Studenti e laureati commemorano il prof. Francesco Leone

Studenti ed ex studenti, commemorano il loro Maestro. La scomparsa del prof. Francesco Leone, 68 anni, ordinario di Chirurgia Generale della Facoltà di Medicina al Federico II, ha suscitato profonda commozione tra i suoi allievi che ci hanno fatto pervenire alcuni testi in ricordo del professore. 
“Il mio primo incontro con il Prof. Franco Leone è avvenuto quando ero poco più che ventenne e frequentavo il terzo anno di Medicina presso l’Ateneo “Federico II” di Napoli. Sin da allora ebbe inizio tra noi un dialogo molto intenso, che è andato al di là del consueto rapporto tra il Maestro e l’allievo e si è con il passar del tempo trasformato in un vero e proprio sodalizio. Il Prof. Leone, degno erede della ben rinomata tradizione chirurgica napoletana, è stato non solo Maestro di cultura scientifica e medica, ma anche un padre consigliere per me e per tanti giovani che come me, si sono accinti ad intraprendere la delicata professione del chirurgo. I colleghi tutti del reparto di Medicina del II Policlinico, dove egli operava, sono stati illuminati dalla sua luce immensa, che, nel volgere di poche settimane, si è spenta nel suo maturo vigore.
In questo momento di grande sconforto che colpisce la sua famiglia e tutti noi che gli siamo stati vicini, mi piace ricordare di lui la sua concreta operosità e la rettitudine che lo ha sempre contraddistinto all’interno del mondo universitario, anche in certi momenti di crisi, seppe mantenere alti ed intatti i suoi valori.
Ritengo giusto e doveroso restituirlo alla sua umanità con tutti i pregi che lo distinsero in vita sia come medico sia come persona, che ha saputo sempre dimostrare gentilezza d’uomo, calore d’animo e senno di padre e di serio professionista. Nella sua saggezza di uomo di cultura egli aveva la perspicacia dello psicologo, capace di cogliere i sentimenti più intimi dei pazienti, di analizzare e far sì che anche quelli più negativi si trasformassero in qualcosa di positivo, che genera, poi, quella fiducia, che è indispensabile nel rapporto tra medico e paziente.
Addio, mio amato prof. Leone, e grazie dal profondo del cuore. Il tuo devoto allievo”. Tommaso Pellegrino (laureato in Medicina, oggi parlamentare)
“Pur avendolo conosciuto poco, ho preso ad esempio l’educazione impartitami, ho fatto tesoro di ciò che il Prof. Leone ha dispensato con la sua sottile magnanimità, il concetto, per me molto importante, è che il sapere non è sempre conoscere, e che per ogni cosa, seppur didattica, c’è bisogno di approfondire … insomma … di non lasciare nulla al caso!! Lo ripeteva spesso, probabilmente sarebbe stata la sua linea di condotta, non lo potrò mai sapere; poiché si cerca di imparare ed assorbire da chi per noi è migliore, sta di fatto che ora è anche la mia!! Umile, disponibile come poche altre persone…”. Esposito Italia (Rappresentante al Consiglio di corso di laurea di Infermieristica II Policlinico “Federico II”)
“E’ sempre difficile ricordare ciò che è stato per noi una persona importante, perché si preferirebbe poter descrivere ciò che “è”… Il professore Leone oltre ad essere un ottimo docente ed un ottimo chirurgo, come tutti sapranno già, era anche una splendida persona. Dai miei colloqui con il Professore, anche se non strettamente attinenti a questioni universitarie o comunque mediche, ho sempre tratto delle lezioni di vita. E’ così che voglio ricordare questa persona: una guida a 360° e che rimpiango con affetto per tutto quello che avrebbe potuto ancora insegnarmi”. Anche Mattia Silvestre, capogruppo della Rappresentanza studentesca della Facoltà di Medicina e Chirurgia, così come tutto il gruppo di Confederazione degli studenti, si associa al dolore che ha colpito la Facoltà di Medicina e Chirurgia per la perdita del compianto Professore “ci ha sempre dato ascolto con interesse e comprensione; è stato vicinissimo alle esigenze di noi studenti…Un uomo dalla spiccata ironia e con un forte senso pratico”, dice Mattia. Giovanni Grillo (Rappresentante degli studenti facoltà di Medicina e Chirurgia)
“Si può dire di tutto del professore Leone, ma non che non sia stato un uomo e un docente come pochi. Cominciare un internato in un reparto, per uno studente del terzo o del quarto anno, può essere anche un’esperienza un po’ “traumatica”, ma incontrare un professore come lo era lui, rende tutto più semplice. Una persona con cui è piacevole parlare, di medicina e non, un professore che insegna molto senza darti l’impressione di essere inadeguato, ma soprattutto una figura di riferimento in un ambiente che spesso è ostile; ecco cos’era Francesco Leone ed è così che lo vogliamo ricordare”. Marianna Matacena e Domenico Pedata (Studenti di Medicina e interni del Prof. Leone)
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