Tirocini in Banca d’Italia: tre giovani laureati raccontano la loro esperienza in aula

Tre ex studenti, ora stagisti, che si raccontano. Domenico, Claudio e Silvia hanno incontrato il 23 maggio nell’Aula Magna gli studenti del Dipartimento di Economia di Capua per rivivere la loro esperienza da tirocinante in Banca d’Italia, un’esperienza formativa che la Sun, la Federico II e l’Università del Sannio, rispettivamente le loro università di appartenenza, hanno proposto ai propri iscritti invitandoli a partecipare al bando di concorso. Un incontro che rientra nelle attività formative dei Corsi di Studio in Economia, Finanza e Mercati ed Economia e Management e che è stato presentato dal prof. Marco Tiberii, docente di Regolamentazione pubblica dei mercati finanziari. I tre ragazzi, per la prima volta dall’altra parte della cattedra, hanno condiviso con emozione e soddisfazione un pezzo importante della loro vita a cui oggi guardano con grande orgoglio. “L’esperienza è stata pienamente formativa, sono stati sei mesi intensi ed entusiasmanti – ha raccontato Domenico Crispino, capuano doc di 28 anni, laureato da due anni in Giurisprudenza alla Seconda Università – La valuto positivamente, senza il minimo dubbio”. Domenico ha completato da pochissimo il suo stage nella sede di Napoli della Banca d’Italia cominciato subito dopo un colloquio presso la Segreteria tecnica dell’Arbitro bancario e finanziario (Abf), il sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra clienti e banche. “Lo stage prevedeva, nello specifico, il coinvolgimento in una serie di attività svolte dalla Segreteria tecnica dell’Abf – ha spiegato Domenico – in particolare, verifiche preliminari della regolarità dei ricorsi, istruttoria delle controversie, analisi della normativa sulla materia bancaria, catalogazione informatica dei ricorsi e delle decisioni. Insomma, un contatto costante con la
materia bancaria e finanziaria che mi ha permesso, ad oggi, di avere un’ampia cognizione in relazione a tale settore giuridico”. Chiusa la parentesi, se n’è aperta un’altra. “Attualmente sto svolgendo un tirocinio presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere”. E il futuro? “Lo vedo tortuoso ma allo stesso tempo sono fiducioso e consapevole di aver acquisito un bagaglio di esperienze professionali da poter sfruttare
– ha aggiunto – Ancora tanto studio con un occhio o anche due al concorso in Banca d’Italia ed a quello in Magistratura”. La Banca d’Italia, infatti, per espressa previsione normativa, assume il proprio personale esclusivamente tramite pubblici concorsi. L’aspirazione c’è e persevera soprattutto in attesa di altri concorsi specifici per l’Abf. “Mi piacerebbe certamente lavorare per Banca d’Italia – ha raccontato Claudio Chino, 26 anni, di Giugliano, uno dei primi a laurearsi in Economics and Finance alla Federico II, un Corso di Laurea Magistrale interamente in lingua inglese – e, più in generale, nel mondo della ricerca economica. Un giorno non molto lontano vorrei avere qualità e strumenti necessari per poter contribuire in modo attivo alla crescita del mio territorio”. Anche
Claudio si ritiene molto soddisfatto e la sua padronanza dell’inglese lo ha aiutato e lo aiuterà molto in futuro, “questa esperienza mi ha permesso di entrare in contatto con ricercatori professionisti che mi potranno aiutare in futuro. Mi occupavo nel dettaglio di un progetto di georeferenziazione di scuole e ospedali, di ogni grado e livello, in modo da definire il potenziale bacino di utenza di ogni struttura sul territorio nazionale. Ho imparato i fondamentali per gestire un enorme volume di dati”. Sei mesi di stage ti ampliano le opportunità della vita da cogliere al volo e sono in grado di rivedere le tue radicate aspirazioni. È successo a Silvia Favo, 25 anni, di Benevento, con una Laurea Magistrale in Scienze statistiche e attuariali conseguita con 110 e lode all’Università del Sannio lo scorso anno: “inizialmente ero più orientata a cercare lavoro nell’ambito assicurativo ma l’esperienza in Banca d’Italia mi ha aperto gli orizzonti”. specialistica una docente della commissione le suggerisce di partecipare al bando di selezione in Campania per un tirocinio formativo per l’area di ricerca economica territoriale nella filiale di Napoli di Banca d’Italia: “si può certamente intuire il mio scetticismo iniziale ma decisi comunque di provare… e ce l’ho fatta”. Durante i suoi studi universitari Silvia aveva appreso quelle che sono le funzioni e i poteri delle Banche Centrali: “un contesto che mi ha sempre affascinato – ha detto – amo il mondo della finanza in generale, nell’ambito assicurativo, del settore creditizio, degli investimenti e del risk management”. Preziosa, così definisce la sua esperienza da stagista dal punto vista professionale e personale: “Oltre a consolidare le mie
competenze in campo statistico-economico, ho avuto la possibilità di confrontarmi con una grande varietà di persone, e tutte hanno influito positivamente sulla mia crescita. Ho inoltre avuto la possibilità di migliorare notevolmente le mie abilità informatiche”. Ha svolto, insieme ai suoi colleghi, una ricerca sulle imprese pubbliche partecipate da enti locali campani, eseguendone prima un censimento e poi un’analisi di bilancio per valutare l’impatto che hanno sui conti pubblici. “Mi sarebbe piaciuto continuare ancora a lavorare nell’Area di ricerca economica ma purtroppo i tirocini formativi hanno una durata di tre mesi, prorogabili a sei, dopo di che il contratto scade – ci ha confidato Silvia – L’unica possibilità per essere assunti a tutti gli effetti è partecipare e passare il concorso nazionale che viene solitamente indetto ogni anno. Lo tenterò sicuramente il prossimo anno”. La determinazione non le manca affatto così come la spensieratezza: “sono il tipo che dopo aver fatto le ore piccole
con gli amici si mette comunque la sveglia alle 8 per studiare”. E dopo la parentesi in Banca d’Italia, cosa accadrà? “Spero di poter affinare sempre di più le mie competenze e di potermi confrontare con professionisti di spessore”.
Claudia Monaco
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