteri del passaggio dalla Triennale alla Magistrale a ciclo unico – magari un vademecum”.
A Studi Umanistici, oltre alla questione spazi, impensierisce non poco studentesse e studenti di Storia, Filosofia e Lettere il percorso di abilitazione all’insegnamento entrato in vigore nel 2023. Come spiega Marta Grillo di Lettere Classiche, candidata con UdU al Consiglio degli Studenti: “Numero chiuso e costi elevati sono gli elementi negativi: vanno contro il diritto allo studio. Abbiamo iniziato a dare battaglia lo scorso anno e continueremo, l’obiettivo è la rateizzazione sulla base dell’Isee come avviene all’Alma Mater di Bologna. Si pagherebbe una quota fissa e una variabile in base alla situazione economica del singolo. La questione è particolarmente sentita per quei Corsi dove lo sbocco principale resta l’insegnamento”.
Un altro problema sarebbe quello del cosiddetto salto d’appello: “nonostante sia vietato dal regolamento didattico di Ateneo, viene adottato a Lingue e porta all’allungamento della carriera accademica di tanti studenti, che rischiano il fuoricorso”.
Anche su Scienze Politiche le idee di Marta sono chiare: “pensiamo si debba allargare l’offerta formativa del Dipartimento. La formazione teorica è importante ma lo è altrettanto quella pratica. Ci auguriamo che aumentino le convenzioni per i tirocini, così come la copertura delle lingue, in particolare dell’arabo e del cinese, che sono sempre più importanti”. Un’altra battaglia vicina agli orizzonti politici di determinate associazioni è la questione di genere.
“I luoghi del sapere non sono esonerati dalla struttura di una cultura ancora fortemente patriarcale – ha detto Anna Testa, studentessa di Sociologia e candidata UdU al Consiglio degli Studenti – non possiamo nascondere che c’è una distribuzione diseguale tra l’area STEM e quella umanistica, prediletta dalle studentesse. Come Unione, l’anno scorso abbiamo provato a far compilare un questionario, intitolato ‘la tua voce conta’, per portare alla luce questo fenomeno. L’università deve porsi in prima linea per una educazione sessuo-affettiva, laica, inclusiva che si focalizzi sul consenso, sulla consapevolezza e la libertà. Certamente non basta. Nel 2021 il Policlinico ha inaugurato un centro antiviolenza ma le notizie, ad oggi, sono scarne.
Per noi è importante che la Federico II si concentri sul progetto con finanziamenti e promozione attraverso eventi, campagna di sensibilizzazione. Ultimo punto, vorremmo l’installazione di distributori di assorbenti – abbiamo già sperimentato la tampon box”. Chiude Ernesto Paesano, studente di Lettere Moderne e nome forte di Link al Consiglio di Dipartimento e di Scuola: “Ci sentiamo trattati come studenti di Serie B dalla governance di Ateneo, e si vede dalla gestione della questione spazi. Sono inadeguati, molto spesso addirittura inesistenti. È lampante la carenza di aule studio. Studentesse e studenti non hanno luoghi dove aggregarsi, scambiare opinioni e stare insieme. Così l’università diventa un esamificio, e questo vale anche a Scienze Sociali.
I pendolari, consapevoli di questi disagi, tendono a restare a casa e a non frequentare”. Quanto ai singoli Corsi, per Lettere Moderne e Lingue (i primi due di Studi Umanistici per numero di iscritti) “le aule assegnate sono sempre le stesse e secondo noi non offrono tutti i servizi necessari per reputarle all’altezza. Capita di frequente che manchi la linea e che i docenti stessi facciano fatica a proiettare materiale”. Altro esempio, l’utilizzo del cinema Astra: “per quanto sia di supporto, non è un luogo per lo studio, non c’è nemmeno un appoggio per un quaderno; i servizi igienici sono tutt’altro che adatti”. Lo studente ribadisce il malessere: “come la società di oggi, anche l’università non considera molto gli Studi umanistici”.
Per quanto riguarda il Consiglio della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria, l’unica lista presente è Uniagr-Vet, che propone come candidati Emanuele Tavino, Antonio Panarese, Gennaro Daniele De Siena, Giuseppe Maglietta e Rosa D’Avino. Sul fronte dei Dipartimenti invece, a Veterinaria è scesa in campo Rappresentanti MVPA con Luigi Imperato, Alvaro Carlucci e Sabrina Cammarota; mentre ad Agraria c’è Uniagraria, che si affida a Daniela Baselice, Chiara Valentina Alberica Bianco, Nunzia Borrelli e Carlo Canzolino.
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Ateneapoli – n. 8 – 2025 – Pagina 6-7